Senza casa: “Ristrutturazione ex macello sulle spalle di Saronno Servizi ?”
“Nelle ultime 2 settimane gli eventi riguardanti la casa occupata di Via Don Monza 18 a Saronno, hanno subito una rapida evoluzione. Dopo un tentativo fallito di togliere l’acqua all’ex macello avvenuto all’inizio della scorsa settimana, gli operai si sono fatti rivedere venerdì 15 all’alba, con carabinieri e agenti della locale al seguito, per completare l’opera“.
Segue una lettura degli occupanti delle scelte dell’Amministrazione:”Nella mente del sindaco e della giunta l’idea di privare gli occupanti dell’acqua va probabilmente nella direzione di combattere una guerra di logoramento, nella speranza che siano gli occupanti stessi ad andarsene e riuscendo così ad evitare uno sgombero “violento”, che sicuramente porterebbe loro più grane che altro, sia a livello mediatico che a livello di gestione dell’ordine pubblico. La considerazione da fare per quanto riguarda il piano mediatico e del consenso (che, si sa, ogni giunta o governo vorrebbe dalla sua) è sicuramente che (ahi loro) la giunta Porro non è stata in grado fino alla fine di non rispondere alle basse e banali provocazioni mosse da personaggi come Silighini e Comi. D’altro canto non è che la giunta in questi mesi di silenzio non si sia mossa per cercare di porre fine all’occupazione dello stabile pubblico che abitiamo da più di un anno“.
Così i ragazzi riassumono quanto fatto nell’ultimo anno da quando è iniziata l’occupazione dello stabile comunale: “La giunta Porro, fin dall’inizio dell’occupazione, ha dichiarato che l’ex
La sorpresa vuole che questo acquirente sarebbe la Saronno Servizi, una spa gestita in maggior quota dal Comune di Saronno. Verrà quindi indetta una seconda asta pubblica per giustificare legalmente il passaggio di proprietà degli immobili dal comune di Saronno alla Saronno Servizi. E’ evidente come la giunta, messa in difficoltà dalla mancata partecipazione all’asta, si sia mossa per cercare un possibile acquirente per gli appartamenti e, non essendoci riuscita, ha deciso di andare a colpo sicuro proponendo l’acquisto a una controllata del Comune, la Saronno Servizi appunto, imbastendo un’ulteriore asta pubblica”.
Non ci resta che far notare ancora una volta come edifici, anche pubblici, lasciati a marcire per anni diventino oro (a dir dei proprietari, privati o pubblici che siano) non appena un singolo o un gruppo decida di occuparlo per soddisfare la propria esigenza abitativa. Come dire che il problema delle case vuote e sfitte, il problema degli affitti troppo alti, dei mutui che salassano, della speculazione edilizia siano riconosciuti all’ordine del giorno solo nel momento in cui le persone smettono di elemosinare alle istituzioni e decidono che il problema se lo risolvono da sé“.
25112013