Visto da Varese: Scende la pioggia sul turismo che fa boom
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di EZIO MOTTERLE
Tanto si è fatto e tanto si farà ancora per rendere il Varesotto terra ideale per una vacanza en plein air, tra sport e natura, arte e cultura, laghi e colline, sole e relax. Certo che poi un ingrediente di questo mix ideale accuratamente allestito non può mancare, e per quello ahimé nulla si è fatto e nulla si potrà fare. Questa Pasqua vale da esempio: tanta attesa di spensierate escursioni fra prati in fiore e paesaggi ameni, previsioni di festose grigliate valorizzate dai tipici prodotti locali. Ma alla fine doccia fredda con un maltempo che pare aver riesumato senza tema di smentite per la provincia dei laghi l’antico epiteto di “pisciatoio d’Italia”. Piove insomma, continua a piovere, in un clima umido che non ci lascia di fatto ormai da mesi. La siccità per cui s’era lungamente invocata la fine pare diventata adesso quasi un miraggio. Reso ampiamente fradicio dai diluvi ricorrenti, lo scenario pronto per registrare l’ennesimo boom turistico (lo scorso anno pernottamenti in crescita del 22% con soggiorni medi vicini alle due giornate) si presenta a questo punto inevitabilmente appannato. E se è vero che molte prenotazioni sono avvenute “al buio”, in attesa di una primavera da cartolina, quella tradizionale, documentata dalla sempre classica iconografia dei prati verdi fioriti di primule e del pulcino che sorride dall’uovo (immagini mutuate dai quaderni di prima elementare chiusi negli scatoloni mezzo secolo fa), c’è il rischio che un soggiorno segnato dai nubifragi scoraggi la stabilizzazione del contatto virtuoso col territorio scelto come meta. Problema chiaramente irrisolvibile. “On peut pas le changer” dicono i francesi del meteo evidentemente incondizionabile, mentre come tutti gli esodi per vacanza anche questo viene celebrato con i tradizionali numeroni stimati sugli italiani in viaggio, alla faccia del maltempo e di tutti i condizionamenti della statistica sui consumi, senza contare l’accelerazione indotta dal ritorno (dalla notte scorsa) dell’ora legale. Teniamoci insomma la pioggia quando c’è, sperando a questo punto che scorra meno acqua sotto i prossimi “ponti”. Non molti in verità quest’anno, con grandi spazi lasciati all’attesa di un’estate classica da solleone ed ombrelloni. Manca solo che anche il tempo delle ferie comandate sia segnato da qualche anomalia climatica…