Countdown per 4 sfratti, Comune: “Non possiamo aiutare chi non ha prospettive”
Così ieri mattina l’assessore ai Servizi sociali Valeria Valioni, su invito del sindaco Luciano Porro, ha fatto il punto della situazioni sui casi di sfratti che entreranno in fase attuativa nelle prossime settimane. Tutti i quattro nuclei familiari hanno dei minori a carico, solo la prima è di nazionalità italiana.
“Ci sono casi diversi che affrontiamo sempre facendo il massimo per trovare una soluzione- ha spiegato il vicesindaco – una famiglia per esempio sta per essere sfrattata da Aler. Questo avviene quando l’inquilino non paga l’affitto nonostante sia calibrato sul suo reddito in modo che possa farvi fronte. Aler da l’opportunità di dilazionare il debito e stiamo seguendo una trattativa per seguire su questa strada ma è siamo davvero all’ultima spiaggia perchè una volta sfrattate queste famiglie non potranno più accedere alle case popolari per 5 anni”.
Ci sono poi gli sfratti da abitazioni di proprietari privati: “Se la famiglia ha diritto ad un alloggio popolare in genere si prova a contrattare con la proprietà, magari garantendo il pagamento almeno delle spese condominiali o del riscaldamento, una permanenza ancora per qualche mese in modo che si sblocchi il bando”. E’ il caso di due famiglie per cui l’Amministrazione è in prima linea per le trattative con la proprietà: “In questo caso è solo un problema di tempo: il prossimo bando per le case popolari sarà nel nuovo anno e visto che questi due nuclei avranno quasi certamente un’abitazione (con minori a carico e sotto sfratto hanno il punteggio più alto) abbiamo la possibilità di dare una prospettiva anche alla proprietà”.
Decisamente più critico l’ultimo caso che è quello della famiglia che non ha i requisiti per l’accesso alle case popolari:”I motivi possono essere diversi magari la mancata residenza in Lombardia negli ultimi 5 anni. L’assenza di una soluzione a breve termine rende le possibilità di successo della trattativa con la proprietà davvero minima. Per arrivare allo sfratto esecutivo i proprietari fanno un lungo iter e quando arrivano in fondo sono difficilmente propensi a tornare indietro senza precise garanzie che in questi casi spesso non possiamo dare”.
“Saranno sicuramente situazioni complesse da gestire – conclude l’assessore Valioni – abbiamo un unico appartamento destinato alle emergenze abitative ed ovviamente non può essere utilizzato per famiglie che non hanno la prospettiva di avere una dimora a breve termine perchè finirebbe per restare occupato senza limite di tempo sfinendo il suo scopo e purtroppo in città mancano realtà nel settore no profit e delle associazioni che possano aiutarci a gestire queste emergenze. Sappiamo che per queste famiglie sono momenti difficili ma se ne devono fare una ragione il Comune non può aiutare chi non ha una prospettiva. Possiamo sostenere chi intraprende un reale percorso per uscire dalla marginalità perchè non possiamo sostituirci a tempo indeterminato al reddito che non hanno più“.