Tutti i numeri del Pasta: dai tagli alle maschere, al rosso
SARONNO – Dopo mesi di frasi di circostanza e retorica la Fondazione del Teatro Pasta dà per la prima volta un quadro della situazione economica della sala di via Primo Maggio. Ecco un riassunto di quanto emerge dalla lunga lettera del presidente Paolo Pasqui.
PROBLEMI FINANZIARI
“Il bilancio della Fondazione – si legge nella nota – ha chiuso con una perdita d’esercizio di 79.810 euro e perdite cumulate per oltre 128.338 euro situazione che configura l’azzeramento totale del fondo di dotazione, e una possibile causa di estinzione”. Una situazione tanto critica che il cda prima dell’estate si è rivolto agli organi preposti al controllo “per verificare se vi potessero essere le condizioni per proseguire l’attività e, individuato uno spiraglio di fattibilità, ce ne assumemmo la responsabilità”. Non a caso attualmente il cda sta lavorando per “convincere gli organi di controllo che nel prossimo triennio la Fondazione sarà in grado di avviare una gestione economicamente virtuosa e ripianare 130.000 euro di perdite”.
NESSUN AIUTO DAL COMUNE
“Negli ultimi 5 anni il sostegno finanziario del Comune alla Fondazione Giuditta Pasta è stato significativo, pari ad € 1.330.000“. Ma ora nessun aiuto arriverà dal Comune visto che nel gennaio scorso è arrivata “una relazione dalla Corte dei Conti che sostanzialmente impedisce al Comune il ripianamento delle perdite della Fondazione in quanto estranea ai principi di sana e prudente gestione, e potenziale danno erariale”.
IL PROBLEMA ECONOMICO DEL TEATRO: PROVENTI E COSTI
“Nel periodo dal 2011 (parziale, e anno di avvio dell’attività della Fondazione) al 2015: i
proventi da spettacoli (biglietti e abbonamenti) è stato di 2.105.000, i costi per cachet, Siae e vigili del fuoco 2.091.000”. A questo si aggiunge il fatto “i proventi derivanti da sponsorizzazioni, pubblicità, affitti sala e servizi ammontano a 521.000, mentre i costi fissi a 1.902.000, di cui 1.349.000 relativi al personale dipendente”.
IMPERATIVO DEL CDA: TAGLIARE LE SPESE
“L’azione di questo Consiglio di Amministrazione sia indirizzata al conseguimento del massimo risparmio possibile”. Quindi non si sono rinnovati contratti alle maschere sostituendole con studenti-stagisti con un risparmio di 30 mila euro. Altri 15 mila euro sono stati risparmiati con la rinuncia alle spese di spedizione postale ed alle consulenze grafiche.
TAGLI ANCHE PER LA PROGRAMMAZIONE
“Il programma culturale della stagione 2016-2017, che comprende 80 eventi (20 in più rispetto alla stagione precedente) con un risparmio complessivo, in termini di cachet, di oltre 43.000 euro“. “Complessivamente il cachet medio per evento si è ridotto (fanno eccezione quelli per studenti e ragazzi) da 5.800 a 4.200 senza penalizzare la qualità: è aumentata l’offerta di spettacoli di comicità e variety, sono stati mantenuti gli spettacoli di opera, danza ed operetta, ed è stato introdotto –novità assoluta- un programma musicale che ci auguriamo di migliorare nei prossimi anni.
Tutto realizzato in pochissime settimane”
L’APPELLO ALLA CITTA’: SOSTEGNO E FUND RAISING
“Se come amministratori ci stiamo impegnando su vari fronti per rilanciare l’attività del Teatro e della struttura organizzativa, i dipendenti stanno facendo la loro parte con dedizione, pur consapevoli che dovranno affrontare sacrifici fino a che la gestione non venga riportata a maggiore economicità. Per realizzare tutto questo servono però risorse, ed il concomitante sostegno dell’Amministrazione, del pubblico e di tutti i soggetti sensibili alla cultura ed alla sua diffusione. Nelle prossime settimane promuoveremo iniziative di fund raising per consentire a tutti coloro che lo desiderano e che ne hanno la possibilità, persone fisiche e società, di sostenere finanziariamente la Fondazione, perchè cultura è investimento nel futuro”.
20102016
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Commenti
Il programma della stagione teatrale 2016/2017 è decisamente meno interessante di quello delle ultime annate, si fa veramente fatica a scegliere spettacoli passabili, mentre prima c’era l’imbarazzo della scelta…
Spero, come tanti, che il teatro non chiuda o non si riduca ad un livello così basso da diventare uno dei tanti , per il saronnese la perdita sarebbe veramente grave
Se sento la parola CULTURA, metto mano alla pistola
Alla faccia della Trasparenza, della commissione bilancio! Han fatto pure il consiglio comunale straordinario …. E guarda caso si sono dimenticati di informare la cittadinanza…. Bravi.
Solito silenzio del Sindaco….
Sarà ora di fare una commissione Teatro!
È’ un ottimo teatro. Non lo si faccia morire! Quel poco di cultura che rimane in questa città’.
Il teatro è soprattutto spettacolo infatti ogni anno si presenta il cartellone degli spettacoli. può essere cultura solo in alcuni casi quando ad esempio ad esibirsi sono scolari, perciò non deve essere sovvenzionato con soldi pubblici cioè anche da chi, la maggioranza dei cittadini,non se lo può permettere a beneficio di chi ha maggiori disponibilità.Perciò o si aumentano i prezzi adeguatamente,tanto si sa che chi può non rinuncerà, oppure si riducono a livello popolare, cioè il costo del cinema o poco più.
donato
siamo a ottobre quando qualunque azienda ha già programmato gli investimenti nel marketing del 2017
alla faccia delle competenze . quando pensate di cercare gli sponsor … non sono Babbo natale