I bambini della Prima Comunione alla messa in Coena domini con la lavanda dei piedi
SARONNO – Grande partecipazione alla messa in Coena domini, in prepositurale, di giovedì 28 marzo. All’inizio è stato celebrato il rito della lavanda dei piedi: protagonisti sono stati i bambini di quarta elementare che riceveranno la prima comunione quest’anno. La lavanda dei piedi è un gesto di servizio per cui il sacerdote è in ginocchio, proprio come fece Gesù con i suoi discepoli nell’ultima cena.
Nella sua omelia, don Riccardo Bottan ricorda il vangelo in cui si dice: “E prepararono la Pasqua. Cosa vuol dire? Qualche volta abbiamo la sensazione di caderci dentro, e ci chiediamo se forse bisognava far di più per preparare la Pasqua. Ma invece, potrebbe basta solo aprire il proprio cuore. Nel vangelo si parla di un tale che si è sentito dire da Gesù: farò la Pasqua da te. Accolse Gesù e i discepoli senza scrupoli, senza preparazione.
Non so come siete arrivati voi a questo giovedì, se questa quaresima l’avete vissuta e preparata bene ma ora è il momento di preparare bene la nostra Pasqua e di lasciare spazio a Dio.
La vita è fatta di momenti belli, di momenti in cui qualcun altro prepara qualcosa per noi e si prende cura di noi, la vita è fatta di stanchezza, di coraggio. La vita è fatta di promesse che attendono di essere mantenute, di vergogne inconfessabili. Tante cose in cui rischiamo di perderci ma poi basta un gesto semplice: Gesù spezza il pane e benedice il vino dicendo questo è il mio corpo, il mio sangue. Dio si dona e si mette nelle mie mani e non permette che sia il male ad avere la meglio”.
“In questa notte Gesù anticipa tutto. Dio vuole esaltare le cosa belle e semplici della vita. Questo ci permette di viverlo ogni volta che vogliamo. Gesù ama tutti.
Sulla croce vediamo tutta la violenza di cui l’uomo è capace ma anche l’amore di Dio che si è donato per noi.
Questi gesti sono per tutti, sono semplici e anche se qualcuno non riceverà la comunione oggi perchè ci segue tramite radiorizzonti o per qualsiasi altro motivo, Gesù è presente lo stesso.
È per questo che noi, domani, sulla croce potremo vedere la speranza. È una notte di fughe, di lacrime, di bugie.
La cena in questo vangelo é descritta in poche righe eppure la celebrazioni si chiama in Coena domini: teniamo nel cuore la cena perché resta vivo il desiderio di voler accogliere Gesù nella nostra casa.
Apriamo la porta della nostra vita e insieme a lui viviamo l’amore di Dio per diventare dono per gli altri”.
Questo l’invito per vivere al meglio il triduo pasquale che culminerà domani nella Passione di Gesù e nella Via Crucis cittadina.
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