Saronno, due proposte al comune dal Comitato Acqua Bene Comune
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SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Comitato Acqua Bene Comune distribuita ieri sera, lunedì 20 maggio al consiglio comunale aperto.
Ci voleva un consiglio comunale aperto per tornare a discutere di acqua pubblica a Saronno. Grazie, dunque, a chi l’ha fatto convocare. Per capire ciò di cui si discute, bisogna ricordare la vicenda del conferimento ad Alfa Srl del servizio idrico integrato di Saronno. Una società, Alfa, che poteva essere un’azienda speciale (come l’aAto di Varese), unica forma giuridica possibile per interpretare correttamente l’esito referendario e consentire partecipazione alla gestione di lavoratori e utenti.
Così non volle, a maggioranza, la Provincia di Varese di centrodestra a guida leghista, nonostante la resistenza del Comitati per l’acqua bene comune della provincia di Varese e non poche amministrazioni comunali, tra cui Saronno, il cui sindaco Porro sfidò anche l’ostruzionismo nella sua maggioranza. Tra i documenti approvati dall’amministrazione Galli c’era anche il Piano Tariffario, cui ci opponemmo, che dettava gli aumenti dei costi dell’acqua Comune per Comune nel corso degli anni. Stava alle amministrazioni poi succedutesi alla guida della città affrontarlo, informando per tempo la cittadinanza e prendendo contromisure utilizzando, ad esempio, i ricchi proventi della cessione ad Alfa Srl delle quote di Lurambiente Spa e del ramo d’azienda idrico di Saronno Servizi. Ma ricostruiamo cosa avvenne:
- a circa un mese dall’esito del vittorioso referendum del giugno 2011, il governo Berlusconi (con in pancia la Lega) emana quello che fu definito il decreto d’Agosto per privatizzare quello che 27 milioni di italiane/i avevano fortemente rigettato con un “SI” che aspetta ancora ascolto
- novembre 2011: il governo Berlusconi (con in pancia la Lega) conferisce la delega del servizio idrico dal ministero competente all’Autorità nazione (allora AEEG) la quale ha il compito di elaborare il metodo di calcolo da applicare per stabilire la tariffa che i gestori applicano sul territorio;
- 2012/2013: la Provincia di Varese, guidato dal centrodestra del leghista Galli, inizia e conclude l’iter per l’individuazione della forma gestionale che dovrà avere il gestore unico varesino; a Saronno il comitato chiama un consiglio comunale aperto a presentare una delibera (che sarà poi mozione) per costituire un’azienda speciale per la gestione locale del Servizio Idrico Integrato.
I consiglieri delle forze di governo della Giunta Fagioli e della Giunta Airoldi, oltre a recuperare la memoria, dovrebbero anche pronunciarsi su cosa potrebbero fare per rimediare a passate “sviste”. Suggeriamo loro:
- di presentare e far votare in consiglio comunale un ordine del giorno affinché il comune di Saronno chieda al Governo di riportare la delega del servizio idrico dall’autorità nazionale Arera al Ministero dell’Ambiente: molte voci costituenti la tariffa di colpo sparirebbero
- di presentare e far votare in consiglio comunale un OdG perché il comune di Saronno prenda posizione nei confronti del Governo (con in panca la Lega) perché stralci l’art. 8 del Decreto Concorrenza e il successivo decreto attuativo che impedisce la gestione dei servizi pubblici a rete (tra i quali anche quello idrico) attraverso un’azienda speciale.
Con queste due proposte, da portare all’attenzione di altre amministrazioni locali (di qualsiasi colore) si potrebbe incominciare a parlare seriamente di “gestione locale” dei servizi pubblici, non solo quello idrico.
Si scrive Acqua, ma si legge Democrazia. Comitato del Saronnese per l’Acqua Bene Comune
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Commenti
Caro signor Guaglianone lei vive sempre nel mondo della Luna !! Parla,parla ma dice cose irrealizzabili
bla bla bla…………..