Saronno, lettera di 100 mamme e papà del rugby per chiedere un campo per gli allenamenti
SARONNO– La dirigenza, lo staff tecnico e una delegazione delle famiglie dell’Unione Sportiva Saronno Rugby hanno richiesto un incontro urgente con l’Amministrazione comunale di Saronno per chiedere certezze sul campo dove poter svolgere in maniera dignitosa e continuativa le proprie attività sportive.
Nel corso dell’incontro è stata consegnata alle autorità la lettera qui riportata, sottoscritta da più di 100 genitori, stanchi di veder negato il diritto allo sport dei propri figli: più di 80 atleti dai 4 ai 13 anni.
Raffaele Monteleone, presidente del Saronno Rugby ha commentato: “Da diverso tempo stiamo cercando con il supporto e la collaborazione dell’Amministrazione di trovare una sistemazione definitiva per la nostra attività sportiva: non abbiamo un campo da gioco omologato e fatichiamo anche nell’avere la possibilità di allenarci con continuità, viste le continue sospensioni nell’utilizzo dello stadio Colombo-Gianetti. Questa condizione di incertezza sta mettendo a dura prova le famiglie, i nostri giovani tesserati e noi come dirigenti. Spero che presto questa situazione di stallo si sblocchi, Saronno deve avere un campo da rugby.”
Nel corso dell’incontro è stato mostrato alle autorità il video che racconta l’allenamento al Parco Lura che si è svolto sabato 28 ottobre. Il cortometraggio è stato realizzato da Riccardo Banfi, autore di una decina di cortometraggi pluripremiati, a cura della casa di produzione About a Film.
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All’attenzione del Sindaco
e degli Assessori allo Sport e ai Lavori pubblici
Gentilissimi,
Sono passati 7 anni dall’inizio delle attività del Saronno Rugby, da quando i nostri piccoli bambini hanno iniziato a prendere in mano quella stana palla ovale all’oratorio Regina Pacis, strana non solo nella forma ma anche dai rimbalzi imprevedibili.
7 anni di gioie, amicizie e tanto divertimento, in cui la famiglia del Saronno rugby si è progressivamente allargata. 7 anni di innegabili difficoltà, che di anno in anno si sono fatte sempre più pesanti.
“La vita è come una palla da rugby, che rimbalza in maniera imperfetta, imprevedibile. Devi faticare per afferrarla”. E permetteteci di dirvi che i nostri ragazzi – ormai più di 80 tra le diverse categorie – questo lo sanno bene.
A più di 7 anni dall’inizio delle nostre attività non hanno ancora una casa dove poter svolgere i loro allenamenti. I nostri ragazzi la sognano questa casa: un luogo dove poter crescere e ritrovarsi, un luogo di incontro e scambio aperta a tutta la comunità. Ma cosa più grave, ad oggi, non hanno neanche la certezza di un campo su cui allenarsi serenamente.
L’avvio di questa stagione è stato a dir poco travagliato per via degli interventi prima di diserbo e poi di trasemina del campo dello stadio cittadino. Oltre a questo il mercoledì sera siamo costretti ad utilizzare il campo dell’oratorio del Santuario o, peggio ancora, il pratone del Parco del Lura senza avere la disponibilità delle docce. Una condizione insostenibile che richiede sacrifici a tutta la nostra comunità sportiva, costituita da minori di età compresa tra i 4 e i 13 anni. Crediamo che nessuna altra società sportiva avrebbe accettato simili condizioni.
Come famiglie abbiamo aderito al progetto del Saronno Rugby con grande entusiasmo. Desideriamo che i nostri bambini si avvicinino al mondo del rugby inizialmente per puro divertimento, per poi farne una scelta consapevole attraverso la condivisione dei valori di questo nobile sport. Parliamo di valori determinanti nella formazione personale di ciascuno dei nostri bambini e ragazzi, fondamentali per costruire una solida comunità di giovani capaci di sviluppare l’autostima, la lealtà, l’empatia, consolidare le loro sicurezze e riuscire a districarsi nella vita.
Per fare tutto ciò abbiamo, però, bisogno della vostra collaborazione per garantire il diritto al gioco dei nostri ragazzi. Un diritto che passa attraverso la garanzia di spazi adeguati e continuità negli allenamenti. Stiamo parlando di 6 ore alla settimana e non possiamo credere che la Città di Saronno e i suoi Amministratori non siano in grado di trovare soluzioni a questo problema.
