Oltre 200 saronnesi animano il “giardino dei cresimandi” a San Siro con Delpini
26 Marzo 2024

SARONNO – Domenica 24 marzo si è svolto, allo stadio Meazza, l’incontro diocesano di tutti i cresimandi e cresimati del 2024, con l’arcivescovo di Milano Mario Delpini.
Tanti i saronnesi presenti, come figuranti e animatori, come servizio di accoglienza e soprattutto come ragazzi della Cresima in uno stadio straripante di persone.
Un record di figuranti e animatori a San Siro con mille giovani da tutta la diocesi che si sono messi a disposizione per animare e creare figurazioni per la veglia del pomeriggio, di cui un gruppo di Saronno di 12 tra giovanissimi e giovani.
Numeroso da Saronno anche il gruppo del servizio di accoglienza, che ha contribuito a rendere indimenticabile la giornata per i ragazzi, veri protagonisti di questo evento.
Nonostante lo sciopero annunciato dai mezzi di trasporto, gli oratori di tutta la diocesi non si sono fatti scoraggiare e hanno raggiunto lo stadio con pullman e mezzi privati, riempiendolo e rendendolo colorato grazie alle pettorine indossate: da Saronno, oltre alle macchine di chi si è organizzato in autonomia, sono partiti tre pullman per far partecipare i ragazzi e gli accompagnatori alla veglia con Delpini.
Nella discorso rivolto ai ragazzi presenti sugli spalti, l’arcivescovo ripercorre il tema della veglia, il giardino pieno di vita, con queste parole: “Acqua, un po’ d’acqua, ho sete… Così dice la rosa, il grano, la vite, il fiore che, volendo offrire la propria bellezza ha bisogno di acqua. I fiori finti non hanno bisogno di acqua mentre quelli veri, senza, muoiono. Il seme sepolto nella terra si prepara a germogliare perché lo disseta la terra; nella siccità tutto inaridisce.
‘Dammi da bere’ chiede Gesù alla samaritana. Egli è il seme che muore e offre il frutto: sangue e acqua per la nostra sete. Gesù rivela di avere un’acqua speciale alla samaritana. Questa sorgente, l’acqua della vita eterna, è lo spirito santo donato al battesimo e confermato alla cresima”.
Nel suo discorso, Delpini, propone di introdurre la preghiera alla mattina con un bicchiere d’acqua dicendo: “Dammi da bere l’acqua della vita eterna sennò io muoio. Ogni mattina per introdurre alla preghiera spalanco la finestra per fare entrare il vento amico che porta il polline che feconda i fiori, che porta i profumi degli alberi, che gonfia le vele e la barca può prendere il largo. Gesù soffiò e disse ai discepoli: ricevete lo spirito santo. Il fiore, che siamo noi, ha bisogno dello spirito santo per portare frutto. Aprite la finestra quando pregate. Ci sono delle piante che devono arrampicarsi ad un sostegno quando crescono. E così siamo noi. Non ce la facciamo a stare in piedi. Gesù innalzato sulla croce sostiene chi si appoggia a lui. Ogni preghiera deve iniziare con il segno della croce per poterci permettere di appoggiarci per stare in piedi. Senza Gesù non possiamo stare in piedi. Facendo il segno di croce diciamo che viviamo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito. Dobbiamo appoggiarci alla croce per stare in piedi. Facciamo il segno di croce in modo elegante e con la mano destra. Questi sono i tre segreti per una preghiera autentica e una fede salda: acqua, vento amico e il sostegno dell’albero della croce con il segno della croce”.
Prima di concludere la veglia, l’arcivescovo ha voluto lasciare un mandato ai ragazzi presenti: “Siate come i girasoli che guardano sempre il sole: fate così anche voi con Gesù”.
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