Futuro a rischio di “cancellazione” per il Parco Lura
SARONNO – Futuro a rischio per il Parco del Lura: a lanciare l’allarme è Alberto Paleardi, rappresentante saronnese nel consiglio d’amministrazione nel Consorzio sovracomunale che gestisce l’area naturalistiche che dalla periferia saronnese si estende al comasco.”Potrebbe arrivare una legge regionale che lo cancella – mette in guardia Paleardi – E’ infatti allo studio al Pirellone. Al momento si tratta “solo” di una bozza, ma se dovesse passare, tutti i parchi sovracomunali sarebbero accorpati nei parchi regionali”.
Concretamente, fa notare Paleardi,”tutti i parchi sovracomunali perderebbero completamente la loro autonomia. Ogni scelta verrebbe fatta da Milano, mentre i Comuni interessati continuerebbero a versare soldi per il mantenimento dei parchi, di fatto senza trarre alcun beneficio. Se questa ipotesi dovesse concretizzarsi, a mio giudizio l’impatto sui parchi sovracomunali sarebbe decisamente negativa, le comunità locali non potrebbero più mettere bocca nelle scelte riguardanti manutenzioni, cura, eventuali espansioni territoriali delle aree verdi presenti sul loro territorio ed anche sulla loro gestione; non potrebbero tempestivamente intervenire per migliorie o correggere quel che non va. Insomma, all’improvviso non conterebbero più niente, ogni decisione verrebbe presa da Milano dove ovviamente ben poco si saprebbbe delle esigenze di chi vive vicino ai parchi. Ritengo, al contrario, che la conferma dell’indipendenza dei parchi sovracomunali, il problema in zona riguarda anche il Parco dei mughetti fra Origgio, Uboldo e Cerro Maggiore, sia vitale per mantenere vivi questi “polmoni verdi” dei quali tanti cittadini beneficiano per passeggiate, jogging, gite in bicicletta o pic nic”.
Ma che fine farebbe il Parco del Lura se passasse la nuova legge? Probabilmente verrebbe smembrato, con la parte fra Caronno Pertusella e Saronno assorbita dal Parco Groane e quella più a nord nel Parco Pineta.
28032016
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Commenti
L’importante è che rimanga il PARCO del LURA … e rimanga ai cittadini, e ne venga aumentata la superficie, vengano attuati i controlli di dovere e sanzionati i cittadini che SPORCANO.
Personalmente sarò presente domenica 3 Aprile ore 8,30 ingresso via Volpi, come volontario per la pulizia del PARCO.
Abbiamo troppo bisogno di Aree Verdi per contrastare l’inquinamento e la cementificazione…
A proposito :
Vorrei proporre una colletta al Consorzio Parco del Lura, per tentare di strappare alcune aree coltivate che sono proprio in mezzo al parco, in modo tale da aumentarne la superficie e poi lasciare che la natura faccia il suo corso, con un piccolo aiutino di ri-piantumazione selettiva se serve.
Sarebbe proprio una bella IDEA, aumentare i polmoni Verdi intorno a NOI, se dev’essere un Parco, cosa c’entrano le aree disboscate (esempio -> 45.638280, 9.038445 <- Cut&paste con google maps) lasciate che la natura faccia il suo corso e che gli alberi crescano.
C'è già il mega parco più avanti che è una prateria unica, forse serve come zona di raduno dei cittadini, e lo si può capire per esigenze, ma questo povero Parco Lura fra i contadini che coltivano e le aree adibite a parchi ed il Lura che è di colore marrone con le sue rive sempre belle piene di plastica …assomiglia a tutto fuorchè ad un PARCO NATURALE.
Ma a Paleadi ci spiace perchè perde la cadrega, altro che per il bene del parco
E come andrà a finire il contenzioso tra Parco Lura e Pedemontana? se Pedemontana è della Regione.
Vorrà dire che le opere per tutelare il territorio che non sono state fatte durante le costruzione della Pedemontana e che sono nel contenzioso non verranno più fatte perché non ci sarà più chi ha chiesto chiarimenti alla società(regione).
Parco Lura e cittadine attraversate dal Lura, via agli allagamenti e alle siccità.
Povera Italia.
Non si capisce cosa voglia Paleardi: il parco resta comunque, forse sarebbe solo la sua poltrona a sparire ?
Analizzando la cosa ci sono aspetti sia positivi che negativi:
Positivi:
Se diventasse parco regionale, paradossalmente potrebbe essere più tutelata l’area verde e naturale in quanto tale. I parchi regionali quanto meno sono soggetti a maggior controllo, sia da parte di gruppi volontari (GEV), sia da parte di polizia provinciale e forestale (queste ultime due entità però non si capisce bene ancora se esisteranno…). Teoricamente quindi maggiore tutela dal consumo di suolo e sempre teoricamente esclusione di attività venatoria. Dico sempre teoricamente, perché si sa in regione sei mica matto che gli tocchi la caccia ai loro “abbonati” e così paradossamente in alcuni parchi regionali, se l’area non è parco naturale, via alla caccia libera.
Negativi: il territorio in realtà sarebbe abbandonato a sé in quanto, parti “terminali” di parchi regionali, sarebbero gestiti da uffici anche distanti dal territorio reale e di conseguenza si sarebbe meno coinvolti nella loro gestione. Inoltre, come detto sopra, le tutele che dovrebbero arrivare con un vero parco regionale, sicuramente non ci saranno. Qualche comune chiederà sicuramente di stralciare nuove aree nella definzione dei nuovi confini del parco. Ogni intervento potrebbe essere decisamente più lento e poco probabile, considerando che già ora i parchi regionali hanno risorse contate per gestire i territori attuali, domani come faranno?
Per me sarebbe meglio lasciare i PLIS ma migliorarne la gestibilità e la tutela, dando ai consorzi e quindi gli enti parco poteri REALI di gestione (anche sanzionatori!!!).
E quindi? Cambierebbe solo il nome ma il parco rimarrebbe. O il sig Paleardi ha paura di perdere il solo incarico che è riuscito ad avere in questi anni, o non capisco il problema