Ex Cantoni, ambientalisti: “Aspettiamo ancora risposta sul laghetto e barriera idraulica”
21 Marzo 2018

SARONNO – Risposte chiare e concrete sull’installazione della barriera idraulica necessaria per bonificare la falda acquifera e una seria discussione sulla proposta di realizzare un bacino artificiale (laghetto) nell’ex Cantoni: tornano a chiederle, dopo il consiglio comunale aperto, Ambiente Saronno Onlus e Circolo Legambiente Comitato Acqua Bene Comune.
Ecco il testo integrale della nota dei sodalizi
Durante il Consiglio Comunale aperto del 20 Febbraio scorso l’Amministrazione Comunale non ha fornito le risposte che i quasi 400 cittadini saronnesi, che ne avevano regolarmente richiesto convocazione, si attendevano.
I cittadini e le Associazioni promotrici dell’iniziativa avevano chiesto sostanzialmente due cose: sapere quando inizieranno i lavori per installare nell’area ex-Cantoni la barriera idraulica finalizzata a bonificare la falda acquifera inquinata da percloro e discutere della proposta, già avanzata a suo tempo, di realizzare nella stessa area un parco urbano e un bacino artificiale alimentato dalle acque depurate. Tale progetto, oltre ad un valore paesaggistico e ambientale, avrebbe anche una funzione regolatrice come “vasca volano” per l’immissione delle acque nel collettore di collegamento con il torrente Lura, come peraltro previsto dalle recenti normative.
Alla prima domanda non è stata data alcuna risposta. La reticenza dell’Amministrazione a rispondere risulta abbastanza incomprensibile, dopo che il 6 Febbraio scorso la Giunta Comunale aveva approvato il progetto esecutivo per la realizzazione del collettore idrico interrato di via Don Marzorati e piazza Borella destinato a convogliare le acque, una volta depurate, dalla ex-Cantoni al Lura. La stessa Delibera concludeva infatti: ”Stante l’opportunità di dare celere avvio alla realizzazione degli interventi di cui trattasi, la presente deliberazione viene dichiarata immediatamente eseguibile”.
Sta di fatto che oggi, a quasi due mesi dalla delibera, e soprattutto nove anni dopo che il problema della falda inquinata da percloro è finalmente stato accertato, nulla è dato sapere ai cittadini circa l’avvio dei lavori. Così come nulla è dato sapere circa il versamento da parte dei proprietà dell’area della fideiussione da circa 200.000 euro a garanzia della corretta esecuzione dei lavori.
Quanto alla questione del bacino artificiale, le risposte dell’Amministrazione sono state evasive: ”è assolutamente prematuro parlarne… anche perché il progetto urbanistico è fermo” (assessore Pellicciotta), oppure sprezzanti: ”poi dopo quando c’è un laghetto che cosa facciamo, mettiamo su le barchette a remi, mettiamo su i pedalò ? E poi cosa chiediamo, che ci sia il pedalò sharing, piuttosto che tutto sia gratuito ?” (Sindaco Fagioli).
I cittadini saronnesi hanno posto domande serie e precise, e si attendono risposte altrettanto serie e precise.
La campagna informativa e la mobilitazione continueranno fino a quando l’Amministrazione non fornirà queste risposte e, soprattutto, fino a quando non vedremo realizzata la barriera idraulica. Perché la salute dei cittadini è più importante di ogni proclama.
21032018
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Commenti
Dopo avere letto le varie proposte e argomentazioni devo veramente pensare che nell’aria ci sono sostanze d’un instupidimento che fa paura.Abbiamo il maggior inquinamento elettromagnetico e nessuno dice niente perchè è bello uscire da casa con il cellulare in mano e chiamare il marito o la moglie dopo essere appena usciti da casa!!!!Ci facciamo radiazioni di microonde giornalieri e tutto è normale.Sveglia “partito preso” .Per quanto poi mi riguarda , oltre al laghetto mi farei delle montagne attorno e poi in inverno creare delle piste per sciatori.Saronno centro di villeggiatura invernale.
