Il presepe in Prepositurale… si fa in tre
SARONNO – Apprezzatissimo in questi giorni di festa il presepe allestito in Prepositurale. “Volevamo realizzare qualcosa di diverso dal solito – spiegano i volontari che l’hanno preparato – e così abbiamo pensato ad un presepe aperto su tre lati con tre scene diverse”. In sostanza sono state illustrate l’annunciazione, la natività e la fuga in Egitto. Alla sua realizzazione hanno lavorato più di dieci persone “tra cui diversi 20enni e over 50”. Il risultato, i volontari ci hanno lavorato dal mese di ottobre, è un presepe di circa 4 metri di larghezza per 3,60 di profondità
realizzato con cartongesso parecchio polistirolo e schiuma poliuretanica. “Per concretizzarlo – concludono – abbiamo avuto l’aiuto di commercianti e ditte edili per i materiali noi abbiamo messo olio di gomito e buona volontà”. Nello specifico gli autori del “presepe della Prepositurale” tengono a ringraziare: “Cinconze Domenico, Impresa Canti, Antonio Moltrasio, Merceria Linda, Ginko Safe Design Srl, Met di Leonardo Saccinto e Piera Volontè”.
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Commenti
Il Presepe in casa mia non è mai mancato, semplice, povero come era nella storia, il simbolo del Natale del Dono ai Poveri. Oggi il Natale è la caccia al povero per arricchire qualcuno con ogni mezzo di pubblicità. Non è più bello il Natale oggi! Nemmeno per chi riceve doni talvolta inutili e insignificanti! Per questo ringrazio anch’io chi dedica tempo e fatica e si impegna a far memoria che il Santo Natale non è una festa laica e consumistica!
Grazie Marino per le belle parole a nome dei ragazzi che hanno partecipato alla realizzazione di questo presepe.
Volevo anche ringraziare anche i miei compagni per il lavoro svolto e per l ottimo risultato ottenuto.
Passano gli anni, i secoli ma il presepe è sempre l’icona della nostra realtà in cui viviamo, sia essa civile o religiosa. Una realtà sempre alla ricerca di un messaggio vero, forte e possente che possa riempire il cuore di ogni persona e renderla concreta e attenta ai valori fondanti della vita, della famiglia e del futuro delle nuove generazioni. I segni della nostra tradizione, della nostra infanzia che hanno sorretto gli animi finora vanno tramandati con il coinvolgimento delle giovani generazioni, dando loro la possibilità di conoscere il sapere e l’essenza della nostra cultura.
vedo che nessuno ha commentato.
Invece una cosa voglio dirla.
I miei più sinceri complimenti e ringraziamenti a chi si dedica con impegno a queste attività che possono sembrare poco cosa invece sono fondamentali, che sono lo specchio delle nostre trazioni e delle nostre radici.
Un sentito grazie a chi dedica del tempo della sua vita a realizzare opere per far risaltare al meglio gli elementi della nostra cultura, che ricordiamocelo bene….E’ CRISTIANA!! E il Presepe è uno di questi elementi.
Sono nato e cresciuto col presepe, in Chiesa e a casa.
Quando ero piccolo mio padre mi prendeva per mano e mi portava “nella chiesa grande” (Prepositurale) a vedere il Presepe, e mano nella mano mi spiegava tutte le statuine, tutti i personaggi e il loro significato. A me piaceva molto. Tutte le luci e l’aria sommessa di raccoglimento. Un Natale di tanti anni fa, ero bambino, mio padre mi lasciò davanti al presepe per andare a fare una commissione, una cosa da 5 minuti, ed ero solo che guardavo il presepe e le sue luci. Dopo forse un minuto mi si avvicinò Don Angelo Centemeri che ricordo con grande affetto, mi chiese se fossi solo e gli dissi che mio padre sarebbe arrivato subito. Lui molto paziente e molto gentile mi tenne compagnia e parlammo insieme del grande Presepe. Prima di andare via, con mio padre, Don Angelo mi fece una carezza e mi disse, venire a vedere il presepe è come dire una preghiera, ricordatelo…..
è uno dei ricordi molto piacevoli della mia infanzia.