Strage di Parigi: i commenti dal Saronnese
SARONNO – La notizia dell’attacco messo a segno oggi da tre uomini contro la sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, a Parigi ha suscitato forti reazioni.
Abbiamo deciso di dare spazio a chiunque voglia esprimere il proprio pensiero o la propria solidarietà alle vittime. Riportiamo alcuni qui sotto alcune note ufficiali lasciando a tutti la possibilità a tutti di dare il proprio contributo nei commenti.
IlSaronno ha espresso la propria solidarietà al settimanale francese e il cordoglio per le vittime partecipando alla campagna su Twitter con #jesuischarlie
Lara Comi, europarlamentare saronnese
“Cordoglio per le vittime dell’attacco al settimanale Charlie Hebdo, vicinanza alle loro famiglie e solidarietà al popolo francese. Tocca al mondo occidentale capire che è una sfida che non può più essere elusa”.
Luciano Porro, sindaco di Saronno
“Attentato orribile, crimine orrendo e disumano, come disumani sono gli attentatori che si sono macchiati di un crimine inaccettabile, in nome della religione e dell’Islam contro la satira o anche contro la cultura occidentale? Assolutamente da condannare, sarebbe necessario e indispensabile una forte presa di posizione dell’intera Unione Europea, in solidarietà alle vittime e alle loro famiglie e alla Francia intera, a sostegno della libertà di espressione. Si tratta infatti di un gesto vile, barbaro, da respingere con l’unità di tutti i Paesi e di tutte le forze politiche. Pietà e Pace per le vittime. Siamo sgomenti di fronte a questo attentato che ha colpito la libertà di stampa e di espressione che colpisce tutto il mondo libero e civile. Mi auguro che il nostro Paese Italia concordi azioni comune e condivise con gli altri Paesi, elevando il livello di attenzione. Anche in questa occasione mi auguro una forte e precisa presa di posizione degli islamici saronnesi e italiani. Ai nostri amici di Challans in particolare giungano i sentimenti della nostra vicinanza e solidarietà nella fratellanza, a difesa della libertà e della democrazia”
Lorenzo Guzzetti, sindaco di Uboldo
“L’attentato di oggi è l’ennesima dimostrazione che non può esistere un Islam moderato ma esiste solo questo Islam con cui dobbiamo fare i conti. Si può convivere se imparassimo a conoscerci ma la vera lacuna oggi è che noi non conosciamo noi stessi. Sono vicino alle famiglie delle vittime. Je Suis Charlie, lo dico orgogliosamente”
Dante Cattaneo, sindaco di Ceriano Laghetto
“I terroristi islamici escono allo scoperto in Francia: a Parigi assalto a colpi di kalashnikov e granate nella sede di un giornale “colpevole” di aver criticato il fanatismo islamico dell’Isis. Non solo questi fanatici, ma anche i governi occidentali europei, in primis quello italiano, colpevoli di portare avanti politiche immigratorie indiscriminate e incontrollate, hanno le mani sporche di sangue”
Augusto Airoldi, presidente consiglio comunale
“L’orrenda strage di Parigi che ha causato la morte di 12 giornalisti del settimanale francese Charlie Hebdo è un crimine abominevole contro donne e uomini inermi. E’ un attacco vergognoso contro la libertà di stampa.
Questo è il momento della vicinanza e della solidarietà ai familiari delle vittime, ai cittadini di Parigi e a tutti i francesi.E’ il momento nel quale è importante che tutto il mondo condanni senza se e senza ma questo atto al di la di ogni razza, lingua, tendenza politica o fede religiosa. Sono certo che tutti i saronnesi, a partire dall’intero Consiglio comunale della città, condannino con me quanto accaduto oggi a Parigi.
E’ anche il momento nel quale è altrettanto importante, direi indispensabile, che le tante comunità islamiche moderate sparse per il mondo condannino questo gesto con assoluta fermezza.
