Matteotti, sospeso il Pedibus: “Perchè il Comune non risolve il problema?”
SARONNO – “Il Pedibus è un servizio prezioso per il nostro rione che da un aiuto importante ad una trentina di famiglie, che piace ai piccoli utenti e che aiuta anche ad evitare traffico e inquinamento intorno alla scuola. Perchè l’Amministrazione non cerca di riattivarlo?”.
E’ la domanda che rivolgono, attraverso i social network ma anche con specifiche richieste agli uffici comunali, i genitori del Matteotti che da qualche settimana fanno i conti con la sospensione della corsa “arancione” del pedibus a causa di un problema di salute della volontaria che portava una trentina di alunni a scuola ogni mattina.
A Saronno ormai da diversi anni è attiva la sperimentazione realizzata prima con il supporto degli alpini poi con dei volontari che vede i piccoli andare a scuola accompagnati da un adulto. Il progetto è stato pensato sia per diminuire le auto che circolano intorno ai plessi scolastici, riducendo anche l’inquinamento e i costi per le famiglie, ma anche per offrire ai bimbi uno stile di vita più sano con un pizzico di attività fisica e con un momento di socializzazione con i propri vicini di quartiere.
Al momento sono attive tre linee: quella arancione al Matteotti che conta 30 iscritti diretti alla San Giovanni Bosco di via Avogadro e quelle verde e rossa che portano una ventina di alunni alla scuola Ignoto Militi di via Antici.
Da qualche settimana però la volontaria che da anni si occupa della linea arancione ha sospeso la propria attività per problemi di salute. Una brutta novità per i genitori degli alunni che al di là della speranza di una pronta guarigione della saronnese si sono rivolti al Comune. Le richieste di chiarimenti sono arrivate anche sui social a partire da Facebook: “In questi giorni abbiamo dovuto fare i salti mortali per riuscire a non lasciare i più piccoli soli – commenta una mamma – Perchè il Comune non si interessa di noi e dei nostri figli?”.
“Siamo a conoscenza della situazione – spiega l’assessore alla Cultura e all’Istruzione Lucia Castelli – abbiamo cercato altri volontari anche tra i genitori ma nessuno si è detto disponibile. L’alternativa alla disponibilità di nonni, genitori o volontari del rione è quello di trovare del personale ma ovviamente a questo punto il servizio non potrà essere più gratuito”.
Quello dell’assenza di volontari per le linee pedibus è un problema che in città si è presentato anche per altre linee mentre in realtà a non mancare mai sono i genitori che chiedono di poter usufruire del servizio che spesso è un prezioso aiuto per alleggerire la routine quotidiana delle famiglie.
16032016
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Commenti
Direi che puo’ andar bene cosi… Se e’ stata fatta la scelta puo’ esserci un motivo
I programmi elettorali, oltre che scriverli, ogni tanto bisognerebbe rileggerseli…
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ho il dubbio che li abbiano scritti loro, e soprattutto sappiano leggerli
I volontari saranno sempre di meno per il semplice motivo che bosogna lavorare fino a 67 anni. A 67 anni molti incominciano ad avere problemi di salute personali o familiari. Molti sono i problemi che si stanno aprendo con l’assenza dei volontari. Il pedibus è un ottimo e utile servizio, il Comune dovrebbe pagare questo servizio perché ad avvantaggiarsene sarebbe tutta la cittadinanza (esempio meno traffico e inquinamento), non solo i fruitori. Con i 400.000 € risparmiati all’anno (grazie al prof. B.Nigro) si dovrebbe provvedere con sollecitudine!
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i 400.000 risparmiati sono già stati riassorbiti dal bilancio per mantenere i livelli di servizio e assistenzialismo garantiti da sempre ai saronnesi (e non saronnesi) e per far fronte ai tagli di trasferimenti dal governo centrale
La linea rossa del pedibus che parte da Via Volta e arriva alla scuola I.Militi è gestita da 2 mamme e 1 papà volontari che lo fanno gratuitamente e si divertono “gratis” con i bambini. In Italia purtroppo abbiamo 60.000 di Ct della nazionale , di meccanici e tuttologhi ma gente che si mette a disposizione della collettività 0. Non diamo sempre la colpa all’amministrazione Comunale di turno ma cerchiamo di rimboccarci le maniche e fare qualcosa di CONCRETO anziché continuare a lamentarsi
Se non ricordo male, il Sindaco Fagioli aveva detto durante la campagna elettorale, che avrebbe ripristinato il servizio dei Nonni Amici, così preziosi davanti alle scuole e magari disponibili anche per il servizio Scuola Pedibus. Non erano certo molto costosi ma sicuramente molto utili. Non c saranno più? L’assessore non ne sa nulla?
basterebbe mettere a pagamento i parcheggi davanti alle scuole e con quelle risorse pagare gli accompagnatori, ottenendo anche la diminuzione del casino davanti alle scuole
solito problema italiani….tutti vogliono il servizio gratis….ma nessun si presenta come volontario!
Abbiamo finito anche i Volontari!!! A dire il vero ce n’era una sola, l’ultima iscritta al famoso albo dei volontari istituito da Porro, che si è a questo punto rivelato un colossale fallimento!!!
Quindi i nonni amici accantonati dalla Giunta Porro perché onerosi per la collettività non potrebbero rendersi disponibili? Il problema è la gratuità del servizio: non resta che farlo pagare. Ma in questo caso ci sarebbero tanti volontari e nessun utente. Un bel dilemma, vero?
…in alternativa si potrebbero coinvolgere nei servizi socialmente utili i giovani del TELOS o le RISORSE sfaccendate che passano intere giornate in stazione. Anche qui però sorgerebbe un problema: sarebbero affidabili dai genitori?
Cavolo, le ho pensate tutte, ma non sono riuscito a trovare una soluzione che soddisfi i TRE requisiti richiesti: DISPONIBILI, GRATIS e AFFIDABILI.
Meglio a questo punto chiudere il servizio. 🙂
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Perché il comune non risolve il problema ? Perché incapace
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soluzioni da proporre?!?
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Prrchè non ci sono soluzioni gratis come si pretende. Si deve mettere mano al bilancio. I volontari vanno pagati! E alla fine che volontari sono?
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