“Non volevo ucciderlo”: Luca davanti al gip
Il 46enne ha ricostruito quanto accaduto martedì sera quando con un grosso coltello da cucina ha colpito il padre sotto la spalla recidendo un’arteria e provocandone la morte in pochi minuti. Da chiarire, ora che il figlio ha ammesso le proprie responsabilità, quali sono le sue motivazioni. Ha agito con intenzione o è stata una fatalità? Lui la sua versione l’ha chiarita con quelle tre parole “Non volevo ucciderlo”.
Deve però rispondere del reato di omicidio volontario aggravato e gli aspetti che non convincono sono molti dal fatto che, resosi conto della morte del genitore, abbia lavato e nascosto il coltello pulendosi ogni macchia di sangue dalle mani prima di chiamare il 118. A scatenare la lite che ha portato alla morte di Angelo sarebbe stata una delle tante liti tra i due: il padre voleva andare a letto il figlio continuare a vedere la tv. Il gip, al momento, si e’ riservato sulla convalida dell’arresto.
“E’ molto provato per quello che e’ successo – ha spiegato il suo legale Samuele Genone ai giornalisti al termine dell’interrogatorio – ha risposto con precisione alle domande del giudice, fornendo la sua versione dei fatti”.
28032014