Il mondo intero deve mostrarsi unito nel condannare il gesto di questi terroristi e le idee che li muovono. Solo così quello che nell’intento degli assassini avrebbe voluto essere una dimostrazione di forza si trasformerà in un boomerang che progressivamente li isolerà e porterà a rispondere dei loro crimini davanti alla legge”
Federico Russo, candidato sindaco Forza Nuova
“Come ha rimarcato Roberto Fiore nella sua prima dichiarazione credo che la strade di Parigi sia un atto di guerra aperta all’Europa, è quindi necessario rispondere adeguatamente”.
Luciano Silighini Garagnani, candidato sindaco Saronno 2015
“Morire per dei fumetti? Questo succede in questa Europa dove ipocrisia e interessi economici di pochi non vedono il pericolo nel quale incorrono molti. Questo è l’Islam che sta invadendo il nostro mondo e questo è l’Islam che noi non vogliamo e scacceremo iniziando dalle nostre città con l’aiuto di tutti gli uomini di buona volontà. Siano essi Italiani che stranieri. Ora basta buonismo serve essere sinceri e chiari. Chi non ci rispetta va fuori. L’Europa deve ritrovare le proprie radici Cristiane e trarne forza perché ormai il nemico della democrazia e della libertà è entrato a casa nostra”
Gianmaria Favaloro, Ncd
“La violenza è la ragione di chi ha torto” #JeSuisCharlie
Francesco Banfi, Saronno al centro
“Dopo l’attentato terroristico di matrice araba mi sorge spontanea una riflessione: ora si deciderà di passare all’intolleranza più bieca? Oppure si potrà scherzare su tutto fuorchè sull’Islam? Oppure passerà che libertà è dover (non solo potere) prendere per i fondelli ogni cosa, della serie ‘la tomba del rispetto’. Chissà se invece ci sarà una reazione di libertà pura che, sapendo riconoscere il valore del rispetto, porterà ad una consapevolezza tale da fare scudo da estremismi di ogni parte”
Francesco Licata, segretario cittadino Pd
“Si sono spese molte parole sull’accaduto dalle massime autorità mondiali. Il gesto è inaccettabile ed intollerabile, contrario alla dignità delle persone e soprattutto irrispettoso della sacralità della vita, per questo ingiustificabile e condannato da tutte le confessioni religiose!”
Alfonso Indelicato, Fratelli d’Italia
Di fronte all’attentato di Parigi (il quale colpisce per il particolare obbiettivo e le modalità di esecuzione, ma è solo l’ultimo di una serie che ha colpito anche altrove nel vecchio continente con pari o superiore violenza) ci si deve soprattutto chiedere se l’Europa abbia in sé le forze morali per non diventare terra di conquista. Ci si deve chiedere, cioè, se essa non abbia subìto una perdita di consapevolezza e di fiducia in se stessa tale da renderla un soggetto imbelle e quindi tale, come diceva Papa benedetto XVI, da determinare il suo “congedo dalla storia”.
In questo caso, non sarebbero gli islamici a prepararsi alla sua integrale conquista, ma essa stessa a consegnarsi a un nemico che si mobilita attorno a un nucleo di valori “forti”, quei valori che essa più non possiede.
L’Europa sta vivendo il suo “inverno”, come scriveva Oswald Spengler già un secolo addietro?
Viene da pensarlo, anche scorrendo i commenti di politici e opinionisti i quali oggi si preoccupano, di fronte alle vittime agonizzanti sul selciato parigino, di distinguere fra il buon islamico e il cattivo islamista, o di piangere sulla “libertà di espressione” che l’attentato parigino avrebbe ferito. Ma vogliamo sperare che così non sia, che la storia non ci inghiotta in una lunga tenebra, facendo dell’Europa e del suo retaggio materia di studio nelle madrase del Califfato.
Fabio Paticella, Forza Italia
La nostra solidarietà va alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo francese e i fatti di Parigi siano da monito. Non possiamo fare altro che riscontrare che c’è un salto di qualità nella strategia dell’estremismo islamico e l’Europa è lo scacchiere dove sarà attuata, si tratta di una follia che vanifica secoli di costruzione della civiltà e del diritto.
