Road show per raccogliere il fronte del No alla Varesina Bis
SARONNO – Dopo l’interesse e la partecipazione ottenuto nel primo incontro a Cislago il Comitato “No alla Varesina bis” si prepara ad una serie di incontri in tutto il Saronnese per presentare l’opera, fare il punto della situazione a avviare una mobilitazione anche nella zona sud.
Facciamo un passo indietro tornando a martedì 16 dicembre quando a Cislago un primo incontro all’ex Villa Isacchi in via Magenta: la sala era piena e soprattutto ricca di energia e voglia di fare. “La partecipazione è stata non solo numerosa ma anche molto attenta e proattiva – spiega il portavoce Riccardo Loia – tanto che dopo una prima parte di presentazione del progetto è seguita quella degli interventi che è stata davvero ricca di spunti”.
In sala tanti sodalizi impegnati per l’ambiente il territorio, a partire dalla cislaghese “Salviamo il paesaggio”, ma anche singoli cittadini ansiosi da avere dettagli più precisi sul progetto. “In tanti ci hanno ringraziato per la campagna informativa ma anche per aver spinto Cislago a muoversi e a seguire l’evolversi della situazione” rimarca Loia.
L’idea lanciata nel corso della serata, e subito accolta dai alcuni residenti dei comuni limitrofi presenti sul posto, è quella di una sorta di “road show” nel Saronnese: “Fin dalla nascita del Comitato abbiamo sempre voluto coinvolgere anche la parte sud ed ora sono stati gli stessi saronnesi a chiedercelo. Dopo questo incontro a Cislago ne organizzeramo un altro a Gerenzano, per il quale abbiamo già preso i primi contatti nel corso della serata, e poi sarà la volta di Caronno Pertusella, Uboldo e Saronno”.
Insomma il comitato nato a Tradate conferma non solo la propria ricetta “informare per poi portare avanti la mobilitazione” ma anche l’interesse della popolazione per la Varesina bis un’opera connessa alla Pedemontana e molto controversa fin dalla sua progettazione.
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21122014
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Commenti
Devo comunque dire bravi per chi si impegna per un progetto simile, il mio dubbio e’ sempre il solito, e’ possibile che in un paese libero democratico, come il nostro, certe opere o progetti per opere, non abbiano una informazione libera e disponibile. Mafia solo cosi si puo’ spiegare, paragoni con i nostri vicini sono forse inutili, ma servono.