Ambientalisti del Saronnese uniti: “Niente centro commerciale all’ex Lazzaroni. Vogliamo verde pubblico”
Ecco il testo integrale inviato da Ambiente Saronno, Eco90 Uboldo e gli Amici del bosco di Origgio per spiegare la propria proposta e le proprie motivazioni.
In seguito alla predisposizione di studio preliminare ambientale, da parte della società Aries 2000 Spa, relativo al piano attuativo area Ex Lazzaroni, il 7 Aprile 2017 si è aperta la procedura di Via (Valutazione Impatto Ambientale) a Regione Lombardia.
Il progetto in questione consiste nella realizzazione di una struttura commerciale-terziaria, in particolare di una Grande Superficie di Vendita (GSV) anche organizzata nella forma di centro commerciale (superficie di vendita di 9.990 mq, no food), nonché di un edificio a destinazione pubblico esercizio di ristorazione.
Tale procedura consente a tutti i soggetti che hanno un interesse di predisporre delle osservazioni.
Per tale motivo le associazioni Ambiente Saronno, Eco90 Uboldo e gli Amici del bosco di Origgio hanno presentato in data 22 Maggio le loro osservazioni a tutela dell’interesse ambientale.
NON SI È CONSIDERATO IL TRAFFICO AGGIUNTIVO
Riteniamo che le valutazioni dello studio del traffico siano carenti in merito a certi aspetti. Non si capisce sulla base di quali criteri sia stata valutata l’incidenza del traffico che genererà rispetto all’incidenza del traffico già esistente per la vicinanza di altre grandi strutture di vendita. Il periodo di rilevamento dei flussi è stato misurato in sole due giornate della settimana e in un periodo di basso flusso. Non è stato indicato il numero dei posti auto che verranno realizzati. Non si è tenuto conto de flusso di mezzi pesanti che si genereranno per il possibile insediamento di un impianto di trattamento di terre inquinate. Non si è tenuto conto del quadro generale in cui si va ad insediare l’opera, quello del Saronnese, nel quale non si segnalano sensibili miglioramenti delle condizioni di circolazione, anzi!
INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Per quanto riguarda lo studio della componente atmosferica si evidenzia chiaramente, soprattutto nei grafici che sono allegati dalla stessa società, che la situazione è altamente critica per quanto riguarda la qualità dell’aria riferita in particolar modo alla zona interessata al possibile insediamento; nello studio è evidente la volontà di ridimensionare l’importanza delle concentrazioni di inquinanti attuali, confliggendo con il Pria, documento programmatico adottato dalla Regione Lombardia, che ha come obiettivi quello di rientrare nei valori limite nelle zone e negli agglomerati ove il livello di uno o più inquinanti superii limiti e quello di preservare da peggioramenti nelle zone e negli agglomerati in cui i livelli degli inquinanti siano stabilmente al di sotto dei valori limite.
BONIFICA
Da un punto di vista geologico considerato che l’area adibita a parcheggio sarà, come da progetto, per il 50% drenante, non si comprende come non vi sia alcun accenno ad una verifica/bonifica sullo stato di eventuale inquinamento dei terreni, dovuto alla precedente attività industriale esercitata nell’area interessata.
LE RICHIESTE
Alla luce delle osservazioni sopra citate ed in considerazione del fatto che quella in cui viviamo è una zona critica per quanto riguarda la qualità dell’aria, situazione accertata anche da numerosi studi e dai costanti rilevamenti delle centraline Arpa, riteniamo unitile la realizzazione di un ulteriore grande struttura di vendita ed in maniera provocatoria chiediamo ai comuni interessati che l’area venga riqualificata “a verde pubblico”.
ALTERNATIVA
Qualora però venga avviata la realizzazione del progetto proponiamo che vengano adottate tutte le misure che l’Amministrazione di Uboldo ha sottoscritto in occasione della predisposizione del PGT vigente in materia di risparmio energetico e riduzione del traffico attraverso la promozione di una mobilità sostenibile realizzando un pista ciclopedonale che colleghi Uboldo a Saronno sulla ex provinciale Bustese(via IV Novembre) ma soprattutto che ci sia un’inversione di rotta da parte di tutte le amministrazioni e che si pensi in un quadro di insieme alla salvaguardia del territorio. In un territorio fatto di risolse finite non di puà costruire all’infinito. Ricordiamo che è possibile leggere le osservazioni integralmente all’indirizzo http://blog.libero.it/ECO90/.
29052017