Istituzione Zerbi, domani l’assemblea dei dipendenti: Cgil, Cisl e Uil fanno il punto
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in merito alla riunione di domani del personale della Zerbi
Nella giornata del 12 gennaio 2023, nell’aula Aldo Moro, si svolgerà l’assemblea generale dei dipendenti dell’istituzione Zerbi per discutere la situazione sul sistema scolastico dei piccoli saronnesi e sulla effettiva volontà dell’Amministrazione di mantenere pubblica ed efficiente una istituzione fiore all’occhiello del Comune di Saronno nei decenni passati indipendentemente dai colori politici che l’hanno e la governano.
Verrà spiegato ai lavoratori la situazione da dove si è partiti e lo stato dell’arte, dagli impegni assunti ed, al momento, disattesi, da parte del comune in una situazione del personale che definire disastrosa è la realtà, con più di 20 dipendenti tra operatori scolastici, insegnanti ed educatori a tempo determinato e il servizio di pre/post e sostegno nelle scuole elememtari e medie appaltato a una cooperativa ( altri 12 educatori mancanti).
L’ultima goccia che ha fatto emergere l’impossibilità del’amministrazione a mantenere gli impegni assunti dal sindaco Augusto Airoldi a luglio 2022 sull apertura delle procedure concorsuali è stata la delibera assunta alla fine del 2022 sul fabbisogno del personale 2022/2024 del comune, in cui è stata fatta la scelta politica precisa di sommare la capacità assunzionale del comune con quella dell’istituzione e utilizzandola esclusivamente per assumere dipendenti a tempo indeterminato in comune impedendo, di fatto, qualsiasi assunzione alla Zerbi a tempo indeterminato nei prossimi anni.
A questo si aggiunge la situazione che si verrà a creare nel prossimo anno scolastico 2023/2024 con l’annuncio della chiusura dell’asilo nido Candia per ristrutturarlo (era ora diciamo..). Per fare questo però l’Ammimistrazione si è limitata a trovare posto nella scuola S.Giovanni Bosco per un massimo di 30 bambini. È una soluzione riduttiva che pregiudicherà non solamemte il prossimo anno scolastico, non potendo iscrivere 30/35 bambini nel servizio pubblico, ma questa mancanza si trascinerà anche negli anni futuri (almeno 3). Questa situazione potrebbe pregidicare per anni la possibilità di assumere stabilmente personale. A tutto ciò si è aggiunta la precaria condizione della parte amministrativa dell’ente fatto da direttore amministrativo e funzionari che per situazioni personali o prossimi al collocamento a riposo, comporterà, anche in questo settore, nel 2023 una situazione di precarietà estrema.
Per questo le organizzazioni sindacali si incontrano con le lavoratrici per decidere assieme quali azioni e iniziative da intraprendere per mettere l’Ammimistrazione davanti alle proprie responsabilità ed invitandola a mantenere il rispetto degli impegni assunti. Non escludendo il coinvolgimento dei genitori dei piccoli frequentanti ma anche dei cittadini che si troveranno ridotta la capacità di ricettività di uno dei due asili nido pubblici del 50% nonostante l’Ammimistrazione ha tempo da almeno 2 anni per trovare soluzioni adeguate per ristrutturare l’asilo senza ridurre drasticamente la capacità ricettiva. Ci sono moltissime scuole pubbliche, paritarie e locali comunali in cui collocare altre 2 classi per i più piccoli cittadini. Con buona pace delle norme che impongono di arrivare al 35% della capacità ricettiva negli asili nido pubblici. Le lavoratrici, assieme ai loro rappresentanti decideranno quale strada intraprendere.
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Commenti
Sempre peggio, lancio un appello ai politici riflettete riflettete ma poi assumetevi le vostre responsabilità in scienza e coscienza