Europee, Librandi: “Sarò un saronnese a Bruxelles”
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SARONNO – “Farò l’eurodeputato concretamente e attivamente. Da anni come imprenditore vivo la realtà europea e ho imparato a conoscerla vedendone tutte le potenzialità. Sono certo che con persone competenti e determinate dall’Europa possa arrivare quella spinta di cui l’Italia ha bisogno. E tanto potrà arrivare anche per la nostra città che io porterò con me a Bruxelles.
Parte da Saronno, città dove è nato e dove ha sede la sua azienda Tci, realtà leader nel settore dei led, Gianfranco Librandi, candidato saronnese alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno. Librandi è sceso in campo con la lista Stati Uniti d’Europa annunciando il proprio impegno in chiave europea diversi mesi fa, iniziando a subito a valutare ed analizzare provvedimenti e programmi
Partiamo dall’inizio, perchè questa candidatura? Perchè la decisione di lavorare in Europa?
“Io lavoro in Europa da anni come imprenditore. Ho imparato a conoscere le realtà tedesche e scandinave con la mia attività, quando poche aziende italiane riuscivano a gestire il confronto con l’estero. Il mercato europeo è basilare per crescere. L’Italia deve riuscire ad essere protagonista non solo a livello imprenditoriale, ma anche istituzionale. Servono persone testarde, concrete e tenaci come i saronnesi che, proprio come me, sono abituati a lavorare e a portare a casa i risultati. È quello che faccio ogni giorno e che ho intenzione di fare anche come eurodeputato.”
In Europa ma partendo da Saronno si può riassumere così il suo impegno?
“Si vorrei avvicinare Saronno e l’Europa: creando legami per le nostre aziende, istituzioni, scuole e associazioni con le realtà europee. Porterò i saronnesi a Bruxelles a conoscere l’Europa ma soprattutto ci sarà un’occasione in più per continuare a far conoscere la nostra città e le sue eccellenze”
Cosa porterà di Saronno in Europa?
“Proprio qui a Saronno abbiamo recentemente dimostrato come la società civile possa essere sussidiaria in una sanità vicina ai cittadini. La fondazione che abbiamo creato a Saronno, in collaborazione con la Regione e le istituzioni, ha già iniziato a portare risultati concreti. Basti citare le nuove dotazioni di apparecchiature come quelle per il reparto di oculistica. Stiamo portando avanti il progetto di un reparto d’eccellenza per l’urologia e abbiamo in cantiere investimenti in oncologia. La sanità è un problema in tutto il Paese, ma la soluzione non è favorire quella privata che non è accessibile a tutti. La fondazione di Saronno è una novità assoluta nel panorama italiano, che mostra come la sussidiarietà sia un asset su cui investire”
Sanità ma non solo…
“Uno dei temi su cui urge intervenire è quello dei caregiver. In Italia sono tantissime persone uomini, donne, figli, mogli e fratelli che si prendono cura di chi non ce la fa da solo. Per loro non basta con contributo saltuario serve un aiuto concreto economico e stabile ma anche servizi e formazione per riuscire a far fronte al meglio alle difficoltà e alle complessità che si trovano a gestire giorno dopo giorno”
Qual è il primo aspetto su cui vorrebbe mettersi all’opera?
“Ovviamente, serve partire dal mondo del lavoro. Ci deve essere una nuova declinazione: deve portare benessere alle famiglie. Penso a qualche ora in meno di lavoro con una condivisione degli utili nelle aziende. Serve più efficienza e non può che arrivare con un forte coinvolgimento delle persone e la valorizzazione dei giovani. Dobbiamo credere e investire in loro. Serve la loro freschezza e le loro idee. Bisogna dar loro la possibilità di restare in Italia con un solido, concreto e stimolante progetto di vita. Anche per questo mi piacerebbe che il mio primo provvedimento fosse l’abolizione delle tasse scolastiche che pesano sui ragazzi e il loro futuro. E poi un nuovo impulso e crescita ai progetti di Erasmus.”
Che idea ha dell’Europa oggi?
“Ha grandissime potenzialità e risorse; l’ha dimostrato durante un’emergenza come quella del covid, ma per riuscire ad essere un volano di crescita e di miglioramento, serve un Parlamento e una classe dirigente che abbia idee chiare e che sappia valorizzare le sinergie. Penso alla sicurezza e a un esercito europeo più efficiente ed efficace di quelli nazionali, riducendone anche l’impatto economico. E che dire della burocrazia? In Italia abbiamo oltre 150.000 leggi, mentre negli altri paesi europei ce ne sono molte meno (ad esempio sono circa 5.500 in Germania). Bisogna sfruttare anche quest’occasione per snellire e semplificare”
Lei ha deciso di scendere in campo con Stati Uniti d’Europa, perchè?
“L’obiettivo politicamente è sempre il Centro. Non possiamo permetterci di lasciare l’Europa ai sovranisti. Serve un’Europa forte ed unita per farsi valere a livello internazionale, per affrontare le sfide dell’economia e garantire sostegno alle famiglie”
Quando è stato parlamentare si è diviso tra Roma e Saronno farà lo stesso a Bruxelles?
“Assolutamente si. Non c’è altro modo di svolgere il ruolo di parlamentare: lavorerò tra Saronno e Bruxelles. I saronnesi avranno una persona nata qui, un imprenditore che lavora in città all’opera anche in Europa per far crescere l’Unione, la nostra Regione, la nostra provincia e anche la nostra città”.
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