Domiciliari a Formigoni, Cattaneo: “Scarcerazione sacrosanta”
SARONNO – Pubblichiamo la lunga nota dell’assessore regionale Raffaele Cattaneo in merito alla scarcerazione dell’ex presidente della Regione Roberto Formigoni.
“La notizia della scarcerazione di Formigoni mi ha reso contentissimo. Finalmente! Ho sempre sostenuto senza timori o infingimenti la convinzione di aver lavorato per tanti anni non con un corrotto o tantomeno un criminale, ma con un amministratore pubblico capace e un uomo politico che si è dannato per dare il meglio di sé – insieme ad una squadra di cui mi onoro di aver fatto parte – nel governo della Lombardia.
Per lui parlano i risultati: una sanità eccellente e un sistema di welfare misto pubblico privato che ha messo in moto le energie del no profit e del privato sociale tenendo i conti in ordine, mentre moltissime Regioni affondavano nei debiti; un sistema di formazione professionale e di politiche del lavoro di fronte al quale i navigator dei 5 stelle fanno sorridere; politiche per le imprese (come i cluster tecnologici, le decine di bandi per le PMI, il sostegno al credito) e l’internazionalizzazione (la Lombardia è diventata un interlocutore di tanti Paesi nel mondo); politiche per la famiglia (come non ricordare il buono scuola, il sistema dotale, il bonus bebè, i fondi Nasco e Cresco..), la disabilità, gli anziani (quante RSA sono state realizzate in quegli anni per i nostri anziani autosufficienti e non) e per l’associazionismo; infrastrutture necessarie e opere pubbliche grandi e piccole, da quelle stradali e ferroviarie (in tempi di No Tav in Lombardia abbiamo realizzato Brebemi, Pedemontana, TEM, terze e quarte corsie sulle autostrade esistenti, alta velocità ferroviaria, raddoppi delle linee per i pendolari) ai collegamenti con Malpensa, ai centri intermodali, alle metropolitane e metrotramvie, ecc.; un sistema di gestione dei rifiuti che ha superato definitivamente l’emergenza degli anni ‘90 grazie alla realizzazione degli impianti necessari (tra cui 13 termovalorizzatori, 68 impianti di compostaggio, ecc.) che le altre regioni si sognano per l’indecisione dei propri governanti; politiche per il governo del territorio (come il recupero dei sottotetti o la legge urbanistica) e la protezione civile che hanno fatto scuola e sono poi state copiate da oltre regioni. Persino la battaglia per l’autonomia differenziata di cui tanto si parla oggi è cominciata in quegli anni, con le prime richieste formali al Governo votate dal Consiglio Regionale. E molto altro che tralascio perché l’elenco sarebbe troppo lungo…
Su cosa dovrebbe essere giudicato un uomo politico e di governo? Innanzitutto sui suoi risultati e io dico che quelli di Formigoni ancora oggi farebbero impallidire chiunque! Di questo i lombardi io credo debbano solo essergli grati!
Poi c’è la vicenda delle sue vacanze, delle sue amicizie criticabili e di tutto quello che gli è stato costruito intorno. La Magistratura si è espressa con una sentenza passata in giudicato, che va rispettata – lo ha fatto lo stesso Formigoni con un comportamento esemplare dopo la condanna – ma sulla quale è lecito e possibile mantenere l’impressione di una sproporzione gigantesca tra i fatti contestati e la condanna comminata.
Formigoni ha sbagliato e ha ammesso che i suoi comportamenti sono stati un disvalore. Bene, io dico chi non sbaglia? Ma non è che abbiamo confuso il compito del confessore con quello del procuratore? “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Oggi lo farebbero in tanti.. In un Paese in cui rapinatori, truffatori, spacciatori, stupratori e a volte persino omicidi entrano ed escono dalle carceri con una disinvoltura da impressionare le stesse forze di polizia, vedere un uomo come Roberto Formigoni condannato a 5 anni e 10 mesi e costretto in una cella con altri tre detenuti, di cui due condannati definitivamente per omicidio, a me è sempre sembrato smisurato, eccessivo e ingiusto.
Una ingiustizia a cui oggi parzialmente si rimedia con una scarcerazione sacrosanta, che peraltro non coincide con la libertà ma con gli arresti domiciliari a casa di un amico, scarcerazione legittimata anche dal modo esemplare con cui Roberto Formigoni ha affrontato la galera. Con buona pace di tutti i leoni da tastiera che oggi si sono già scatenati, nelle loro belluine pretese forcaiole, invocando col loro odio social ogni male… ma non è del male che questo nostro tempo tribolato ha bisogno, bensì di giustizia, di responsabilità e di bene. Virtù che in Roberto Formigoni per tanti anni ho sempre visto cercare di praticare, almeno come tentativo.
Per questo stasera – anche se non sarà possibile – vorrei solo riabbracciare un amico che finalmente dormirà in un letto, anziché in una branda 10 centimetri più corta della sua altezza, come ha fatto per 5 mesi.
(foto archivio: Edio Bison)