Mensa, Guzzetti: “I costi di chi non paga, non possono ricadere su collettività”
UBOLDO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del sindaco Lorenzo Guzzetti sui temi dei pasti non pagati del servizio mensa
“Ci risiamo. Ancora. Che palle.
Mi è arrivata oggi una mail dall’azienda che gestisce la nostra mensa scolastica che ci ha comunicato la decisione di sospendere il servizio di mensa ad alcuni utenti nei prossimi giorni per alcune morosità direi decisamente fuori controllo.
Sinceramente dopo 9 anni che faccio il sindaco questa storia periodicamente torna di moda ed è davvero scocciante: nessuno obbliga i vostri figli a stare a mensa nè questo è un servizio obbligatorio, ma a domanda individuale (ovvero paghi e mangi).
Sono sinceramente stanco di dover periodicamente chiedere anche attraverso queste comunicazioni di saldare i debiti che non possono ricadere su tutta la comunità.
Non è rispettoso nei confronti di tutti gli altri che pagano.
Non è rispettoso nei confronti di chi lavora in queste aziende.
Non è rispettoso nemmeno che una comunicazione inviata il 23 gennaio (!!!!) dall’azienda alle famiglie aprendo la possibilità a un dialogo per la rateizzazione o per un incontro in Comune per capire come fare a rientrare del debito sia stata completamente elusa dalle famiglie.
Per quanto mi riguarda voglio essere chiaro: io sto con l’azienda e con tutte le famiglie che pagano.
Se c’è bisogno il Comune non si è mai tirato indietro dal dare una mano e dal collaborare, ma far finta di nulla pensando “chissenefrega” non è un atteggiamento intelligente.
E’ una presa in giro pensando di strumentalizzare i bambini che vengono usati come scudo di immunità davanti alle irresponsabilità dei genitori.
Questa situazione è intollerabile e intollerante.
Come si dice in Toscana: “Bimbi belli, bimbi grulli, chi li ha fatti li trastulli.”
21022018
Lascia un commento
Commenti
Saranno gli stessi che nella classe dei miei figli, non hanno versato nemmeno i 5 euro richiesti come fondo cassa per comprare 4 biscotti per festeggiare il Natale.