Ribadiamo la nostra solidarietà a coloro che si battono dovunque in difesa della libertà e della vita contro l’ideologia del terrore perché non esiste, agli occhi di chi compie atti di questo genere, alcuna garanzia di pacifica convivenza.
Ale Galli
Siamo tutti Charlie”, dicono.
“Siamo tutti Charlie”, gridano.
Ci si ritrova in piazza, per provare a stringersi attorno a quello che unisce.
Stasera avrei voluto essere a Parigi.
Respirare quell’aria lì, provare a capire.
Invece sono andato a giocare a pallone e ho l’ho messa quattro volte all’incrocio dei pali.
“Saprei io cosa fare agli islamici”, hanno detto in tanti, oggi.
In ufficio, a tavola, nel doposcuola.
“Hanno fatto bene perché hanno offeso il Profeta”, hanno detto altri in altre parti del mondo, anche in una parte del nostro.
Quanta parte?
Il rappresentante degli islamici italiani, a Sky, traballa e sbuffa.
“Le e vignette contro Maometto vanno bene?”, lo incalza in giornalista.
L’uomo s’impenna, sterza, derapa. È una curva non facile e il cavallo sotto di lui freme.
“Sì, certo: è la libertà”
Penso che ha coraggio.
Forse c’è un proiettile anche per lui o forse fa parte del gioco.
Chi ha armato gli uomini di Parigi ha fatto la cosa più facile.
Nessuno capisce l’economia globale neanche a Wall Street, figuriamoci nelle banlieu, negli slums, nei territori occupati.
Tutti capiscono, invece, la religione e il rispetto di Dio.
Tutti capiscono i proiettili.
Hanno sparato lì, oltre che a dodici giornalisti, con lo scopo di alzare la tensione a livelli critici, perché di fronte a un fatto così la paura e la rabbia spalancano la forbice dell’integralismo su tutti i fronti.
“Siamo tutti Charlie”, cantano in piazza a Parigi, e io in fondo non lo so se è vero, perché non so se avrei quel coraggio sfrontato, di fronte a una minaccia reale, di difendere ad ogni costo quello che ci fa sentire cittadini del mondo libero.
Ma questa è quanto la giornata nerissima di oggi ha messo sul piatto.
E l’Occidente ha il dovere di trovare, seriamente e definitivamente, una risposta che vada oltre ai quindici anni di guerra senza fine che stiamo così dolorosamente e inutilmente attraversando.
07012015
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Commenti
E noi continuiamo ad andarli a prendere e gli diamo pure il sussidio, insistiamo nel fare entrare tutti i terroristi ed i criminali stranieri, come se non ci bastassero i nostri. Il giorno di un simile attacco in Italia è sempre più vicino. Questo è il modo in cui ci ringrazieranno della nostra accolgienza: rimandiamoli tutti a casa caricandoli sui barconi marci. Per secoli abbiamo costruto su tutte le ns coste le famose “torri saracene” proprio per difenderci da questi invasori: perchè abbiamo smesso?????
Avete mai sentito parlare di dissimulazione? http://it.wikipedia.org/wiki/Taqiyya è evidente che chiedere agli islamici di prendere una posizione contro gli attentati li pone nei termini previsti dalla loro religione e quindi dissimulano.
non credo proprio che ill settimanale satirico si rifacesse alle cosiddette radici cristiane dalle quali era lontano anni luce, casomai ai valori laici della rivoluzione francese, che sono i veri valori sotto attacco e dai quali dipendono tutte le società moderne occidentali…
@Luciano…piangi per Charlie Hebdo e parli di Radici Cristiane, ma fatti per favore una ricerca su Google delle vignette che avevano dedicato alla Trinità.
Una grossa pernacchia, dall’alto, sta per arrivarti..
E credi che qualche cristiano volesse ucciderli per quello? La differenza è li. Anche alcuni tossicodipendenti saronnesi hanno fatto il natale blasfemo ma più che condannarli non si è fatto, nessuno voleva ucciderli solo per questo motivo..
l’atto resta assolutamente insensato, figlio di una cultura invasata e fondamentalista. Ma non posso portare rispetto e dare solidarietà a chi come lavoro sceglie di infangare quotidianamente e pesantemente le idee e la cultura in cui altri credono nascondendosi dietro alla satira nel nome della libertà di espressione.
mah … figlia di una cultura invasata e fondamentalista ??
