Indelicato: “Pareto, la teoria delle élite e il momento politico”
SARONNO – “Vilfredo Pareto, grande sociologo e studioso della politica, elaborò la sua “teoria delle élite” tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Si tratta di una teoria piuttosto complessa, e chi volesse averne una conoscenza adeguata può leggere il “Trattato di sociologia generale” pubblicato nel 1916, e rimasto un classico nel suo genere”.
Inizia così l’ultimo intervento di Alfonso Indelicato consigliere comunale indipendente che torna a parlare della crisi di governo.
“Per Pareto il termine “élite” non comporta un giudizio di valore. Lo studioso non vuole cioè affermare che i suoi membri sono “i migliori”, cioè gli optimates nel senso latino del termine. No: le élite sono costituite da coloro che semplicemente, a più livelli e in più settori, detengono il potere. Di questa teoria, ciò che ci interessa oggi è un capitolo solo.
Asserisce Pareto, senza astio ma piuttosto con l’occhio del naturalista che disseziona il verme sul vetrino, che chi governa non ha di mira il bene della collettività, ma persegue esclusivamente i propri interessi, il più importante dei quali è quello della stabilità e permanenza nel tempo sulla poltrona. Le clientele stesse in democrazia non sarebbero un fenomeno degenerativo, ma un elemento costitutivo del sistema, e avrebbero una funzione simile a quella dei vassalli nella piramide feudale. La democrazia così come la intendono i teorici (cioè come governo del popolo) non sarebbe altro, secondo Pareto, che un “pio desiderio”.
Se il nostro studioso, dal cielo degli accademici in cui ora si trova, avesse la possibilità di puntare lo sguardo sulle terrene vicende, troverebbe di certo la migliore conferma della propria teoria, e si congratulerebbe con se stesso. Nella pur accidentata storia della democrazia italiana dalla fine della guerra in poi non si era mai visto un matrimonio politico più anomalo e contraddittorio, e insieme più rapido e convulso, di quello tra PD e 5 stelle.
Naturalmente si dirà che si tratta di un matrimonio riparatore, imposto dalle circostanze. E che chi l’ha officiato ha agito per il bene della Nazione. È un ritornello che abbiamo sentito altre volte, e che viene sempre utile quando si tratta di mettere all’angolo chi ha vinto le elezioni, o chi le vincerebbe.
In verità lo spettacolo di un partito che riemerge dalle tenebre nelle quali gli elettori l’avevano relegato grazie a un altro partito che lo aveva precedentemente indicato come il male assoluto è davvero un must, che trova la sua intima motivazione per l’appunto nella folgorante asserzione paretiana: il primo compito di una élite è quello di conservare se stessa nel tempo, indefinitamente, indefettibilmente, e il resto è letteratura romantica.
Ed è così, che, in questa palude stigia da cui alcuni politici riemergono dopo annoso oblio e altri passano il tempo a smentire se stessi ogni cinque minuti, per contrasto assurgono a figure di gigante Carlo Calenda e Gianluigi Paragone, i quali invece hanno semplicemente agito con dignità, quella dignità che i loro colleghi di partito non sanno dove stia di casa”.
(foto archivio)
01092019
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Commenti
Memoria corta? Legga quanto detto e scritto da M5S e Lega fino alle elezioni ( e in alcuno casi anche mentre erano al governo insieme). Che pur di continusre a fare i propri comodi Salvini fosse disposto a rifare il governo coi 5 stelle, cioè farsi dare sistematicamente il voto a favore alle proprie porcherie, non stupisce (e secondo lei dovevano anche farlo senza lamentarsi …) . Ma che i 5 stelle ci provino con qualcuno più affidabile non mi sembra certo assurdo. Ma bisogna avere i paraocchi per vedere le cose come le vede lei.
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@ “memoria corta”
????????
Tecnicamente – memoria selettiva – ?
“… chi governa non ha di mira il bene della collettività, ma persegue esclusivamente i propri interessi, il più importante dei quali è quello della stabilità e permanenza nel tempo sulla poltrona.”
Da quale pulpito, nemmeno la cacciata dal partito che lo aveva candidato alle comunali la ha scollato.
Quanto poi al passaggio da una sponda all’altra c’è chi dalla maggioranza è passato all’ “indipendenza” sedendosi nei banchi dell’opposizione con al fianco gli stessi partiti che denigra quì. Una coerenza specchiata fra il fare ed il dire. ???
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In primo luogo, la poltroncina su cui siedo in consiglio mi procura ben pochi onori e le prebende che ho detto sopra (circa 200 annui). In secondo luogo, ci siedo sopra perchè alle elezioni ho preso più voti degli altri.
