Bullismo, la Regione scommette sul progetto targato Ipsia
SARONNO – Sono tre le scuole della Provincia di Varese che si sono aggiudicate i finanziamenti del Bando “Bullout”, promosso da Regione Lombardia e Ufficio scolastico regionale, aperto a tutta la Regione. L’Istituto Ipsia di via Mantegazza è una delle tre scuole. L’obiettivo del bando era sostenere una linea di intervento per promuovere la realizzazione di progetti finalizzati a realizzare programmi di sensibilizzazione, informazione e formazione ai minori e alle famiglie circa il tema così attuale di bullismo e cyberbullismo.
La proposta dell’istituto saronnese intitolata “Progetto Legalità” si è classificata 13esima nella graduatoria regionale, riportando il relativo finanziamento concesso, che permetterà di realizzare il progetto, anche attraverso il supporto di competenti figure professionali e il coinvolgimento di associazioni e istituzioni attive sul territorio, con cui la scuola ha stretto un accordo di partenariato (Comuni di Saronno e Cislago, Fondazione Pime Busto A., Caritas Ambrosiana, Associazione Avvocati per niente, Cooperativa Studio Uno di Gallarate, Associazione Libera contro le mafie, Cpl Varese).
Il progetto dell’Istituto, spalmato sui 5 anni, si propone di prevenire atti di bullismo e cyber bullismo, educando a 360 gradi alla legalità attraverso modalità e temi differenti per ciascun anno e secondo le esigenze dell’età. I temi affrontati a livello trasversale saranno il rispetto delle regole, la legalità e l’illegalità; il bullismo e il cyber bullismo nella conoscenza delle leggi, dei diritti e dei doveri nell’uso di social; il tema delle mafie e degli atteggiamenti mafiosi presenti già in età scolare.
Molti gli interventi in classe proposti, nella collaborazione con le discipline insegnate. Vari i testimoni che porteranno nei prossimi mesi la loro esperienza di vita: tra essi don Merola (impegnato in progetti a scuola nel napoletano nel recupero di ragazzi in territorio mafioso, già dirigente del Miur per il progetto legalità), Paolo Picchio (padre di Carolina Picchio, che ha perso la vita a causa di azioni di cyber bullismo) e un parente di una vittima a causa di azioni di stampo mafioso. Al centro di tutto resta il favorire lo sviluppo e il consolidamento di una policy di contrasto al bullismo e al cyber bullismo di scuola e di comunità, che tante preoccupazioni sta destando nella comunità e nei genitori.
(foto di archivio)
01012019
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Commenti
Apriamo il nuovo anno con una bella notizia. Bravi ragazzi e insegnanti che hanno partecipato al progetto e sono stati selezionati. Si sottovaluta troppo spesso l’attivita’ di contrasto al bullismo ed alla illegalita’ svolto quotidianamente nelle scuole di ogni ordine e grado. Ci sono progetti invece da promuovere e sostenere con forza, perche’ i giovani sono il futuro del nostro Paese.
E le famiglie sono invitate a collaborare con la scuola per rendere piu’ efficace l’azione
educativa proposta dai Consigli di Classe.