Mahhh….!!!!
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Così possiamo organizzare le olimpiadi invernali 2022
Ovviamente ognuno ha la sua opinione ed è giusto che sia così, ma leggere che un laghetto porterebbe bisce, pantegane e zanzare, si capisce quanto ancora ci sia da lavorare nel dipanare un’ignoranza molto diffusa. Non intendo offerendere nessuno, il termine ignoranza significa che si ignorano dei concetti, delle informazioni, delle conoscenze.
Pantegane ci sono e ci saranno, con o senza laghetto, tra l’altro non è che un laghetto urbano in quanto tale attiri le pantegane. Ad attirare le pantegane sono i rifiuti, specialmente quelli edibili, quindi non è un habitat, ma è l’incuria e l’inciviltà.
Discorso bisce. Premesso che sono animali utili, in quanto ad esempio eliminano le pantegane, quindi già qui si può vedere la grande contraddizione, non è così facile… per i serpenti serve un ambiente più naturale, dubito fortemente che basti creare un laghetto urbano per vedere orde di serpenti invadere la città. Le bisce presenti nel nostro territorio, soprattutto nella zona vicino al Parco Lura e nelle residue campagne, sono essenzialmente due: la biscia d’acqua e il biacco. Quest’ultimo si spinge spesso vicinon alle case per deporre le uova, in quanto rappresentano luogo “sicuro” dai predatori e spesso più caldo per il riposo invernale. Un piccolo biacco mangia cavallette, insetti, poi lucertole e piccoli anfibi per poi arrivare a piccoli roditori e piccoli uccelli. Non sono velenosi, sono specie protette e sono specie per quanto comuni in forte calo, a causa della distruzione del loro habitat. Quindi non preoccupatevi, non basta fare un laghetto per essere invasi da serpenti.
Discorso zanzare. Avete mai provato ad andare al lago o in paludi durante l’estate? Spesso e volentieri ci sono molte meno zanzare che in città. Mi capitava spesso di andare al parco del Ticino e a parte le zanzare comuni nelle zone d’ombra per il resto quasi nulla. Andate a Gerenzano al Parco degli Aironi, qualche zanzara la trovate al parcheggio… andate a fare la passeggiata lungo il laghetto. Pochissime zanzare, poi tornate a Saronno e dai tombini si viene assaliti. Un ambiente umido, come un laghetto, funziona da trappola biologica per le zanzare, le attira, certo, ma nell’acqua le larve troveranno diverse specie pronte a divorarle, dalle larve di libellula, ad altri insetti acquatici, se proprio si vuole essere sicuri si possono introdurre alcune specie AUTOTCTONE di piccoli pesci. In pratica si crea un ciclo per cui le larve di zanzara vengono costantemente divorate. Paradossalmente creare un habitat per le libellule come un laghetto ha l’effetto opposto, ovvero quello di favorire la lotta alle zanzare!
Le zanzare, soprattutto le famigerate tigre, prosperano in città perché non hanno predatori! Si riproducono in poca acqua, come sottovasi, tubi intasati, rifiuti, tombini… un laghetto è il miglior modo per combatterle. Pensate a quale opportunità per le scuole, soprattutto primarie e secondarie! Finalmente potranno avere un laghetto dove poter fare una lezione di biologia direttamente sul campo, senza dover andare negli altri comuni che queste strutture, più o meno grandi le hanno (spesso create senza costi diretti, ma sfruttando finanziamenti o contributi di compensazione). Avete mai visitato il centro didattico del Parco Lura, è quella struttura nei pressi delle vasche di laminazione, anni fa lo aprivano in primavera e spiegavano il ciclo di vita degli anfibi, le libellule… c’erano anche i tritoni, avete mai visto un tritone? Sapete perché scompaiono? Eppure divorano migliaia di larve di zanzare… perché non aiutarli? Quindi al di là delle opinioni, almeno seguite il mio consiglio, cercate di andare oltre alla polemica politica o alle prime considerazioni che vi vengono in mente, ma considerate le cose nella loro completezza e soprattutto, andate a vederle di persona. Ci sono tanti esempi, a Ceriano Laghetto c’è l’oasi lipu con uno stagno didattico, credo che a Gerenzano ci sia qualcosa di simile, il Parco Lura ha il centro della biodiversità, quando è aperto è sempre bello da visitare. Informatevi, leggete ed espandete la vostra conoscenza, solo così si può avere un quadro completo della situazione e delle idee.
