Tunisino sotto sfratto: “Abbiamo bisogno di quella casa. Sindaco, mi aiuti”
SARONNO – “La verità non è quella che vi hanno raccontato: io non mi sono approfittato della situazione. Sono in Italia da tanti anni e sono in regola. Sto cercando tutti i modi di superare questo difficile momento che sta attraversando la mia famiglia”.
Così il tunisino, protagonista della fallita azione Aler di lunedì mattina per liberare un appartamento al Matteotti, fa chiarezza sull’accaduto.
“Vivo in Italia da tanti anni e sono regolare. Qui vive la mia famiglia e qui vogliamo stare malgrado una grave tragedia che ci ha colpito qualche anno fa quando è morta nostra figlia. Io sono un piccolo imprenditore edile e la crisi ha fatto si che avessi delle difficoltà economiche. Sono andato in Comune e mi hanno detto di provare a trovare una soluzione per mantenere la mia famiglia magari anche valutando proposte all’estero. Così sono andato in Germania a vedere se trovavo lavoro. Non ce ne siamo andati per sempre, è stata solo un’assenza di un paio di mesi. E soprattutto non ho subaffittato l’appartamento ma ho solo ospitato un cugino in difficoltà“. Secondo quanto ricostruito dal Comune, invece, la famiglia tunisina che aveva avuto alloggio tramite il bando comunale ma poi si era trasferita in Germania e aveva subaffittato l’alloggio. Aler aveva scoperto l’irregolarità e, allontanato il subaffittuario, aveva cambiato le serrature.
“Siamo tornati e ovviamente abbiamo bisogno di una casa e così ho chiesto di poter regolarizzare la mia posizione – continua il tunisino – ero disponibile a pagare gli arretrati ma ovviamente tenendo conto del mio reddito attuale e delle necessità della mia famiglia. In Comune continuano solo a dirmi che non si può”.
Lunedì scorso quando si sono presentati gli addetti Aler per riprendere possesso dell’abitazione nell’abitazione erano presenti anche gli anarchici e, l’uomo ha ottenuto una proroga di quasi un mese. Ossia a metà gennaio Aler provvederà all’allontanamento della famiglia “per occupazione senza titolo”.
“Ogni sera quando torno i miei figli mi chiedono “Papà hai trovato una casa? Dove andiamo se no?”: io vorrei pagare i miei debiti e regolarizzare la mia posizione ma dicono che non si può. Ho chiesto più volte di incontrare il sindaco Alessandro Fagioli ma non ha mai risposto alle mie domande d’incontro“.
17122017