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uboldo il giorno del grazieUBOLDO – Con un lunga messaggio postato su Facebook il sindaco Lorenzo Guzzetti racconta la giornata del “Grazie” vissuta ieri all’oratorio cittadino. Una riflessione come primo cittadino ma anche come semplice “utente” dell’oratorio.

Ecco il suo messaggio

E’ il giorno del Grazie quello che stiamo vivendo.
Grazie è una parola sempre meno usata dalle persone, dagli adulti come anche dai bambini.

E invece è bello “rendere Grazie” soprattutto dei doni, dei regali che ci sono fatti. Ed è la Provvidenza che sicuramente ci ha donato in questi anni don Giancarlo e monsignor Angelo Centemeri.
Entrambi hanno risposto alla chiamata e, obbedendo, hanno accettato di venire nella nostra comunità a servire profondendo tutto il loro impegno e la loro dedizione per Uboldo e gli uboldesi.
Dobbiamo “rendere Grazie” perché nei nostri sacerdoti, nel dono prezioso di avere dei pastori di questo gregge che è la comunità, noi scoviamo in maniera determinante il tesoro che ci dona la Provvidenza che ci ha regalato due pastori chiamati a servire tutti.
Il servizio è sacrificio, è dono.
E’ per questo che noi dobbiamo rendere Grazie.

Dobbiamo rendere Grazie oggi ai volontari di questi ambienti, dobbiamo rendere grazie del dono prezioso di mamme e papà, ragazzi e ragazze, animatori e animatrici che ancora oggi regalano alla nostra comunità un luogo prezioso come l’Oratorio dove crescere, essere educati, seminare e sviluppare i propri talenti.
Dobbiamo rendere Grazie, e dico grazie di cuore, a tutti i gruppi parrocchiali che dal sociale alla cultura, dallo sport all’arte rendono vivo questo ambiente.

Anche io dico Grazie all’Oratorio perché ci sono cresciuto dentro fin da quando avevo quattro anni e al suo interno in tutti questi anni ho trovato tante persone che hanno saputo educarmi e crescermi. Penso ai sacerdoti che mi hanno accompagnato e mi accompagnano anche oggi nella crescita, ma penso anche agli uomini e alle donne che per me sono stati educatori, amici, compagni di viaggio.

Mi rivolgo in special modo ai ragazzi presenti oggi: siate orgogliosi del vostro Oratorio, siate onorati del privilegio di poter crescere accanto a un sacerdote o a una suora che vi educa, perché l’esperienza di Oratorio forma uomini e donne, cittadini consapevoli e strutturati che poi “nel campo che è il mondo” fanno fruttare e crescere i talenti che la Provvidenza gli ha dato. Siate fieri di far parte di questa grande storia perché attraverso di essa voi diventate “sale della terra” dando gusto e sapore anche alle cose che affronterete con gli occhi e lo sguardo che vi avrà insegnato proprio l’Oratorio.

E se l’Oratorio e la Parrocchia ancora oggi godono intatti del loro messaggio importante lo devono ai sacerdoti, a tutti i sacerdoti che si sono alternati nella storia all’interno della nostra comunità. Non c’è altra istituzione educativa che forma all’universalità, alla gratuità come l’Oratorio. Perché dentro qui “gratuitamente abbiamo ricevuto e gratuitamente diamo”.

E’ per questa gratuità dettata null’altro dall’amore che oggi il Grazie si fa più grande dentro alla meraviglia della storia: le persone possono passare, ma il messaggio, il loro esempio, il loro sacrificio resta per sempre. E Uboldo oggi dice Grazie per questi sacerdoti che hanno regalato una parte della loro vita anche a noi.

Grazie Don Giancarlo per aver guidato questa Parrocchia nove anni e per aver contribuito a rendere ancora più accogliente la nostra Chiesa. Il caro Don Italo l’ha definita più volte “il nostro monumento” nel senso di simbolo, segno, cuore pulsante di tutta la nostra comunità. Anch’essa è dono di un sacrificio incredibile, quello di Don Livio Tamborini del quale quest’anno abbiamo celebrato i 40 anni dalla scomparsa e che ha dedicato tutta la sua vita a Uboldo.

Grazie Mons. Centemeri per aver accettato, in un momento normalmente destinato al riposo dopo il tanto lavoro fatto nella vicina Saronno, di cingersi ancora la veste ai fianchi e ricominciare a lavorare, ricominciare a servire un popolo che le è stato affidato in questo anno pastorale. Un servizio svolto con sguardo paterno e di amore per questa comunità.

E infine, l’altra sera poi gliel’ho detto da Lorenzo, oggi voglio dirglielo da Sindaco.
Grazie anche a te, Don Angelo, per aver guidato la nostra Parrocchia in questo momento complesso, in questo passaggio storico importante per tutta la comunità. Il tuo grande esempio di umiltà e di servizio per i fratelli e i figli che ti sono affidati vale tanto, tantissimo.

Don Giancarlo, Monsignor Centemeri: questo non è mica un addio, ma anzi un arrivederci!
Uboldo è casa vostra, Uboldo è la vostra Parrocchia.
Tornate a trovarci, venite a Uboldo quando potrete e, più importante, non fateci mai mancare il vostro affetto e il vostro ricordo nella preghiera. Continuate a benedirci con amore e affetto paterno.
Grazie!

01062015