“Sarò un saronnese a Bruxelles”, Librandi parla di caregiver
Quello dei caregiver è un tema l’Italia deve gestire in coordinazione con l’Europa A spiegare come fare Gianfranco Librandi imprenditore saronnese candidato per la prossima tornata elettorale europea con la lista Stai uniti d’Europa.
QUI L’INTERVISTA A GIANFRANCO LIBRANDI
La legge definisce il caregiver come la persona che assiste e si prende cura del coniuge, di un familiare o di un parente che a causa di malattia, infermità o disabilità, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido o in presenza di assistenza globale e continua di lunga durata o sia titolare di indennità di accompagnamento. Il caregiver svolge quotidianamente un lavoro a tempo pieno, gratuitamente, o nella migliore delle ipotesi fruendo di qualche modesto contributo regionale, senza ferie né straordinari.
Chi si occupa di un anziano non autosufficiente o di un paziente disabile, è in servizio h24, svolgendo un ruolo decisivo a supporto di un sistema di welfare spesso precario e carente.
Quello del caregiver è un compito faticoso, spesso assunto forzatamente in relazione a situazioni emergenziali o improvvise, come l’insorgere di una malattia o un incidente. In molti casi la persona chiamata a svolgere compiti di cura si trova impreparata, non ha competenze necessarie e delle conseguenze spesso estremamente impatanti sulla vita quotidiana e familiare.
Molto difficile dire quanti siano i caregivers in Italia; stiamo parlando infatti di un’attività volontaria, non regolamentata, non inquadrata e riconosciuta, anche se in modo parziale, solo nell’ambito della Legge 104 sulla disabilità che regola la concessione di permessi lavorativi.
Stime, per quanto approssimative, parlano di 12 milioni di caregivers in Italia e oltre 100 milioni in Europa.
Al di là dei numeri, quello che è certo è che in Italia i caregivers sono un fenomeno di entità rilevante e costantemente in crescita.
L’Italia risulta uno dei pochi Paesi in Europa dove la figura del caregiver familiare non è riconosciuta né tutelata anche se da almeno cinque anni si lavora a una legge nazionale che conceda dignità e diritti a chi svolge questa fondamentale attività di cura.
È quindi urgente collocare la figura del caregiver familiare nell’ambito di un quadro giuridico di riferimento, idoneo a garantire e a tutelare il lavoro svolto dal caregiver familiare, che rappresenta un valore sociale ed economico preziosissimo per il Paese.
Nei primi giorni di dicembre 2022 il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), organo consultivo dell’Unione Europea, ha reso pubblico un proprio Parere sul ruolo caregiver nell’Unione Europea. Stando ai dati raccolti dall’Eurostat nel 2018 si tratta di 106 milioni di persone, circa un terzo dell’intera popolazione europea in età lavorativa, di cui il 63% sono donne.
Il Parere descrive le condizioni spesso drammatiche in cui vive chi presta assistenza in modo gratuito e a lungo termine ad un proprio congiunto, proponendo ai Paesi membri una serie di raccomandazioni volte a introdurre specifiche tutele per questa figura.
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