Non direi, fino a ieri gli invasati fondamentalisti si facevano esplodere … oggi invece uccidono come esperti militari … forse c’è da cambiare analisi … questa vicenda è figlia di altro …
….. e noi continuiamo a farli entrare….
la strage di oggi ci deve far riflettere attentamente sulle numerose diversità tra occidente ed oriente. io non condanno l’intero islam ma il su come esso viene professato. non credo che l’azione compiuta oggi non era ventilata , gia anni precedenti c’erano stati piccoli episodi simili fino alle recentissime esecuzioni dell’isis. mi sembra davvero assurdo però come la nostra cultura e mentalità sia cambiata adattandosi sempre di più a culture diverse. mi sta bene anche il concetto di etnia multietnica se permane il rispetto delle singole posizioni. noi italiani si è partiti dalla rimozione dei crocifissi fino all’abolizione del presepe, alla rinuncia dei canti natalizi tradizionali nonché alla mancata benedizione delle scuole. mi sembra davvero troppo nei confronti di coloro che non hanno perso tempo nell’esprimere con l’odio ed il terrore le loro ideologie. visto che ormai il divario ideologico tra oriente ed occidente è notevole (l’ attentato di oggi ne è una prova) sarebbe utile che la nostra europa si concentri in modo concreto su questioni di integrazione non solo di tipo religioso ma anche di integrazione sociale. oggi piange la francia domani potrebbero piangere altre nazioni perché l’obbiettavo di queste persone è terrore , paura destabilizazione. ci sono tante persone del mondo islamico che si sono in un certo modo occidentalizzati a loro va tutto il mio rispetto ma mi rivolgo anche a loro chiedendogli di intervenire affiche insieme possiamo sconfiggere in modo definitivo queste barbarie.
Lo spregevole atto terroristico di matrice islamica non é un attacco alla libertà di stampa, ma un attacco ad una civiltà intera!
art di -Sergio Calzone-
“Premetto, a scanso di qualsiasi equivoco, che, di fronte all’azione terroristica di Parigi contro la redazione di “Charlie Hebdo”, condivido in pieno le parole di David Cameron: “Gli omicidi di Parigi sono rivoltanti”. Aggiungo: oltre che rivoltanti, ingiustificabili.
Questo perché ciò che segue non sembri, non dico un’apologia di reato, perché credo proprio che non vi sia alcun appiglio per arrivare a tanto, ma neppure una giustificazione che consenta a certuni di maledire, come sono soliti fare, il “giustificazionismo comunista”, espressione così stupida, da non essere neppure commentabile.
Tutti, nel condannare più che legittimamente la barbarie compiuta in rue Appert, hanno stigmatizzato anche l’implicito attacco alla libertà di stampa. È su questo punto che vorrei richiamare l’attenzione del lettore.
La libertà di stampa è uno dei diritti elementari citati in qualsiasi dichiarazione, universale o meno, dei diritti (e dei doveri) del cittadino. Tutti abbiamo studiato, a scuola, che uno dei primi atti dei dittatori, una volta giunti al potere, è stato ed è quello di mettere la stampa sotto controllo: dimostrazione palese della sua importanza e, quindi, dell’importanza della sua libertà. Si tratta di uno dei grandi doni dell’Illuminismo e nessuno dovrebbe metterlo in discussione e nemmeno in dubbio.
Accanto a questo e, non me ne vogliano i giornalisti professionisti, ancora più importante di questo, è il valore della vita umana: chiunque abbia visto il filmato in cui uno dei due terroristi finisce a colpi di mitragliatore in testa il poliziotto ferito sul marciapiede, può e deve considerare lo sparatore fuori dal consorzio umano, poiché non c’è Allah, Dio, Gèova o chi altri che tenga, di fronte a una bestialità che si cercherebbe invano in qualsiasi animale della Terra.
