Saronno, gli albergatori presentano ricorso al Tar contro la tassa di soggiorno
SARONNO – E’ stato presentato lo scorso 28 marzo dalle strutture ricettive di Saronno il ricorso al Tar di Milano contro la tassa di soggiorno introdotta dall’Amministrazione comunale lo scorso 20 dicembre con una controversa delibera di consiglio comunale.
In sostanza gli albergatori chiedono l’annullamento della delibera con cui è stata approvata l’introduzione dell’imposta di soggiorno a Saronno già dal 2023 “senza tuttavia approvare ne regolamento ne tariffe”. Tra i temi di cui si parla nel ricorso anche il mancato ascolto preventivo delle associazioni di categoria e la scarsa chiarezza del provvedimento in cui mancherebbero diversi elementi.
Un ricorso che arriva dopo alcuni incontri, a cui ha partecipato anche Federalberghi, tra le strutture ricettive e l’Amministrazione che però non hanno portato a risultati positivi. Da parte delle strutture ricettive si è lamentata una scarsa apertura da parte del Comune a venire incontro alle esigenze degli albergatori.
Del resto fin dai primi giorni in cui si è parlato dell’introduzione della tassa, albergatori e associazioni di categoria hanno duramente criticato non solo la mancanza di coinvolgimento, prima che la decisione fosse presa, ma anche la tempistica decisamente stretta che impone alle strutture ricettive costi e modifiche decisamente impegnative per assolvere agli obblighi che derivano dall’imposizione della nuova tassa e dalla gestione della sua riscossione.
Al momento dell’istituzione della tassa di soggiorno è in attesa di essere portata in consiglio comunale per l’approvazione del regolamento come anticipato dall’assessore al Commercio Domenico D’Amato e il sindaco Augusto Airoldi. Il regolamento era all’ordine del giorno della commissione Statuto e Regolamenti saltata per mancanza di numero legale e se ne è parlato nell’ultima seduta l’incontro si è tenuto con le stesse presenze per un diverso conteggio del voto di Con Saronno realizzato dal presidente Pierluigi Gilli.
I fondi che dovrebbero arrivare dalla tassa di soggiorno, che sono già stati iscritti nel bilancio 2023 e, secondo le stime dell’assessore al commercio in consiglio comunale durante l’approvazione delle delibere, dovrebbero fornire un gettito di 375 mila euro.
Vuoi ricevere le principali notizie in tempo reale?
Su Whatsapp invia il messaggio “notizie on” al numero + 39 3202734048
Su Telegram cerca il canale @ilsaronnobn o clicca su https://t.me/ilsaronnobn
C’è anche la newsletter: clicca qui per info e iscrizione
Lascia un commento
Commenti
In Italia ci sono migliaia di alberghi che gestiscono la tassa di soggiorno senza drammi.
Quindi il problema è che abbiamo albergatori incapaci?
Questo è quello che succede quando viaggi sempre appeso ad un filo…
La somma fa il totale e il totale dice che non c’è più la maggioranza.
Altro problema è che non c’è nemmeno l’opposizione…
Se non si è capito siamo messi proprio male ?Criticare sempre contro qualcuno non rende la critica credibile ma evidenzia poca conoscenza dell’argomento o della disposizione nazionale che permette ai Comuni di applicare “correttivi di bilancio”, definite poste imputate con criterio laddove vi è da tutelare beni culturali importanti.
Anche perché Saronno é un importante centro turistico……….
Certo che inserire a bilancio voci attive prima ancora di avere regolamento, accordo e soprattutto incassi, sa tanto di ” io sono IO e voi non siete un bip “! Se il TAR accoglie il ricorso , saranno tempi grami per chi parcheggerà in città….