Teatro Pasta, Masciadri replica a Pd e Airoldi: “Non sanno o fingono di non sapere. Ecco la situazione della fondazione”
SARONNO – “Dopo aver letto i comunicati prima del Pd e successivamente dell’Amministrazione, prendo atto di quanto nessuno conosca realmente sia la situazione che la storia del teatro Pasta, o fingono di non sapere o di non ricordare. Il cda che presiedo non vuole essere il capo espiatorio di questa situazione, ci troviamo quindi costretti a una doverosa precisazione soprattutto perché i cittadini devono sapere, anticipando che entrerò nel merito dell’aspetto prettamente finanziario con una successiva informativa”.
Inizia così la nota di Oscar Masciadri presidente della fondazione del Giuditta Pasta che riaccende i riflettori sulla nomina del suo successore.
La replica al Pd
Intanto in riferimento al comunicato della segreteria del Pd di Saronno molte sono le informazioni inesatte, ma una è certamente falsa.
In questi anni con la mia Presidenza, e prima ancora con quella di Paolo Pasqui, la differenza tra i ricavi dalla biglietteria a fine stagione e i costi complessivi degli spettacoli sono sempre stati dati positivi. Mai negativi. Probabilmente lo erano prima quando in carica erano altri presidenti. Ci tengo inoltre a ricordare che a differenza di quanto accadeva prima, con l’Amministrazione Fagioli i contributi sono stati di gran lunga inferiori rispetto alle precedenti amministrazioni e nonostante ciò con il nostro lavoro abbiamo raggiunto risultati positivi e i bilanci di questi anni lo dimostrano senza ombra di dubbio. Non entro poi nel merito di altre considerazioni pur ritenendo che non abbiano ben chiare le attività che vengono svolte in teatro.
La replica all’Amministrazione
Passo ora al comunicato che con tanta enfasi il sindaco ha trasmesso dopo un confronto con due abbonati. Il sindaco accusa la fondazione di non aver partecipato ai fondi del Pnrr senza sapere molte altre cose sul teatro evidentemente.
In primo luogo il sindaco dimentica che la struttura teatro è dell’Amministrazione e sembra non essere al corrente del lavoro che c’è da fare in un teatro in particolare dopo i due anni di pandemia in cui il personale non ha o quasi percepito lo stipendio. Gli impiegati del teatro infatti non sono impiegati dell’Amministrazione e purtroppo non sono tutelati sotto il profilo economico.
In secondo luogo il sindaco dovrebbe rivedere le varie mail che il teatro ha inviato e alle quali quasi mai il teatro ha ricevuto una risposta. In queste mail si richiedevano importanti e urgenti interventi strutturali a oggi ancora non risolti. In attesa della presentazione del bilancio, ci tengo poi a precisare che il contributo straordinario è stato concesso sì dall’Amministrazione ma esclusivamente perché il Ministero ha risposto alla Fondazione che i fondi Covid (i famosi ristori) che tutti i Teatri hanno ricevuto dovevano essere versati nel nostro caso dall’Amministrazione stessa in quanto socio al 100% e di conseguenza i fondi Covid che abbiamo ricevuto dall’amministrazione era semplicemente un’atto dovuto. Non è quindi un contributo straordinario dell’Amministrazione!
I restanti contributi risultano poi inferiori rispetto alla richiesta, nonostante in questi anni di pandemia la Fondazione abbia fatto miracoli per non chiudere e quando, durante un incontro, ho chiaramente fatto presente che la difficoltà del Teatro era la liquidità in quanto abbiamo dovuto liquidare quattro dipendenti e nessun Cda precedente si era occupato di accantonare il Tfr, la risposta avuta nel corso di dei diversi incontri con Sindaco, assessore al Bilancio e Cultura, con i due dirigenti è stata: “Questo non è un nostro problema”. Quindi, ma di cosa stiamo parlando?
Solo questo dimostra quanto poco interesse questa Amministrazione dimostra verso il teatro, i suoi dipendenti e i gli abbonati e quanto false risultino le parole che si leggono nell’ultimo comunicato.
Il sindaco sta valutando inoltre la nostra richiesta di contributo ma dall’ultima volta in cui si impegnava a valutare la cosa sono passati circa sei mesi con un’evidente scarica barile tra un’ufficio e l’latro. Non è difficile immaginare che la nuova stagione avrà grosse difficoltà per partire. Il sindaco, gli assessori ed infine i dirigenti si trincerano dietro ad una convenzione, dimenticando che con la stessa venivano concessi contributi di 240, 260, 300 mila euro o anche di più con le amministrazioni precedenti a quella Fagioli (evidentemente c’è qualcosa che non quadra).
La chiosa
Concludendo, personalmente non ho ambizioni a rimanere presidente della fondazione ma ci tenevo a precisare perché leggere tante falsità e omissioni come si leggono nei due comunicati a cui ho fatto riferimento sopra, fa male e manca di rispetto non solo al cda che rappresento, ma ai dipendenti del Teatro e non per ultimo anche ai cittadini saronnesi che hanno il diritto di sapere e di conoscere la realtà dei fatti.
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