Casali: “Come rendere Saronno a misura di ciclista?”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Franco Casali, capogruppo di Tu@saronno dal titolo “Pedoni o bici”.
Mi hanno segnalato, e anche io l’ho notato, che alcuni ragazzi ma anche degli adulti, sfrecciano in bicicletta sotto i portici di corso Italia e piazza San Francesco, passando tra l’altro rasenti alle uscite dei negozi. Questo é certamente un comportamento poco civile, e soprattutto poco rispettoso della sicurezza altrui. La Polizia Locale ha comminato 6 sanzioni (dati a fine settembre 2018) ed è giustamente intervenuta con cartelli e richiami verbali agli indisciplinati. Se questi comportamenti da parte di qualcuno non sono accettabili, bisogna anche cercare di capire perché lo fanno e, soprattutto, analizzare come si può intervenire per cercare di risolvere il problema, migliorando così la sicurezza di tutti.
Saronno non è di certo una città a misura di ciclista: strade molto trafficate, con traffico locale e soprattutto di attraversamento, molti automobilisti indisciplinati che guidano più attenti al cellulare che alla strada e ai suoi utenti (161 sanzioni per uso cellulare alla guida da inizio anno a fine settembre). Ancora, le piste ciclabili in sede propria sono pochissime e per lo più localizzate in zone dove servono di meno in quanto a bassa intensità di traffico (ad es. quartiere posto tra la Piscina e il villaggio Dal Pozzo), poche le piste ciclopedonali e soprattutto non collegate tra loro. Quella di via Roma, molto utilizzata e da riqualificare, è spesso invasa dalle auto che vi transitano a velocità eccessiva, e ogni tanto é anche occupata da auto e furgoni che vi sostano in maniera selvaggia. Non esiste un percorso ciclabile o ciclopedonale che vada dalla Stazione Fnm a piazza Libertà e, quando il ciclista raggiunge corso Italia, lo trova occupato da pedoni che si muovono a gruppetti, vi sostano, si spostano improvvisamente da un lato all’altro della strada senza guardare se sopraggiunge qualcuno, incuranti del fatto che la zona non è loro riservata, ma consente il traffico ciclistico e veicolare. Pochissimi utilizzano i portici o i passaggi a lato della strada.
Il ciclista ha diritto di fare un percorso lineare, senza dover fare lo slalom tra i pedoni, con continui arresti e ripartenze. La velocità deve essere il più possibile regolare, soprattutto se sta andando al lavoro o a scuola in bicicletta, anche se deve ovviamente prestare la necessaria attenzione quando attraversa una Ztl.
Cosa si può fare? Si può intervenire per creare un collegamento ciclopedonale tra la stazione e corso Italia, utilizzando il marciapiede molto ampio di piazza Cadorna, il percorso esterno di piazza San Francesco, l’attraversamento pedonale verso i portici, il marciapiede all’esterno dei portici, e l’attraversamento pedonale di via san Giuseppe verso corso Italia, allargandolo e spostando le catene per consentire un accesso più agevole e lineare alle biciclette. Trattandosi di ciclopedonale, il ciclista potrebbe attraversare le strisce restando in bicicletta, anche se ovviamente a velocità ridotta. Ancora, si può intervenire delimitando una zona centrale di corso Italia di almeno 2,5 metri riservata alle biciclette, e segnalarla con appositi cartelli a inizio e fine corso. Serve anche che la Polizia Locale educhi i pedoni e i ciclisti ad un utilizzo più appropriato della strada e al rispetto dei diritti degli altri.
Gli interventi proposti non risolvono di sicuro tutti i problemi segnalati, ma possono dare un contributo al miglioramento della sicurezza e alla civile convivenza delle persone, tra l’altro con costi molto contenuti.
10122018