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Mi congratulo per la passione con cui racconta il tutto ma vedo il tutto di diffice realizzazione con un esborso di denaro altissimo!
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No, l’è sborso non è così alto come si crede.
Può verificare bei progetti già realizzati nelle zone attigue, come Parco Lura e Parco dei mughetti (non serve un lago gigante).-
Chiedo scusa per i testi qualitativamente inferiori, ma ho scritto col cellulare e tende a modificare le parole.
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1) Ceriano Laghetto non ha alcuna osai Lipu, casomai è a Cesano Maderno, e non è una oasi di città, ma un’area boschiva di vecchia data e di dimensioni notevoli
2) A Gerenzano il Parco degli Aironi è una cosa assai lontana da una oasi naturale come andrebbero intesa, tra le attività principali il Tennis e l’area Picnic, Aperitivi a go-go e un parcheggio enorme.
3) Il centro della biodiversità del Parco Lura è una cosa ridicola, 20 metri quadri aperti assai di rado e assai poco frequentato.
4) Il laghetto di Caslino al Piano (ho impiegato un pochino a focalizzarlo) è una pozzanghera prospiciente all’area giochi e con un parcheggio a ridosso, anzi attaccatoForse si conosce veramente poco il territorio, direi…
ah però abbiamo deturpato il territorio con le vasche di laminazione dove l’acqua sarà pompata usando delle pompe che prelevano dalla falda, pompe elettriche e cabina elettrica per alimentarle. Andate a vedere lo scempio, andate…e pensate a quanti soldi sono costate, non lamentatevi delle tasse,le avete pagate voi…-
Lei denigra quello che conosce con estrema superficialità.
C’erano Maderno, errore mio. Non mi riferisco all’ora sì ma allo stagno didattico, era un esempio solo per citare come molti comuni abbiano predisposto aree per le scolaresche.
Il laghetto di casalino ospita diverse specie di anfibi e prima che l’inciviltà è l’ignoranza prendessero il sopravvento era davvero bello con diverse piante acquatiche. Resta ancora una struttura di riferimento per le scuole che avevano realizzato dei cartelloni.
Il centro biodiversità del Parco Lura ospita almeno cinque o sei specie di anfibi, tra rospi, rNe tritoni, specie che stavano scomparendo e grazie agli stagni ricreati si sono salvate, senza contare libellule, e altri insetti. Se lei non conosce me cose sarebbe meglio informarsi. Vada. Visitarlo se ancora lo apriranno alle visite guidate, tra l’altro di recente è stato rimodernato e dotato di strutture migliori.
I miei erano esempi per far capire che tutti i comuni intorno a Saronno hanno comunque fatto qualcosa in quest’ottica abbinando il vantaggio ambientale a quello didattico.
Realizzando un parco per tutti di potrebbe tranquillamente inserire e spoon servon chissà quali costi, non capisco tutta questa avversità
Anzi no la capisco come dicevo sopra.Il territorio lo conosco bene.
Abbiamo capito che le vasche non le piacciono, vada a parlarne in una discussione dedicata qui non c’entrano assolutamente nulla.
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Faccio notare che, oltre al laghetto, si sta chiedendo all’Amministrazione e ai tecnici comunali di fare quello per cui sono pagati, ovvero di far rispettare la decisione assunta in Conferenza dei Servizi: far partire la bonifica delle acque di falda.