Chiediamo dunque nel concreto:
1. una data certa per il rientro allo Stadio Colombo-Gianetti;
2. un campo attrezzato nel periodo di sospensione (con utilizzo di spogliatoi e docce calde);
3. al rientro nello stadio un deposito per il materiale tecnico ad uso esclusivo;
4. uno spazio per fare le riunioni allo stadio;
5. le chiavi del baretto;
6. un impegno sottoscritto formalmente per “il campo B” (a misura di rugby… coi pali) con tempi di avvio/conclusione dei lavori certi.
Noi famiglie attraverso la società siamo disponibili al dialogo e al confronto, certi che comunque potrete dare pronta attuazione alle nostre richieste. I nostri piccoli atleti non possono aspettare oltre …
Grazie!
Le famiglie del Saronno Rugby
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Commenti
La “battaglia” del Saronno Rugby è una battaglia che riguarda tutti. Reclama solo la possibilità di avere la concessione di una struttura sportiva dove poter avviare allo sport dei ragazzi giovani.
Le difese corporative sono indice di egoismo, un valore che non ha nulla a che vedere con lo sport (si vede che molti di quelli che scrivono non lo hanno mai fatto e praticato). È un appello legittimo fatto all’amministrazione Comunale che deve impegnarsi a trovare una soluzione. Un appello anche alle altre associazioni affinchè buona volontà consenta di arrivare ad una soluzione.
Sorrido all’affermazione di chi accusa il rugby di rovinare il campo da calcio, considerato che sebbene il rugby non lo frequenti da settimane, costringe comunque a giocare in trasferta le partite del FBC Saronno.
Invece che unire le forze per risolvere un problema ci si perde in polemiche da comari (per non dire somari).
Triste spettacolo.
Sarebbe interessante capire le citate Osa e Saronno FBC, quanto pagano annualmente all’ Amministrazione per la gestione dello stadio comunale.
Poi potremmo dire se il rugby ha diritto o non a diritto di …
Non confondiamo la capacità di gestire una Associazione con gli hanno di storia:
altrimenti a Saronno se non tiri la palla o corri veloce, non hai futuro
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Il prealpi è la soluzione più adatta al problema. La società occupante essendo una realtà oratoriale con più di 400 iscritti paganti, si affittasse una struttura oppure si ridimensionasse.
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Perché a rugby si gioca gratis? Tutti volontari, allenatori, istruttori ecc..
La città di Saronno farà un campo apposta per il rugby del costo di circa un milione di euro, per far giocare gratis 80 bambini. Le altre società invece pagano le ore fruite e si devono pure arrabattare dividendo il campo con altri. Geniale
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Il problema non è che uno sia in grado o no di gestire una società, il problema sono gli spazi. Non si possono allenare tutti allo stadio…
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Puoi anche andare in bicicletta, fare ginnastica, palla a volo ecc…
Propaganda… Questa è la categoria della maggior parte dei vostri “atleti” dai 4 ai 12 anni… Gli altri non so.
Non vi sembra di esagerare un po’ con le richieste?
Dove vi allenate voi, si allenano anche atleti che hanno partecipato ai mondiali di altro sport e che sono cresciuti e crescono con i vostri stessi obiettivi di crescita e formazione per il futuro.
Ben vengano altri sport a Saronno, ma non a discapito di quelli che sono sul territorio da quasi un secolo e con altra storia
Che l’amministrazione debba aiutare le società che operano sul territorio è ovviamente la normalità, dopodiché è un po’ arrogante – eufemismo – inviare a mezzo stampa una richiesta per punti, come se fossero cose dovute e non si capisce a che titolo.
Forse queste persone che sono da così poco nello sport a Saronno (nulla a che vedere con FBC, OSA, Amor, Corrias, Rari Nantes, Robur e tutte le altre che da DECENNI operano a Saronno) dovrebbero imparare a comportarsi, perché non è scritto da nessuna parte che la città debba finanziare un impianto con le tasse dei saronnesi per il rugby, e sarebbe interessante sapere quanti di questi ragazzi sono in effetti di Saronno.
