Consiglio comunale aperto sul Pasta: diretta
SARONNO – E’ convocato per stamattina alle 11 il consiglio comunale aperto, richiesto da Pd e Tu@Saronno, in merito al futuro del teatro Giuditta.
Tanti i temi che potrebbero affrontati nel corso della seduta in cui avranno diretto di parola anche i cittadini. In questi mesi, infatti, il teatro è stato al centro di un vivace dibattito sulle indicazioni della Corte dei Conti, il contributo del Comune, la qualità della programmazione e le dimissioni del Cda.
Ecco la diretta de ilSaronno
A scatenare l’ultima ondata di polemiche, dopo arrivo di un’indicazione della Corte dei Conti sulle modalità con cui il Comune può sostenere la fondazione, le dimissioni, a pochi giorni dalla firma del bilancio, del consiglio d’amministrazione della fondazione. Proprio il presidente Domenico Mecca aveva chiarito le motivazione alla base del gesto eclatante, arrivato prima di un incontro con abbonati e giornalisti. “Ci siamo dimessi – aveva rimarcato – non tanto da problemi con il bilancio, che anzi si chiudeva in attivo con un piccolo utile, quanto alla necessità di accendere i riflettori sulle scelte da fare per il futuro per salvaguardare la qualità dell’offerta culturale del teatro che poi è il primo ingrediente per garantirne la sopravvivenza”. Una presa di posizione dettata dalle linee guida imposte dall’Amministrazione che ha ridotto per il prossimo anno il contributo economico a disposizione della fondazione ed ha chiesto anche di attuare politiche di marketing anche aggressivo per far tornare i conti. Recentemente il sindaco Alessandro Fagioli ha nominato il nuovo consiglio di Amministrazione formato dal nuovo presidente Paolo Pasqui, Daniela Pezzani, Egle Prada e Oscar Masciadri.
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Commenti
Borghi ride ma non c’é un nulla da ridere. Personaggio insipiente.
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In fotografia si sorride, casomai.
Complimenti per l’analisi lombrosiana che si conclude sinteticamente con un insulto. In così pochi caratteri difficilmente avrebbe potuto fare di meglio.-
DNA Padano, una garanzia.
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Gli sprechi della Lega Nord sono immensi, da Malpensa a pedemontana e brebemi, per non parlare della ex AO di Busto Arsizio.
Il buco nei conti della provincia di Varese, i diamanti di Belsito, i vizi del Trota pagati coi rimborsi, le multe sulle quote latte… ma il problema è il teatro di Saronno.
I saronnesi vi hanno visto all’opera, state tranquilli che a Saronno non governerete mai più.
i cittadini Saronnesi hanno assistito alla ennesima arroganza del potere oltretutto con chiara premeditazione .Vegognatevi!!!!!
Il PD è spettacolare.
Hanno creato un problema inesistente: la chiusura del Teatro.
hanno sobillato il popolo amico.
Hanno messo in scena la conferenza stampa del CdA.
Hanno chiesto il consiglio comunale aperto.
Hanno fatto il predicozzo cultural-chic.
Poi si sono disinteressati delle argomentazioni della amminidtr
La cerimonia del prestigioso Premio della Ciocchina dell’ottobre scorso si è svolta senza il dolce suono dell’Inno Nazionale. La stessa cerimonia si è conclusa con la canzone: “Camerer, porta un mezz liter”, vecchia e tipica canzone da osteria, cantata dagli ” amanti” del vino.
Il teatro è cultura, ma prossimamente, a quanto sembra, i Saronnesi saranno costretti , nei futuri “spettacoli” teatrali, magari a “gustare” anche questa canzone, dopotutto il vino proviene dalla…coltura.
Il Cittadino potrebbe spiegarmi meglio quali sono i privilegi degli abbonati (che sono paganti, va ricordato).grazie
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Abbonamenti
http://www.teatrogiudittapasta.it/page.asp?PAGE_Nome=bigl_abbonamenti§ion=biglietteriaEsempi di privilegi pagati con le nostre tasse? Anche di quelli che non vanno a teatro.
Non dover andare a Milano tutti ben vestiti, pagandosi il biglietto treno od in auto (benzina, parcheggio, autostrada) e due ore perse fra andata e ritorno. Poi i prezzi, ricordate che i nostri figli per i concerti negli stadi, sull’erba, pagano minimo 35€ fino a 55€, invece persone di solito benestanti e con buone disponibilità economiche hanno questi prezzi interi e se hanno più di 65 anni, molti, godono anche di grosse riduzioni. Se perdipiù non sono residenti a Saronno non pagano nemmeno le tasse per coprire i debiti del teatro.
Prosa 7 spettacoli 160€ cioè 23€ a spettacolo.
Varietà 5 spettacoli 100€ cioè 20€ l’uno
Opera 2 spettacoli 50€ quindi 25€ l’uno (i più costosi e lunghi, di solito)
Danza 4 spettacoli 90€ che fa 22,5€ l’uno
Ovvio fosse un “trappolone” per la giunta. In sala: i dipendenti del teatro, il vecchio CDA (dimissionario?), molti abbonati che non vorrebbero perdere i loro privilegi, moltissimi esponenti della sinistra o amici della ex amministrazione. Basta leggere i nomi di coloro che hanno chiesto la parola.
Pochi, veramente pochi, i cittadini comuni alle prese con il loro bilancio familiare da far quadrare.
Comunque la si pensi è stata un’occasione persa.
D’accordo, la politica non vuole ignoranza! Dunque una buona presentazione della situazione passata e presente ci vuole.
Appunto una “buona presentazione”!
Che vuol dire chiara, sintetica, spiegata.
