Saronno, parco ex Seminario, Comune: “Abbattimenti funzionali ad attrezzarlo dando sicurezza”
SARONNO – “Abbiamo riqualificato via Roma salvaguardando le piante: è stato complesso, ma l’abbiamo fatto perchè era importante. Come si può pensare che si prevedano abbattimenti con leggerezza in un gioiello come il parco dell’ex Seminario?”
E’ uno dei passaggi focali della conferenza stampa con cui l’amministrazione comunale stamattina ha presentato (“con i dettagli che adesso ci sono e prima non c’erano” come ha detto il sindaco) il progetto per la rigenerazione urbana del parco dell’ex seminario.
“Abbiamo abbattuto 9 piante al momento – continua a Franco Casali assessore al Verde – serviva per dare sicurezza alle future fruizioni del parco e anche per consentire l’accesso dei mezzi di soccorso alle realtà del Seminario come Aimo. Ci sarà, per tutta la dura dei lavori, una particolare attenzione a ridurre al minimo gli abbattimenti. Ad oggi non sappiamo i numeri precisi, ma saranno meno di 30. Quella era una stima iniziale, lo scenario peggiore”.
Ad aprire la conferenza stampa è stato il sindaco Airoldi: “Non siamo qui per presentare l’area feste: i tempi in cui amministrazione spende soldi per comprare aree in cui non si sa cosa fare sono finiti. Con questo progetto realizziamo una visione di città attrattiva, dinamica e attrezzata. Non è una scelta occasionale, ma un miglioramento complessivo della città con la realizzazione del nostro programma elettorale”
Come mai il parco dell’ex Seminario come oggetto di questo investimento di 2 milioni di euro? “E’ uno dei gioielli della città: ha una collocazione strategica vicino alla stazione con oltre 700 parcheggi in aree attrezzate (“mi chiedo che città viva, quando dice che non ci sono parcheggi” la chiosa del primo cittadino) che arrivano a 1200 contando quelli a bordo strada. E’ una zona con tanti punti d’interesse, dalle scuole al Seminario. Paga, però, anni di disattenzione: è senza sicurezza, presidio e manutenzione”.
A spiegare i limiti del parco e come verranno superati, l’assessore ai Lavori Francesca Pozzoli: “Il muro che lo chiude non dà la percezione della sua esistenza (“è un parco che prima di questa polemica i saronnesi non conoscevano, a parte i residenti del quartiere che lo usano” ha rimarcato Airoldi) non ci sono servizi igienici, non c’è un presidio e neanche un punto di ristoro”.
Pozzoli e Airoldi hanno posto l’accento sul problema sicurezza. “Ci sono fenomeni di spaccio molto forti, che saranno limitati aprendo il parco alla strada e ai percorsi d’attraversamento e garantendone visibilità”.
E il sindaco procede: “Abbiamo visto più volte coi i droni, anche durante la pandemia, come si spacci nel retro del parco. Con il presidio e le telecamere si ovvierà anche a questo fenomeno”.
Dopo aver rimarcato gli elementi fondanti del progetto che punta a far vivere il parco quotidianamente come area di passaggio e per il gioco ma anche in occasione di eventi “che non dovranno avere necessariamente avere 2 mila persone ma se ne volessimo fare un’iniziativa di questa portata sarà possibile grazie alla dotazione che porteremo sul fronte delle misure di sicurezza” Airoldi torna agli abbattimenti: “Abbiamo fatto un ragionamento scientifico analizzando le piante e la loro salute. Basti dire che se non ci fosse stato il Pnrr avremmo dovuto mettere soldi qui per i danni e i problemi del cambiamento climatico ma anche perchè che non è mai stata fatta manutenzione”.
E sul fronte della comunicazione: “Abbiamo fatto due presentazioni del progetto nel progetto partecipiamo – chiosa il sindaco – abbiamo detto che l’avremmo fatto prima che ci fosse il progetto dicendo quello che si sapeva allora. Nessuno dei presenti ha detto che avremmo snaturato il parco. Adesso si dice che l’abbiamo fatto in sordina. Ma figurarsi. Siamo l’unica amministrazione che dice i progetti prima di realizzarli. Avete visto l’amministrazione precedente dire ai cittadini “ecco preso faremo un supermercato lì ed un altro lì?”
Ora a che punto siamo? “Il cantiere è partito – spiega l’assessore Pozzoli – è in corso una valutazione della situazione interna a partire dalle condizione delle piante in termine di sicurezza e di salute. I primi lavori, che dureranno un anno e che essendo all’aperto potrebbero risentire delle condizioni meteo, riguarderanno la realizzazione del percorso alternativo sul perimetro del parco”.
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