Campiello, Castelli: “Tarabbia svela la profondità intellettuale del nostro territorio”
SARONNO – “I miei complimenti vanno ad Andrea Tarabbia per aver raggiunto un traguardo così prestigioso classificandosi al terzo posto al Premio Campiello 2016. La vittoria di questo giovane scrittore dimostra quanta raffinatezza e profondità intellettuale nasconde il nostro territorio“.
E’ il semplice ma sentito commento dell’assessore alla Cultura Lucia Castelli in merito alla conquista del terzo posto da parte dello scritto saronnese Tarabbia con l’opera “Il giardino delle mosche”.
Il giardino delle mosche (il libro che ha vinto il Premio Selezione Campiello)
Tra il 1978 e il 1990, mentre in Unione Sovietica il potere si scopriva fragile e una certa visione del mondo si avviava al tramonto, Andrej Cikatilo, marito e padre di famiglia, comunista convinto e lavoratore, mutilava e uccideva nei modi più orrendi almeno cinquantasei persone. Le sue vittime bambini e ragazzi di entrambi i sessi, ma anche donne – avevano tutte una caratteristica comune: vivevano ai margini della società o non si sapevano adattare alle sue regole. Erano insomma simboli del fallimento dell’Idea comunista, sintomi dell’imminente crollo del Socialismo reale. Questo libro, sospeso tra romanzo e biografia, narra la storia di uno dei più feroci assassini del Novecento attraverso la visionaria, a tratti metafisica ricostruzione della confessione che egli rese in seguito all’arresto. E fa di più. Osa raccontare l’orrore e il fallimento in prima persona: Cikatilo, infatti, in questo libro dice “io”. È lui stesso a farci entrare nella propria vita e nella propria testa, a svelarci le sue pulsioni più segrete, le sue umiliazioni e ossessioni. “Il giardino delle mosche” è un libro lirico e crudele allo stesso tempo: la storia di un’anima sbagliata, una meditazione sul potere e la sconfitta e, soprattutto, una discesa impietosa fino alle radici del Male.
Chi è Andrea Tarabbia (fonte blog dello scrittore)
Sono nato a Saronno, in provincia di Varese ma grazie a dio vicina a Milano, nel 1978. Ho pubblicato i romanzi La calligrafia come arte della guerra (Transeuropa, 2010), Marialuce (Zona, 2011) e Il demone a Beslan (Mondadori, 2011), il saggio Indagine sulle forme possibili (Aracne, 2010) e l’e-book La patria non esiste (Il Saggiatore, 2011). Nel 2012 ho curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov per Voland ed è uscito Il cimitero degli anarchici (Franco Angeli), un libriccino scritto per l’Archivio di Stato di Regione Lombardia. Nel 2013 è uscito il racconto La ventinovesima ora, pubblicato in versione e-book nella collana Mondadori Xs. Nel 2014 ho pubblicato per Manni un reportage, a metà tra il saggio e l’autofiction, sull’eutanasia: si intitola La buona morte. Nel 2015 è uscito il romanzo Il giardino delle mosche (Ponte alle Grazie). Vivo a Bologna con mia moglie e mio figlio.
14092016
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Commenti
Conosco Andrea, essendo del posto…..ho letto un paio dei suoi libri, complimenti, bella penna.
scusate ma la Castelli come fa a definire Tarabbia un intellettuale del nostro territorio, uno che scrive che “Saronno è GRAZIE A DIO VICINA A MILANO”??? e vive con moglie e figlio a Bologna ???
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Andrea Tarabbia ha 39 anni, nato a Saronno, i genitori vivono a Saronno, la moglie è di Saronno, i suoceri vivono a Saronno. Solo da qualche anno, per motivi di lavoro, vive a Bologna. E’ come se tu, Gino (non so quanti anni hai) ti trasferissi in Germania per lavoro e tra tre o quattro anni ti dicessero che non sei più italiano ma tedesco. Complimenti per la sterile polemica dovuta alla tua totale disinformazione. Per la cronaca, Giorgio Fontana, premio Campiello 2014 vive a Caronno Pertusella ma è sempre stato indicato come autore saronnese, e nessuno si è mai indignato.
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io mi indigno per Fontana, perchè sono nato a caronno pertusella e vi ho vissuto per 26 anni. Ciao
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L’assessore Castelli era presente alla presentazione del libro alla Libreria Pagina 18, un anno fa. Ma se penso ai saronnesi che hanno commentato questo evento… Solo Iannone ed il sottoscritto, Sono molto dispiaciuto che un piazzamento prestigioso in un prestigioso premio letterario sia passato sotto totale silenzio da parte dei saronnesi sempre pronti a portare in trionfo chi porta prestigio alla città, basta che si tratti dell’elezione di qualche miss o i vincitori del torneo condominiale di boccette.
l’anno scorso alla presentazione del libro c’erano 150 persone, dove sono finite?
Non posso credere che la cultura, a Saronno, sia finita così in basso.
Su questo stesso giornale, se viene data la notizia di una rissa ci sono venti persone che dicono la loro, Per un piazzamento di prestigio che fa onore alla città…nessuno. Mi sfugge qualcosa?
sottoscritto.
“Sono nato a Saronno, in provincia di Varese ma grazie a dio vicina a Milano.”
Concordo pienamente, Varese é il paradiso della Lega, ma é un paesotto grosso, non una città.
Bravo, vivi a Bologna: grazie a dio (quale?) lontano da Milano, da Varese, da Saronno.
Onore a Luca Tarabbia, pollice verso per l’assessore, la profondità intellettuale non dipende dal territorio, ma dall’autore, dalla sua educazione, dalla sua formazione e dalle sue esperienze…la profondità intellettuale non è mica come i funghi o i tartufi, che hanno bisogno del loro habitat…oh che povera giunta…
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D’accordo su tutto, tranne che su una cosa: Tarabbia si chiama ANDREA, non LUCA.
E cosa ha fatto la sensibile assessora per sostenere Tarabbia (che ora vive a Bologna) o Fontana o Napolillo, solo per citare tre autori nazionali provenienti da Saronno?
Ah, i complimenti.
Probabilmente fino a ieri non sapeva nemmeno che Andrea Tarabbia fosse in finale al Campiello…
Come non sa di Fontana, come non sa di Napolillo.