Abbiamo assistito a qualcosa di veramente mal fatto, letture noiose e annoiate, numeri buttati li. Conclusioni inesistenti e inconsistenti. Da li al pensare che tutto fosse organizzato ad hoc il passo è breve!
D’altra parte non si è sentita sentita nessuna proposta su questo nostro teatro che. obiettivamente, è un problema che pare irrisolvibile. Qualsiasi sia il colore dell’amministrazione in carica.
L’unica proposta quella di De Marco, apprezzabile!
L’anno prossimo la Corte dei Conti entrerà nel merito delle spese per lo staff del sindaco e allora si riderà.
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Esatto. Se Licata & con sapessero fare opposizione e non teatro avrebbero già mosso i passi giusti e si sarebbero accorti che lo staff non è ammesso dalle leggi vigenti salvo eccezioni…..Altro che pensare di essere il sindaco ombra ……..
tattica facile, abbasseranno l’offerta culturale in modo che la gente vada altrove e si vendano meno biglietti, poi diranno che forse è meglio chiuderlo perché non ce lo possiamo permettere…come se la maggiore offerta per i giovani (cit.Pasqui) comportasse minori costi, salvo che a recitare non siano la compagnia del teatro (anche la musica giovanile costa e tanto)….poi divertente “abbiamo messo un commercialista” come se tenere in equilibrio un bilancio del teatro sia una cosa da commercialisti (neppure fare automobili è roba da commercialisti)
Airoldi ha capito quel che vuole, glielo impone Il suo ruolo.
Dopo 3 ore dal suo inizio, si è appena concluso il CC Aperto dedicato al futuro del Teatro di Saronno. L’unica sintesi possibile al momento mi sembra la seguente: l’amministrazione a trazione leghista ha decretato che, per il Teatro Pasta, non c’è futuro. Lo si capisce chiaramente da queste poche parole del Sindaco Fagioli: “Il Comune non vuole chiudere il teatro, ma questo deve stare in piedi con le due gambe solo staccando biglietti”.
Come ho dimostrato in questo post, (http://goo.gl/gTg7dK) nessun teatro sta in piedi unicamente “staccando biglietti”.
Siamo ad un giro di boa per Saronno: Fagioli ha fatto capire, senza ombra di dubbio, che non saremo più una città che, pur tra tante difficoltà, investe in cultura; che la cultura non è nell’orizzonte della sua amministrazione. E una comunità che non investe in cultura è destinata ad un progressivo impoverimento sociale e spirituale, al formarsi di rapporti basati non più sui valori della condivisione e della solidarietà, ma su rapporti di forza, dove il più debole è destinato a soccombere al più forte. Dopo un anno di amministrazione potremmo dire che la giunta leghista e le forze politiche che la sostengono, si dimostrano, sempre più frequentemente, forti con i deboli e deboli con i forti.
Quello che si è appena concluso è un CC con il quale i cittadini intervenuti (ed erano molti a conferma dell’interesse per il nostro Teatro) sono stati sostanzialmente presi in giro, umiliati da un potere che sa di avere la maggioranza assoluta in CC, anche se sicuramente non in città.
Auguro a Saronno che le forze politiche di opposizione non considerino conclusa, in un modo tanto vergognoso, la questione che le ha portate a chiedere lo svolgimento di questo CC: il futuro del teatro Giuditta Pasta.
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Ma dai, Airoldi, non scherzare.
Il pubblico numeroso formato da addetti ai lavori e direttamente interessati al proprio futuro.
Una clacque ben organizzata e pronta a contestare a comando, con idee preconcette e non disposta ad ascoltare.
Questa è la partecipazione auspicata? Bagarre come ai tempi delle trasmissioni di Funari 😉 questo è il tentativo inscenato dalla sinistra.
Sei interventi, praticamente tutti di politici ed ex consiglieri che oggi non hanno visibilità nelle istituzioni. Persone che non si rassegnano alla perdita di potere decisionale.
Dove erano, ad esempio, gli abbonati???
A molti presenti in quella sala non interessa niente del teatro!!!! È una buona occasione per demonizzare ancora una volta il nuovo consiglio comunale eletto dai cittadini!!!!
Fatevene una ragione cari sinistroidi.
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sei il solito cafone,me lo passate?anche se fa sempre rima in…one?
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io sono stata un’ora e trenta ad aspettare di entrare nel vivo della questione. La lettura integrale dello statuto della fondazione e tutti gli altri interventi sono stati inutilmente lunghi e dispersivi. Io sono una di quelle persone che, esasperate, se ne sono andate pensando di essere state prese in giro e avrei volentieri fatto il mio intervento. Avevo giusto delle domande da porre. Sig. Angelone… ma lei… c’è mai stato a teatro? E non buttiamola sempre tutto in politica o in vacca…è un insulto all’intelligenza delle persone.
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Buonasera Sig.ra Giulia, si ci sono stato al teatro di Saronno parecchie volte e ho anche gradito. Ecco perché anche a me dispiace molto l’evoluzione della situazione in corso.
Il mio commento non era indirizzato alle persone che si trovavano in quella sala per il bene puramente artistico del teatro di Saronno ma per quelli che colgono ogni occasione per attaccare l’amministrazione. Non mi dica che non se n’è accorta anche lei, basta leggere alcuni commenti anche in questo articolo.
Io spero vivamente di poter continuare ad usufruire del teatro di Saronno con un buon livello di offerta e sono disposto a pagare anche qualcosa in più. Ma è ora di finirla di attingere fondi dalla comunità.
Grazie
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Giusto per parlare di questi argomenti bisogna approfondire e sapere …. Altrimenti diventa una chiacchierata senza nessuna base ….. I costi della democrazia
Con Fagioli siamo al cinema, altro che teatro.
Sulla Castelli che dire, non adeguata a fare l’assessore.