16 dic – La Cemsa: dall’elettrificazione della ferrovia al sogno dell’auto f11
La Cemsa nacque nel 1887 come filiale di una società tedesca, la Maschinenfabrik di Esslingen: prese il nome di “Costruzioni Meccaniche” di Saronno e iniziò la sua attività producendo locomotive e altro materiale ferroviario. Nel 1918. anche grazie alla mediazione della Banca di Locarno, l’azienda fu acquisita dall’ingegnere Nicola Romeo, il quale tre anni prima aveva rilevato l’Alfa. L’azienda di Saronno continuò a costruire locomotive e – grazie all’opera dell’ingegnere Pietro Balasso – partecipò attivamente all’elettrificazione delle linee ferroviarie italiane, servendosi anche della consulenza dell’ingegnere ungherese Kalman Kandò, considerato il pioniere della trazione elettrica ferroviaria in Europa.
Nella seconda metà degli anni ‘20 Kandò progettò la E471, una locomotiva elettrica trifase in grado di funzionare anche sulle linee ferroviarie a corrente alternata monofase, ma una lunga gestazione e decisioni politiche ne bloccarono la diffusione in Italia: la perdita di una grande opportunità sia per la Cemsa che per Saronno.
Fu nel 1925 che l’azienda assunse il nome di Cemsa, ovvero Costruzioni Elettromeccaniche di Saronno. Dopo la crisi della fine degli anni ‘20, nel 1935 fu rilevata dall’Iri e un anno dopo fu acquisita dal gruppo di Gianni Caproni, noto soprattutto per la sua attività nel settore aeronautico e per essere anche diventato proprietario dell’Isotta Fraschini. Nel 1941, pur mantenendo l’acronimo Cemsa, cambiò la ragione sociale diventando «Caproni Elettro Meccanica di Saronno».
Come altre aziende, la Cemsa si dedicò al settore militare, ma al termine della seconda Guerra Mondiale la società tentò una riconversione nel settore auto e fu assunto un noto ingegnere della Fiat, Antonio Fessia, da molti riconosciuto come «uno dei più prestigiosi progettisti d’auto del XX secolo». In soli 18 mesi, Fessia progettò per la Cemsa una vettura innovativa, la f11, una berlina a quattro posti con la trazione anteriore, caratteristica che rappresentò una novità assoluta in Italia. La “F11” fu presentata in vari saloni automobilistici internazionali suscitando un grande interesse: ad esempio, il gruppo statunitense Tucker Corporation di Preston Tucker raggiunse un accordo con la Cemsa per l’importazione negli Stati Uniti di più di 3.000 auto. Purtroppo nel 1948/49 la Tucker fallì e l’accordo andò in fumo: un’altra grande occasione purtroppo perduta. Fino a qualche anno fa al Mils era presente uno dei pochi prototipi della f11 ma poi la famiglia Caproni, proprietaria dell’auto, ne chiese la restituzione.
Verso la fine del 1949 la situazione economica della Cemsa peggiorò e la produzione automobilistica venne sospesa. Cessò anche l’attività dell’azienda di Saronno (30 novembre 1949) così come quella di tutte le altre aziende del gruppo Caproni, portando al licenziamento di circa 1500 persone tra operai e impiegati dello stabilimento saronnese.
Al Mils sono conservati vari documenti, foto e oggetti della Cemsa.
Questa è la puntata odierna del calendario dell’Avvento del Natale 2023 realizzato da ilSaronno per raccontare i tesori e i segreti del Museo delle Industria e del Lavoro del Saronnese che ha sede in città in via Don Griffanti 6.
I testi sono di Silvio Bonfiglio, vicepresidente del Mils, mentre le foto sono state realizzate da Armando Iannone. La realizzazione e la promozione sui social sono a cura di Giorgia Marcomin.
Il progetto è stato possibile anche grazie al sostegno di Enrico Cantù Assicurazioni
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