“La realizzazione di un sogno”, il socio Cai Pietro Ceriani torna dalla Patagonia, l’intervista
SARONNO – È partito lo scorso 30 dicembre alla volta della Patagonia, Pietro Ceriani, alpinista uboldese 28enne e socio del Cai – Saronno per scoprire questa terra e realizzare un sogno che lo accompagna da diversi anni, tra trekking, alpinismo e arrampicata su roccia, ma non solo, anche alla scoperta di una cultura ed una “Way of life” (chiaramente) totalmente diversa dalla nostra; è tornato alcuni giorni fa dal suo viaggio, e abbiamo deciso di fargli qualche domanda:
Quali sono le particolarità di questa regione geografica?
La Patagonia è una regione geografica posta tra argentina e Cile all’estremo sud. E’ famosa per le montagne decisamente severe, belle e impegnative, che negli anni hanno rappresentato un importante banco di prova per gli alpinisti di tutto il mondo, nonché per il brutto tempo, specialmente per il forte vento.
Quanto tempo e con chi ci sei stato?
Sono stato giù un mese, dapprima con un gruppo organizzato di cinque persone più una guida con i quali ho fatto principalmente trekking anche piuttosto impegnativi, poi altri dieci giorni con un amico, con lui ci siamo principalmente dedicati all’alpinismo.
Su quali vette sei arrivato? Su quali attività ti sei concentrato maggiormente?
Abbiamo fatto sia del trekking, che alpinismo. dapprima ci siamo dedicati alla vuelta al Cerro Huemul, un giro di quattro giorni e circa una settantina di chilometri in completa autonomia tra praterie, foreste, ghiacciai e passi alpini, che ci ha consentito di vedere gli angoli più selvaggi della vallata e ammirare lo sconfinato Hielo Continental. Abbiamo salito la Loma del Las Pizarras, una facile cima di 1708 metri, ma molto panoramica che si affaccia tra la vallata del Cerro Torre ed il gruppo del Fitz Roy. Abbiamo salito il Mojon Rojo 2163 metri, facile, facile, ma che come primo assaggio di alpinismo in questa terra è stato molto interessante, ci ha richiesto sei ore per raggiungere il punto dove abbiamo bivaccato, dormendo senza tenda circondati da una stellata particolarmente suggestiva, al mattino ci ha svegliato una bellissima alba su tutto il gruppo del Fitz che si è colorato di rosso, e dopo l’attraversamento del ghiacciaio abbiamo salito la parte rocciosa che ci ha portato alla nostra prima vera “Cumbre” (“Vetta” nda) patagonica. Infine abbiamo anche salito l’Aguja Guillaumet (2574 metri), uno degli obbiettivi dichiarati in partenza, la più piccola dei giganti di granito del gruppo, ma che ci ha regalato un’arrampicata di prima categoria, su roccia splendida, anche se per i primi metri incrostata di ghiaccio a seguito della perturbazione dei giorni precedenti, particolare che ha reso più difficoltosa e incerta la salita, ma su questi terreni fa parte del gioco. Nei giorni successivi abbiamo anche fatto un tentativo sull’Aguja de l’S, ma abbiamo dovuto ribattere per un errore sulla linea di salita che ha fatto perdere del tempo, a questo punto consci dell’arrivo del brutto tempo abbiamo preferito tornare a valle. Nelle giornate in paese (Il villaggio di El Chaltèn nda) abbiamo anche salito numerose vie a più tiri di arrampicata sportiva.
Quali sono le principali difficoltà che hai incontrato?
Sicuro una delle difficoltà più grandi è il meteo, che quando è brutto, sa essere davvero infido, un giorno abbiamo preso una bella nevicata in quota che ci ha costretto a tornare a valle dopo quasi 12 ore di camminata, oppure il vento a 90 kilometri orari che ti butta a terra mentre cammini. La roccia incrostata di ghiaccio che rende la scalata più difficoltosa, ma anche gli zaini sempre carichi di tutto da portare per molte ore e kilometri alla fine niente che già non mi aspettassi prima di partire, ma quando sei lì è diverso.
Cosa ti porti a casa da questo viaggio?
Porto a casa la bellezza di questa terra, nuove amicizie, la realizzazione di un sogno, ma anche numerosi progetti. Sperando di tornare di nuovo.
Hai qualche progetto per il futuro? Vuoi ringraziare qualcuno?
Ringrazio il Cai Saronno per aver patrocinato questa spedizione e i miei sponsor, vorrei anche annunciare che sto realizzando un lungometraggio che ho intenzione di proiettare pubblicamente.
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