Veronesi: “Bene i 100 mila euro di piantumazioni ma… perchè non si salva il bosco dell’ex Isotta?”
29 Marzo 2022

SARONNO – La Lega saronnese concorda con l’Amministrazione sul progetto di investire 100 mila euro per piantumare nuovi alberi in città ma chiede anche garanzie sulla salvaguardia del bosco urbano all’area dismessa della ex Isotta Fraschini.
Questo il comunicato del Carroccio.
Centomila euro per ripiantumare gli alberi tagliati nel corso del tempo è certamente un’iniziativa lodevole. Sì, ma bisogna anche mantenere il bosco dell’Isotta Fraschini che si affaccia su via Varese. Quanti alberi verranno abbattuti inutilmente in questa zona dell’Isotta Fraschini? I terreni dell’Isotta Fraschini sul lato di via Varese non richiedono grandi bonifiche, dato che quasi tutti gli appezzamenti esistenti sono già sotto la soglia di inquinamento per residenziale e verde pubblico. Su questi terreni già pronti per il verde pubblico vi sono innumerevoli alberi ad alto fusto. Se questi alberi ad alto fusto venissero mantenuti in loco, l’amministrazione comunale potrebbe decidere di aprire in poco tempo questa zona lasciando un bosco fruibile al pubblico che si apre verso il quartiere Matteotti.
Invece la società privata Saronno Bene Comune S.r.l. ha previsto che quest’area sia adibita ad almeno quattro grattacieli e palazzi, creando una barriera di cemento contro il quartiere Matteotti. Non capiamo il ragionamento per il quale l’assessore Franco Casali e i suoi sodali hanno protestato per la sostituzione dei bagolari in via Roma, mentre in questo momento non dicono niente quando gli alberi ad alto fusto della ex Isotta Fraschini verranno eliminati senza prevedere alcuna sostituzione. La regola che ci eravamo imposti in via Roma era quella di misurare il volume di verde esistente e ripristinare fin da subito lo stesso volume di verde con un numero superiore di piante più piccole.
Gli alberi ad alto fusto presenti nella porzione di Isotta Fraschini che affacciano su via Varese non sono i piccoli bagolari di 5 metri di altezza della prima porzione di via Roma, dove si prevedeva di piantare 3 piante più piccole per ogni bagolare abbattuto: la prima in loco e le altre due in giro per i parchi della città. Gli alberi ad alto fusto dell’Isotta Fraschini sono molto più alti ed il volume di verde che rappresentano è molto maggiore. Quante piante più piccole dovrebbero essere piantate per ripristinare da subito lo stesso volume di verde del bosco di via Varese da salvaguardare? Perché non lasciare il bosco già esistente che si affaccia su via Varese, che non necessita di grandi bonifiche, e decidere di spostare i 4 grattacieli previsti verso la ferrovia? I costi per la bonifica saranno decisamente più alti per i proprietari, ma ciò non fa parte dell’interesse pubblico.
(foto archivio: il verde all’interno dell’ex Isotta)
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Commenti
Tra l’altro se ben ricordo quanto detto dai proprietari in un incontro i terreni dove ora c’è il bosco è fortemente compromesso per la presenza di inquinanti per cui andrebbe estirpato quanto presente per poi provvedere alla bonifica del suolo sottostante, qualche volta informarsi prima di parlare o scrivere non guasterebbe
È la solita strategia leghista che tende ad alimentare dubbi e perplessità per tutti coloro che non conoscono l’oggetto del contendere, dovuto al problema in se stesso. Si blatera solo per aprire bocca e per sentirsi ancora un ex amministratore pubblico non utile ma in caduta libera.
Leggendola si desume che lei non ha mai seguito nemmeno il primo incontro sul tema ex Isotta, poi voi che fate i green fa abbastanza ridere. Ci avete lasciato Saronno piena di piante morte, aiuole cittadine ridotte a terra battuta secca, poi se voliamo ci sarebbe da parlare per un ora della vostra “gestione” Via Roma” che avreste messo in campo…
La Lega è verde solo nel fazzolettino
Non avendo partecipato agli incontri non sono aggiornato. Comunque dipende dalle essenze arboree. Se si tratta di specie infestanti, come ailanto o robinia, è normale che debbano essere rimosse. Il punto della questione è questo.
Sarebbe bastato che il Veronesi partecipasse al primo degli incontri organizzati all’Aldo Moro (quello dedicato al bosco, in presenza anche di un agronomo) per evitare queste polemiche atte soltanto a screditare il progetto. Le maggior parte delle specie presenti non sono autoctone, sono da estirpare per legge; il terreno è da bonificare ovunque.
Non si può pretendere che il Veronesi partecipasse dal vivo, chissà cosa avrebbero potuto pensare quelli che lo avrebbero individuato tra il pubblico! Ma almeno a distanza, on-line sì.
Non capisco ancora se queste dichiarazioni dei leghisti siano dovute a una carenza di informazione, oppure se l’intento è quello di gettare benzina sul fuoco, approfittando della ignoranza (nel senso di non-conoscenza) della gente.
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Si chiama: bastian contrari tutto e il contrario di tutto
Quelli dei bagolari di via Roma e dei supermercati …
Tante domande e solo una certezza, il cemento dei palazzi.