Dopo gli scippi Fagioli fa sigillare l’ex Cemsa
“Abbiamo effettuato un sopralluogo con la polizia locale e il comandante Giuseppe Sala – spiega il primocittadino – ed è apparso evidente, dai rifiuti e dai sentieri nella vegetazione incolta, come l’area venga utilizzata come rifugio da senza fissa dimora ed occupazione”. Da qui, ma anche dai due scippi avvenuti in pochi giorni in via Varese con la fuga di entrambi gli autori proprio nell’area dismessa, la decisione dell’Amministrazione di intervenire: “L’ex Cemsa, al momento, è sotto il controllo del curatore fallimentare. Gli faremo avere l’ordinanza con cui chiediamo di chiudere meglio gli accessi alla zona”.
In particolare si parla del tratto prima davanti alla rotonda di viale Escrivà dove tra la strada e l’area dismessa c’è solo una sottile rete nella quale sono stati aperti diversi varchi. “E’ nostra intenzione chiedere il posizionamento di strutture in laminato (come quelle già presenti lungo via Escrivà ndr) – rimarca Fagioli – in modo da scoraggiare e rendere difficoltoso, se non impossibile, l’accesso alla zona”.
Un provvedimento simile era stato preso anche dalla precedente Amministrazione, quella del sindaco Luciano Porro, per la chiusura di stabili privati, come quello in via Randaccio o in via Vincenzo Monti ma è la prima volta che viene applicata ad un’area dismessa.
Foto: uno dei varchi nella recinzione dell’area dismessa
24092016