Via Emanuella, interviene la saronnese che ha avviato la petizione: “Serve viabilità consona alle esigenze di tutto il rione”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Patrizia Bizzarro, la saronnese che ha avviato ha avviato la prima raccolta firme dei residenti di Via Emanuella.
Leggo con vero disgusto (a questo punto non ho termini migliori) la nota Facebook di Simone Galli, consigliere comunale che interviene – pure lui ! – sulla questione di Via Emanuella, strada saronnese che è diventata più famosa dello Stretto di Messina con relativo ponte.
Il disgusto è dato dal fatto che anche lui, così come tutti quelli che fino ad ora hanno contribuito ad alimentare il “circo” di questi mesi sulla nostra strada, volutamente omette di citare l’avvenimento da cui sono partite tutte le vicissitudini di Via Emanuella, riprese a più volte e con i commenti più disparati da vari cittadini: l’arbitraria apposizione di un divieto di sosta su ambo i lati, giustificata dalla richiesta di un – e sottolineo uno – fantomatico residente che avrebbe rivendicato la mancata sicurezza dei pedoni (vi invito a questo proposito a passare in via Emanuella per valutare questo via vai pedonale di una tale portata che la più affollata strada newyorkese al confronto arrossirebbe…).
Gli stessi pedoni che in questi mesi invece hanno certamente rischiato la pelle, grazie al circo di cartelli, non cartelli, cartelli coperti, transenne, senso unico (violato!), doppio senso, limite orario e via discorrendo… ma questo invece va bene.
Simone Galli sostiene anche che i residenti hanno ben avuto modo di intervenire nelle varie disposizioni, dato che queste sono state ampiamente pubblicizzate e comunicate.
Peccato che la sottoscritta, che ha promosso la prima petizione dei residenti, abbia scritto Pec, con richieste di chiarimenti, alle quali non ha ricevuto alcuna risposta (l’ultima in data 13 gennaio): non sarebbe stato più semplice rispondere?
Dunque le domande a questo punto sono: perché esistono nomi, cognomi e firme di ben due petizioni (la prima ad opera dei residenti e la seconda ad opera delle strade adiacenti via Emanuella) , mentre del fantomatico personaggio che ha avuto – da solo! – il plauso e la fortuna per far apporre un divieto su ambo i lati in tempi record, non si è mai potuto sapere nulla? Perché si millanta così tanta volontà di ascolto dei cittadini e non si sono interpellati i medesimi prima di apporre il divieto di sosta? Perché, invece di creare malumori tra via Emanuella e le strade vicine, non si ripristina la possibilità di sosta su un lato e il doppio senso di circolazione che vigevano dalla notte dei tempi? Perché per tutelare i pedoni non si prevede un bel dosso rallentante come fatto in via Miola e piazza Unità d’Italia?
Smettiamola di giocare col cartellone del Monopoli – perché questo è ciò che è accaduto sinora – e applichiamo la soluzione che, senza bisogno di coinvolgere i massimi esperti di viabilità, restituisce a via Emanuella una viabilità consona alle esigenze di tutto il quartiere.
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