15 dic – I molini di Saronno
A Saronno l’industria molitoria fu appannaggio di tre famiglie: i Biffi, i Canti e i Carozzi. All’inizio, dal 1885 al 1895, le tre famiglie operarono insieme e fondarono il Mulino Biffi, Canti & Co. Nel 1995 Antonio Canti abbandonò la società e il mulino continuò ad operare come Molino Biffi, Carozzi & Co, restando in attività fino al 1993. Intanto nel 1900 Antonio Canti diede vita a un suo mulino che operò fino al 1984.
- Il molino Biffi, Carozzi & Co
Nel 1885 fu fondato il Molino Biffi, Canti & Co: si trovava nell’attuale via Molino e i soci erano Attilio Biffi, Antonio Canti, Adolfo Carozzi e Pompeo Rampoldi. Il molino era azionato col vapore, quindi l’acqua di condensa, insieme a quella derivata dal processo di macinazione, era fatta defluire in un fossato che raggiungeva il torrente Lura, attraversando la strada per la Dubina (via Milano) e poi un terreno della famiglia Gianetti.
Nel 1889 la famiglia Gianetti cedette un terreno di 30 metri quadri al Comune affinché potesse costruirvi un lavatoio pubblico alimentato dall’acqua calda rilasciata dal Molino Biffi. A sua volta il Molino s’impegnò ad assicurare la manutenzione e a garantire il deflusso delle acque attraverso tubazioni dal lavatoio al torrente Lura. Il lavatoio fu finalmente costruito e aveva 10 posti: in questo modo i cittadini ebbero gratuitamente l’acqua calda per lavare i panni.
Nel 1895 Antonio Canti lasciò l’azienda e nel 1900 fondò un suo mulino. Il molino Biffi continuò ad operare ma con il nome di “Molino Biffi, Carozzi & Co”, e fu elettrificato nel 1903. Alla morte di Attilio Biffi nel 1930 (Carozzi era già morto da tempo) il mulino fu gestito dalla figlia Virginia, che morì nel 1989. Nel 1948 e fino alla sua morte nel 1975 la presidenza del mulino fu assunta da Pietro Menni, che era entrato in azienda prima come operaio, poi come cassiere e nel 1926 era stato promosso dirigente.
Nel 1984 una pesante crisi causò la messa in stato di liquidazione dell’azienda e poi la sua definitiva chiusura nel 1993. Il Molino Biffi, Carozzi & Co ebbe importanti clienti come la Motta, l’Alemagna e soprattutto la Lazzaroni e fornì più del 60% dei panificatori del Saronnese. Al Mils sono conservati alcuni documenti, foto e piccoli oggetti.
- Il molino Canti
Il Molino Canti iniziò l’attività nel 1900, ossia cinque anni dopo la separazione fra Antonio Canti e Attilio Biffi. Lo stabilimento, progettato dall’ ingegnere Cesare Saldini, fu giudicato «un vero modello nel genere» ed era ubicato tra via Pola, via Ramazzotti e corso Italia. Gli impianti erano già pronti per funzionare con l’energia elettrica che arrivò a Saronno nel 1901, fornita dalla centrale di Vizzola sul Ticino e da quella di Castellanza.
Nel 1918 Antonio Canti, il fondatore, morì; gli successe il figlio Davide, che fu anche vice sindaco e sindaco di Saronno nel 1924. Tra i molini della famiglia Canti e della famiglia Biffi ci fu una forte concorrenza e i rapporti fra le famiglie non furono dei migliori: si racconta che Luciano Canti, figlio di Antonio e fratello di Davide, avesse un certo interesse per Virginia Biffi, figlia di Attilio; a questa relazione si oppose subito Antonio Canti: “… mai cum quei là che in i nostri nemis”.
Nel 1933 il mulino fu ingrandito e riammodernato diventando uno fra i più grandi e moderni della Lombardia. Negli anni Sessanta, come per gli altri mulini, iniziò il periodo di crisi e i dipendenti si ridussero a 18, mentre nel 1984cessò l’attività.
Al Mils è conservato un carro degli inizi Novecento utilizzato per il trasporto del frumento al mulino, recante una targa con la scritta “Nuovo Molino elettrico Antonio Canti – portata q.li 30 – N.1” a indicare che si trattava del primo dei carri acquistati dal mulino. In una foto se ne vedono allineati 16.
Questa è la puntata odierna del calendario dell’Avvento del Natale 2023 realizzato da ilSaronno per raccontare i tesori e i segreti del Museo delle Industria e del Lavoro del Saronnese che ha sede in città in via Don Griffanti 6.
I testi sono di Silvio Bonfiglio, vicepresidente del Mils, mentre le foto sono state realizzate da Armando Iannone. La realizzazione e la promozione sui social sono a cura di Giorgia Marcomin.
Il progetto è stato possibile anche grazie al sostegno di Enrico Cantù Assicurazioni
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