Basta favorire il privato rinviando più che si può, fate il vostro lavoro!
L’idea di un laghetto non è assolutamente male. Guardate cosa hanno fatto nel comune di Giussano: hanno creato un laghetto per la pesca sportiva, libero. E tutto intorno un parco con aree verdi, piste ciclopedonali, baretto e area giochi per i bambini.
e io invece penso che la cosiddetta barriera idraulica serva a poco come pure lo spostamento delle acque.
Io credo pochissimo alla persistenza del percloroetilene nel terreno a distanza di così tanto tempo e dubito nel caso che così non fosse spostando l’acqua si sposti anche il percloroetilene vista la sua scarsissima solubilità in acqua. Ma quella del laghetto per me è una sciocchezza, ma quale biodiversità ?? di un laghetto artificiale?? Capisco che poi i cosiddetti ambientalisti hanno sponsorizzato le vasche di laminazione del Lura, ma a tutto c’è un limite (anche di soldi, che sono anche miei..)
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lei si occupa di bonifiche? conosce le linee guida ISPRA? APAT? EPA? Conosce il T.U. dlgs. 152/06? a partecipato mai a Tavoli Tecnici o a Conferenze dei Servizi presso il ministero dell’ambiente? è ingegnere ambientale? geologo? chimico? biologo? lavora in Arpa? ufficio ambiente della Provincia? della Regione? sa cosa sono CSC o CSR? conosce tecniche di bonifica biologiche? sa cos’è una barriera idraulica? e una barriera fisica? e una barriera reattiva? e una semipermeabile?
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tante parole per impressionare
faccio qualche domanda che il contribuente medio si fa: perché spendere tanti soldi per migliorare che cosa?? l’acqua potabile che è già a norma?? e bloccando così ilrecupero dell’area, guarda caso il privato non ha mosso ancora un dito, nessuno di buon senso lo farebbe…
Ps: non pensi di avere la verità in tasca, di inquinamento mi intendo magari anche più di lei.
Poi capisco che vogliate difendere quello sfacelo delle vasche di laminazione, che difenderebbero la biodiversità, sfasciando l’ambiente agricolo: poi mi raccomando il sabato ci incontriamo tutti al mercato a kilometro 0. Ma per piacere….-
Dove vendono pure gli ananas e le noci di cocco….tipici frutti del basso comasco e delle groane
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L’ambiente agricolo è stato sfasciato dall’urbanizzazione, strade inutili, aree commerciali a macchia di leopardo e così via, non certo dalle vasche, che alla fine sono un’opera utile, forse un tanto sovradimensionata, anche se il Lura a valle ha già dimostrato di poter fare danni.
Parliamo di appezzamenti utilizzati principalmente per monocolture di mais e frumento, ad altissimo uso di erbicidi, suvvia, per cui con tutto il rispetto l’area umida creata dalle vasche ha un “valore” ambientale decisamente superiore. L’ambiente agricolo se la deve prendere con le assurdità come Pedemontana, un’opera che ha manifestato tutte le criticità presentate prima che venisse realizzata.-
mi spiace, ma rimango della mia idea: le vasche sono un’opera costosissima e assolutamente inutile, dove per di più saranno usate pompe elettriche per riempirle (forse questo era sfuggito). Tant’è che erano state previste come opera accessoria per decantare le acque provenienti dalla Pedemontana stessa e non come protezione a improbabili esondazioni. Altro che opera utile, un luna park per cerebrolesi.I bambini portateli in montagna dove l’habitat è naturale: poi magari fate la guerra al circo
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Non serve essere ambientalisti per vedere che le vasche di laminazione hanno creato un interessantissimo habitat umido. Basta andare a vederle. Ci saranno molti aironi e avifauna legata agli ambienti acquatici, oltre ad anfibi e insetti.
