Piscina, il no di Gerenzano democratica
GERENZANO – “Una avventura ad alto rischio“: così il capogruppo consigliare di Gerenzano democratica, Pier Angelo Gianni, ha definito il progetto per la realizzazione della piscina in via Don Sturzo.
In consiglio comunale il gruppo di centrosinistra, al pari della Lega Nord, hanno votato contrari: secondo loro l’approvazione della bozza di convenzione apre un percorso “affrettato” non privo di rischi, che avrà come contropartita solo “una piccola piscina”.
Questo, in sintesi, l’intervento del consigliere Gianni durante l’assemblea civica.
“E’ innegabile che una piscina coperta per i nostri ragazzi ed in generale per i gerenzanesi è una bella cosa, come del resto lo era il palazzetto dello sport alla fine degli anni ’80, ed abbiamo visto come andò a finire. Sono passati più di 20 anni e stiamo ripetendo gli stessi errori di allora.
Gerenzano Democratica Centrosinistra Unito considera la bozza che andremo a votare frutto di una decisione precipitosa, senza una valutazione, secondo noi, equilibrata e fredda dei pericoli e delle difficoltà che si potrebbero incontrare e che ricadrebbero inevitabilmente su tutti i gerenzanesi. Si inizia con l’incoscienza dei tre foglietti e mezzo della bozza, si finisce con le carte bollate e gli avvocati.
Nel programma di Insieme e libertà per Gerenzano non si parlava certo di un “impianto natatorio con annessa palestra”. Ora questa amministrazione ripropone, sotto mentite spoglie, un progetto apparentemente diverso e più contenuto nelle dimensioni di quello della Lega ma che di fatto risponde alla stessa logica speculativa: agevolare un investimento immobiliare.
Veniamo in sintesi agli estremi della bozza di contratto che, dopo questa votazione, permetterà di assegnare l’area con una procedura meramente burocratica, senza ulteriore coinvolgimento dei gerenzanesi, se non nel caso di un prevedibile fallimento dell’avventura (per pagarne i danni).
Il progetto consiste nella costruzione e gestione di una piscina coperta da 25 metri a tre corsie, palestra e servizi con un rapporto di copertura fino al 60 per cento, eventuali vasche scoperte.
L’Amministrazione comunale concede la proprietà superficiaria dell’area (valore stabilito in 252 mila e 260,89 euro), fino a 60 anni, rinnovabili per altri 40 anni in cambio di alcune tariffe convenzionate per 15 anni.
Il privato, promotore dell’iniziativa realizzerà l’opera a sue spese e remunererà il corrispettivo del diritto di superficie in 15 anni (circa 16mila euro anno, quanto l’affitto di un negozio) sotto forma di tariffe convenzionate. Al concessionario è riconosciuto il diritto di gestire funzionalmente e di sfruttare economicamente l’intero complesso immobiliare per tutta la durata della concessione.
Praticamente dopo 15 anni i gerenzanesi non avranno più vantaggi e la struttura sarà, di fatto, gestita da privati che avranno solo l’obbligo di concordare annualmente alcune tariffe. Ma questa procedura è descritta nella bozza, secondo noi, in modo fumoso e poco trasparente che potrebbe lasciare aperta la strada a contenziosi infiniti con il privato.
Il privato potrà da subito disporre dell’area, ad esempio, per installare pannelli solari con l’uso gratuito della superficie o potrà gestire la palestra (esclusa dalla convenzione) senza nessun vantaggio per la collettività.
Per concludere:
Cosa manca? Una valutazione economica indipendente fatta dall’amministrazione dell’avventura con costi di investimento, costi finanziari, costi di manutenzione e di gestione, numero di utenti/anno, tariffe agevolate e non, coinvolgimento dei potenziali utenti (scuola, associazioni, cittadini), interazione di questo progetto con i progetti di piscina in previsione nella zona, scenario economico per almeno 30 anni. Solo nel caso in cui l’avventura risultasse economica, indipendentemente da chi ci mettesse i soldi, si potrebbe pensare di lanciare il progetto. Altrimenti è meglio chiudere la faccenda subito, senza titubanze.
Ripeto: una piscina coperta per i nostri ragazzi ed in generale per i gerenzanesi è una bella cosa, ma occorrerebbe andare con i piedi di piombo prima di imbarcarsi in un’avventura dagli esiti imprevedibili.
Perché:
Non esiste una valutazione economica indipendente dell’avventura;
Non esiste la partecipazione alla decisione degli eventuali utenti e di tutta la cittadinanza che si troverebbero coinvolti loro malgrado in un progetto dai contorni nebulosi;
La procedura è affrettata e poco trasparente;
A fronte di una piccola piscina e di insignificanti vantaggi per i cittadini si perde un’importante terreno comunale che potrebbe essere usato per riqualificare tutta l’area della scuola pubblica;
Il Comune dovrà assumersi, molto probabilmente, dopo i primi anni di speranzosa euforia, gli oneri di un fallimento ed i problemi relativi ad un’area semicentrale irrimediabilmente rovinata”.
Pier Angelo Gianni
Gerenzano democratica – Centrosinistra unito