Visto da Varese: Molti posti di lavoro restano… senza lavoratori
di EZIO MOTTERLE
Non che l’ultima notte dell’anno vecchio abbia di colpo spazzato via le tante incertezze che segnano anche l’economia locale, fatto sta che l’anno nuovo comincia con un segnale positivo sul fronte dell’occupazione. Sono infatti 7mila i posti di lavoro che le imprese varesine hanno previsto di creare nel periodo compreso tra l’ormai trascorso mese di dicembre e il prossimo febbraio. Buone notizie per i giovano: il bollettino Excelsior elaborato dalla Camera di commercio indica che per il mese di dicembre il 36,5% delle previsioni di assunzione annunciate dalle aziende (3.680) si è rivolto a soggetti con meno di trent’anni. C’è lavoro dinque anche se spesso non è facile trovare candidati adeguati alle necessità degli imprenditori. La difficoltà di reperire personale riguarda quasi la metà dei posti programmati a fine anno (47,9%), peraltro leggermente in calo rispetto al dato di novembre (-2,7%). Tra le motivazioni del problema la mancanza stessa di candidati (31,4% dei casi) e la loro preparazione non adeguata (12,2%). La richiesta di una precedente esperienza nel settore (39,5%) o nella professione (25%) evidenzia il forte disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. E inoltre il numero complessivo delle assunzioni previste nel trimestre fino a febbraio risulta calato di 5.910 unità, a causa di conflitto in Ucraina e crisi energetica ma anche crescita dell’inflazione e costo del denaro: la domanda di personale in provincia di Varese resta oggi comunque superiore (+1.470 unità) a quella rilevata nello stesso periodo tra 2019 e 2020, precedente l’emergenza covid. È l’industria in ogni caso ad annunciare il maggior numero di ingressi di occupati con 6.570 previsioni di assunzioni, di cui 5.400 nel comparto manifatturiero e nelle public-utilities. A seguire, i servizi con 10.530, di cui 4.480 nelle attività rivolte alle imprese e 2.090 nel commercio. Tra le professioni più richieste nel trimestre considerato ci sono nell’ordine: cuochi, camerieri e altre occupazioni on campo turistico (1.440), personale non qualificato nei servizi di pulizia e in quelli alle persone (1.350), operai metalmeccanici ed elettromeccanici (1.210), tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (1.190). Si attesta intanto al 30% la quota di contratti a tempo indeterminato in via di sottoscrizione e al 41% la quota di quelli a tempo determinato. Uno scenario occupazionale molto dinamico ma ahimè non pienamente utilizzato. Lavoro pronto, in definitiva, lavoratori assai meno.