Se non si conoscono le cose, basta leggere, ci sono tantissimi libri sull’argomento.-
Tante pantegane!
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LE pantegane sono ovunque, se non ne fosse a conoscenza. A Saronno abbondano o crede che Saronno sia un’isola felice senza pantegane. Non è che perché si fa un laghetto allora arrivano le pantegane. Tra l’altro se ne staranno alla larga, hanno il Lura che offre miglior protezione.
Che ragionamento fa, scusi?-
Vi siete dimenticati delle bisce non credo proprio che sia una bella idea il laghetto è una mia opinione
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Bisogna elencare anche animali infestanti come possono essere le pantegane e non dimentichiamoci le zanzare giusto come ciliegina sulla torta….poi ci si lamentata del comune che non fa nulla per il prolificare di quest’ultime….
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Ancora? Mamma mia che pesantezza. Lo Volete capire che il laghetto ha dei costi? Significa scavo di molti metri cubi di terreno? Non è movimentazione terra? Poi non volete la ciclopedonale a raso perché dite che c’è troppo spostamento di terra? Aspettate un meteorite che scavi la fossa? O forse servono escavatori e per un progetto mio(associazioni firmatarie) va bene ma per uno del comune ( ponticelli ) troppa cubi e cubi ti Terra.
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Allora, mettiamola così. Se al posto di un laghetto si fa un parco con uno stagno didattico?
I costi sono bassissimi, sono quelli legati alla creazione della struttura e poi di fatto non richiederà grossa manutenzione. Possibile che non riesca ad andare oltre alla visione limitata che probabilmente avete di un laghetto o uno stagno?
Quasi tutti i comuni che ci circondano hanno usufruito dei parchi locali spesso per creare stagni didattici o aree umide, dando vita a strutture semplici ma di grande utilità didattica. A Gerenzano hanno il Parco degli Aironi, c’è anche una sorta di piccolo stagno, Al Parco Lura a Lomazzo ci sono degli stagni, ne hanno creato uno anche a Origgio. Le classi soprattutto delle scuole primarie hanno così l’occasione di poter studiare direttamente la biodiversità e gli ambienti acquatici toccando con mano questa realtà. Gli studenti di Saronno ad esempio sono costretti ad andare in uno di questi comuni.
Non si chiede un lago con barchette o chissà che, ma un semplice laghetto urbano. I costi sono minimali (andate a vedere quello del parco Lura creato a Caslino, rovinato dalla stupidità della gente che ci buttava dentro tartarughe e pesci, ma quanto meno un sito utilissimo dove studiare gli anfibi, insetti come le libellule (grandi divoratori di zanzare). Non richiede chissà quale movimentazione di terra.-
Ah no lo vuole fare alto 30 cm? Be’ certo 0.30 ×100 mq= 30 MC sono già 30 metri cubi…..
Se per questo neanche la greenway equiparando la a 100 mq.-
Non capisco dove ha visto queste cifre… sinceramente.
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Lo ha detto lei , poca movimentazione di terra.
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Subito il pd al comando così per l’estate 2019 Saronno avrà un lago e un lido ESTATE A SARONNO NEL 2019!
Non c’e’ più sordo di chi non vuole sentire. Nessun laghetto, è una richiesta ridicola. Per il resto guardare i documenti disponibili. E se non vi va bene andate a lamentarvi dalla premiata ditta Porro e Gilli che in 16 anni non hanno smosso un sasso.
”poi dopo quando c’è un laghetto che cosa facciamo, mettiamo su le barchette a remi, mettiamo su i pedalò ? E poi cosa chiediamo, che ci sia il pedalò sharing, piuttosto che tutto sia gratuito ?”
Direi che questa risposta evidenzia già il livello della discussione.
Se non si comprende il valore anche ambientale di un laghetto (concetti come biodiversità), senza contare il valore paesaggistico e urbanistico per la popolazione che ne può fruire, meglio lasciar stare sicuramente.