Tuttavia, nelle carrellate di prime pagine di “Charlie Hebdo”, che i media mostrano in questi giorni, una ha avuto particolarmente la capacità di fermare la mia attenzione: la caricatura di un arabo che si copre gli attributi con una copia del Corano, mentre la scritta, a caratteri di scatola, recita, attribuendo la battuta all’arabo stesso: “Il Corano è merda. Non arresta le pallottole”.
Certo, è satira; certo, la satira ha tinte forti; certo, un giornale, per vendere, deve “bucare”. Ma non sarebbe legittimo (ferma, ripeto fino alla nausea, restando la condanna) domandarsi fin dove arrivi o possa arrivare la satira, la libertà di stampa, appunto, e dove inizi, invece, l’insulto gratuito, la volgarità, la provocazione inaccettabile?
Inaccettabile non significa che debba essere lavata nel sangue: questo sia chiaro. Ma che
Il XXI secolo inizi all’insegna del fanatismo religioso (non soltanto islamico: esiste un fanatismo cristiano, cattolico, che, dopo averlo fatto tanto nei secoli passati, ora fortunatamente non uccide più)
e che
– definire merda il libro sacro di un miliardo e duecento milioni di persone sia un atto irresponsabile
-mi sembrano due fatti così difficilmente contestabili, che esorbitano dalla libertà di stampa e si incanalano invece nella più gratuita miscela esplosiva che porta a tragedie simili.
So già che insorgeranno in molti, a spiegarmi che l’Occidente non può autocensurarsi per timore di ciò che può colpire sensibilità diverse dalle nostre; che, anzi, è necessario far capire a quei terroristi che non si ha paura di loro; oppure che, se un cristiano avesse scritto, in un qualunque Stato islamico, la metà di ciò che hanno fatto i giornalisti di “Charlie Hebdo”, sarebbe già stato giustiziato; ecc.
Cose vere.
Dirò di più: cose sacrosante. Il problema è… che il problema non sta qui. Sta nell’abbandonarsi a giochi intellettuali di fine intelligenza nel momento sbagliato. Che cosa diremmo di una persona che fumi una sigaretta? Che è libero di farlo. Che cosa diremmo di una persona che fumi una sigaretta dentro un deposito di kerosene? Che è un incosciente!
Come si può, da una parte, provocare i fanatici (che esistono ed esisteranno sempre), e, dall’altra, portare voti ai razzisti (ricordiamo la possibilità concreta che Le Pen diventi Presidente della Repubblica francese anche grazie a episodi di questo genere), soltanto per mostrare che
Si è molto spiritosi
Nulla, ma proprio nulla, né il buon gusto, né il senso di opportunità, deve limitare la libertà di stampa.
Si può disapprovare l’Islam per dieci, cento motivi, ma perché offenderne il Dio? Parlare di merda è esprimersi come un volgare bullo di periferia, e non essere all’altezza della propria intelligenza. Così com’erano stati insulti all’intelligenza deridere la Vergine o Gesù Cristo: volgarità da osteria.
Mi si opporrà che ora quegli uomini che condanno sono morti e che esigono rispetto. Ho il massimo rispetto per loro e per le loro famiglie: non è questo il punto. Hollande li ha chiamati “eroi” e doveva farlo (anche per ragioni elettorali), ma, se davvero sono eroi, allora sono eroi anche quegli imàm che incitano all’odio contro l’Occidente: gli uni e gli altri fomentano l’odio reciproco, negano qualsiasi possibilità di dialogo, condannano il mondo alla paura e all’insicurezza.
“Ogni morte di uomo mi diminuisce, perché io partecipo dell’umanità”: sono forse gli unici versi famosi, oggi, di John Donne. Li faccio miei per gli uomini-vignettisti che sono morti. Ma la loro non sarà mai la mia causa, perché chi semina disprezzo, raccoglie astio, e noi abbiamo bisogno di vivere in pace, lasciando la merda nei suoi contenitori naturali.
Intanto loro fanno i fatti!!!!!! Noi a subire!!! Un grosso grazie a chi ci governa!!!!!