Saronno, la demolizione in corso Italia fa scoprire una scritta della storica chiesa di Santa Marta: allertata la Soprintendenza
SARONNO – Tra le macerie della demolizione di corso Italia spunta una pagina di storia saronnese. L’ha notata, con grande spirito d’osservazione, e si è attivato per preservarla l’architetto ed ex assessore Alessandro Merlotti che ieri sera, venerdì 13 aprile, ha scritto al funzionario responsabile per la zona del Saronnese della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese Giuseppe Scuderi.
Di cosa si tratta? La demolizione dei fabbricati in corso Italia ha riportato alla luce alcune scritte collocate sull’abside della vecchia chiesa di Santa Marta (si leggono le parole “Marthae” e “Novam”). Merlotti ha chiesto al Soprintendente chiesto di valutare eventuali forme di tutela di questa residua testimonianza del vecchio edificio sacro o, in alternativa, di imporre il distacco della porzione muraria e la sua ricollocazione in luogo da definire.
Si tratterebbe dell’unica testimonianza della Chiesa di Santa Marta risalente all’inizio del XVII secolo, derivante dall’ampliamento e trasformazione di un piccolo oratorio dedicato alla stessa santa. L’edificio, sconsacrato alla fine del XVIII secolo, è poi stato adibito a caserma, scuola e opificio, ultimamente ristrutturato e destinato ad attività commerciale al piano terra in attesa di sistemazione ai piani primo e secondo.
“La sistemazione – si legge nella missiva di Merlotti che riassume la vicenda – sarà contestuale alla realizzazione di nuovo fabbricato da edificare in luogo dei manufatti demoliti nei giorni scorsi, secondo quanto previsto da piano attuativo approvato alla fine del 2020, in relazione al quale proprietà e progettista acquisirono, all’epoca, parere preventivo da codesta spettabile Soprintendenza, benché non ci fossero vincoli specifici. L’attività di demolizione ha permesso di rivedere, dopo secoli, il lato settentrionale della vecchia chiesa: in corrispondenza dell’abside sono visibile alcune scritte (si allega fotografia), si possono leggere le parole “Marthae” e “Novam”, databili, con molta approssimazione, tra Seicento e Settecento”
“Chiedo – conclude l’ex assessore – se possibile, di valutare eventuali forme di tutela di questa residua testimonianza del vecchio edificio sacro o, in alternativa, di imporre il distacco della porzione muraria e la sua ricollocazione in luogo da definire.
Merlotti ha allertato del ritrovamento anche la progettista e il geometra che seguono il cantiere per conto della società proprietaria.
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Commenti
La Sopraintendenza 🆘️🆘️
Grazie Alessandro!
Ma i ponticelli che fastidio danno?Ci sono i cartelli stradali come da codice della strada, quindi basta rispettarli e non vedo il problema, tra l’altro non mi sembrano delle strade molto trafficate
Cerchiamole una degna collocazione
Perche’ demolire i resti della chiesa di santa Marta e lasciare in piedi i ponticelli di via reina e don monza.Le belle arti non possono usare 2 pesi e 2 misure.