Rho e nata nel ’47, Lainate nel ’73, e questi che non hanno nemmeno 10 anni di storia addirittura pretendono l’investimento con “impegno formale e tempi certi”? Vadano dai limitrofi, li accoglieranno sicuramente a braccia aperte con questo atteggiamento.
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Una risposta con scarsa visione….o risposta di parte… Lainate e rho hanno centri sportivi in esclusiva con doppi campi e tutti i servizi per il rugby….e Saronno perché no?
Visione lunga non sciocca guerriglia di bande.-
Perché Lainate e Rho, evidentemente, hanno costruito negli anni un rapporto di fiducia con le istituzioni e la città, cosa che chi gestisce il Rugby a Saronno – altrettanto evidentemente – non sembra essere in grado i fare, se i metodi sono questi.
Noni si capisce poi quale debba essere la “visione”: a Saronno si fanno decine di sport e si cerca di dare spazio a tutti. Se i toni sono questi, si può vivere anche senza rugby, soprattutto se le spese, per una società giovanissima e chissà quanto affidabile, se le devono accollare i contribuenti saronnesi.
100.000 euro per sistemare il campo B a fronte di 40 atleti saronnesi? Ma seriamente? Pure l’elenco puntato delle richieste… Ringrazino questi signori il buon carattere di Musarò, perché questi metodi sono IRRICEVIBILI e offensivi nei confronti degli altri (a proposito di guerre tra bande che DI CERTO sono iniziate con questo assurdo appello).
Non si capisce nemmeno da quale inesistente punto di forza di permettono di dettare pubbliche condizioni.
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Concordo che i toni di questo “comunicato stampa” non siano davvero consoni
Vorrei ricordare a qualcuno che il così detto campo della “Robur” è privato ( per fortuna) e lo si vede dal modo in cui è gestito e curato!!
domani fondo una nuova società, faccio hockey su prato e faccio corsi per i bimbi, spergiuro che lo faccio perchè far crescere sani i bambini saronnesi e che mi accontento di fare il sabato mattina dei corsi per i piccolini, poi dopo tre anni chiedo lo stadio, un campo per gli allenamenti, il bar, gli spogliatoi e le portine per l’hockey, faccio una lettera firmata da mamme e papà e pretendo lo spazio che già un tal Saronno fbc nato nel 1910 e una società di atletica nata nel 1954 (che esiste perchè c’i sono la pista le pedane dei lanci e dei salti) usano. pretendo poi di usare un campo che il Comune mi deve mettere a disposizione, pagare le manutenzioni e seminare a prato (oggi in calcestre), anche se lanciano pesi, dishi e martelli quelli dell’atletica. SE FUNZIONA COSI’ LO FACCIO SUBITO.
strano, tra le loro richieste manca la jacuzzi e la sauna
Ricordo ancora con chiarezza gli inverni in cui i miei figli, abitando in via Biffi, dovevano andare ad allenarsi a Rovello o a Rovellasca perchè si dovevano fare dei lavori allo stadio. Con loro altri 150 atleti. Poi è arrivato il blocco per gli ultimi lavori che hanno reso l’entrata dello stadio un carcere, le docce inutilizzabili, l’impossibilità di svolgere gare ecc…
Tutto quello che a voi serve è sicuramente indispensabile per il vostro sport, ma, dovendo dividere gli spazi con altre società che hanno gli stessi vostri diritti, diventa complicato. Sicuramente si troverà una soluzione.
Fateli allenare nel parco ex Seminario…tanto oramai c’è di tutto..
L’unica cosa certa a Saronno è la bicicletta e le piste ciclabili.
Di calcio e rugby non se ne parla.
Perche’ non si puo’ concedere al Saronno Rugby il campo della Robur?
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Perché non è del comune?
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Ricordo sommessamente che tutte le volte che i vostri piccoli atleti si allenano, dopo, il campo da calcio deve essere risistemato a spese nostre. Non è colpa vostra, ma è il tipo di sport…. Siate consapevoli di questo e, sopratutto, siate più obiettivi. Mi piacerebbe sapere dove pensate di far allenare, in pieno inverno, questi pulcini.
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perchè è della Robur
Questa Amministrazione ha occhi solo per l’atletica.