Certo che citare la parola democrazia da parte di chi rappresenta una parte politica che e l’unica che in Italia per un ventennio ha cancellato la democrazia e creato un regime …. La democrazia è anche questo caro Indelicato
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Tola “anche” gentile Anonimo. In Italia la democrazia è ed è stata SOLO questo.
Puo` spiegarmi in cosa Lega e M5S era un metrimonio naturale? La Lega e’ uscita dalla coalizione elettorale. E per trovare una quadra hanno lavorato settimane.
In un paese con 3 aree politiche di riferimento e’ del tutto normale fare alleanze, per raggiungera la maggiorana atta a formare un governo. Se riesci a fare un programma condiviso e mediato il governo parte, in caso contrario no. Se vogliamo e’ anche molto “proporzionale”. In questo anno e mezzo, secondo me il M5S ha capito che un accordo programmatico non e’ “satana”, ed e’ impossibile non avere un minimo di apertura alla mediazione.
Poltrone, qui salterei finte ingenuita’ e candore verginale… Interessano a TUTTI. Se questo governo avra` chance di fare cose utili lo si vedra` dai nomi scelti x i ministri. Se saranno abbondanti le figure di rilievo e con competenza tecnica lo reputero` positivo.
Salvini sostanzialmente ha fatto tutto x le poltrone. Non mi parlate di ” faccio per il popolo”, perche’ ormai sono decenni che so che Babbo Natale non esiste. L’ intento era fare bottino, visto sondaggi favorevoli, poltrone in parlamento, piu` ministri, magari future nomine (quante poltrone)
La Repubblica e’ Parlamentare, non e’ stato abbastanza bravo. Gli e’ andata male ( “se vuoi far cadere il governo, devi essere sicuro che la tua nuova maggioranza sia piu’ solida ed estesa, di quella che ti ha eletto”). A quel punto per non essere spoltronato, ha provato a ricucire e le poltrone le ha addirittura offerte… Gli e’ andata male x la seconda volta. Ormai potremmo parlare della maledizione della poltrona. ?
Paragone? Vediamo…. esce dal parlamento, passa a gruppo misto, passa in lega?
Idem per Calenda.
Scusate il post è di
Paolo Enrico Colombo
….
Mi ritengo fortunato non ho mai avuto bisogno di una ‘poltrona ‘ il mio lavoro mi ha dato da vivere.
Non ho mai avuto bisogno della politica per dare sfogo alla mania di protagonismo…
E sono felice di non avere lo strabismo di chi vede lateralmente e non avanti
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Caro Colombo, non dubiti: anch’io ho sempre vissuto del mio lavoro, così come faccio ora. Per questo posso infischiarmente tranquillamente di partiti e sindacati, anche di quelli di cui ho fatto parte. Le uniche prebende legate alla politice sono i circa 200 euro annui che mi spettano come consigliere. La saluto
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Restano gli altri due punti
Vale
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Gigante Paragone non direi proprio, ex direttore della Padania, che con la Lega al tre per cento si fa eleggere facile nel M5S, al tempo in forte crescita. Ora che la Lega è oltre al 30%, torna all’ovile.
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Infatti ho non ho detto che Paragone è stato un gigante, ho detto che SEMBRA tale a confronto dei nanetti opportunisti
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Sembra?
E’ il primo che “coglie” l’ oppurtunita’
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ohibò, invece il matrimonio tra Lega e M5S era un esempio di politica cristallina, come pure il rassemblement tra Lega e Forza Italia. Ma forse a Indelicato interessa solo il dittatore (“datemi pieni poteri” sentito recentemente).
Certo che nella sua logica, non ha nominato il disperato tentativo del Capitano di rientrare in gioco offrendo il premierato a DiMaio e cancellando gli insulti dedicati al premier Conte. Altra analisi dovrebbe comprendere come uno lanciatissimo si sia fatto mettere nell’angolo (altro che Pareto, meglio ricordare Andreotti, “il potere logora chi non ce l’ha”)
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Sono cose diverse. Lega e M5S non avevano passato il loro tempo a denigrasi a vicenda come invece avevano fatto 5S e PD. Inoltre il segretario del PD a cinque minuti dalla crisi aveva orgogliosamente invitato ad andare alle urne. Poi dopo altri cinque minuti ha cambiato idea …
Inoltre il ripescaggio del PD è oggettivamente cosa impresentabile, da chiunque venga. Un partito per cui tutte le recenti elezioni erano state sconfitte plebiscitarie…
Su quello che ha fatto Salvini ho anch’io dei dubbi ma non sono certo sia stato un errore. Riaprendo la finestra a Di Maio se non altro ha dimostrato che quello che gli interessava era il poter svolgere attività di governo senza gli ostacoli che continuamente gli venivano nmessi tra i piedi dai fricchettoni 5stelle. Detto questo io non sono leghista, voto Lega; è diverso. La saluto