Visto da Varese: la rivoluzione viaggia in bicicletta
Il sogno ovviamente proibito resta quello di poter osservare una trafficata “Bicilaghi”, di veder scorrere insomma sull’autostrada tra Varese e Milano una moltitudine di pendolari che abbandonata l’auto hanno scelto di muoversi a pedali, stile vecchia Cina o lontani tempi dell’austerity, magari “assistiti” da un moderno supporto elettrico. Fuori dall’utopia, comunque, la bicicletta nel Varesotto guadagna ormai nuovi spazi sul fronte del trasporto, ponendo le basi di una pur difficile rivoluzione, con aree via via sottratte alla circolazione automobilistica. E non soltanto a scopo ricreativo, ma anche come alternativa reale allo spostamento obbligato da esigenze di vita quotidiana, in una provincia tra le più motorizzate d’Italia dove circolano ormai due veicoli ogni tre cittadini residenti, neonati compresi. Dalla pista ciclabile attorno al lago di Varese (una delle più quotate d’Europa) a quella che corre lungo l’antico tracciato della ferrovia Valmorea nel cuore della Valle Olona, le occasioni per una gita tra suggestivi paesaggi nel tempo libero si sono moltiplicate. Senza contare i percorsi distesi tra laghi e valli, prezioso collegamento verde fra piccoli incantevoli paesi. Un passo, pardon, una pedalata, decisamente in avanti, lo farà presto la “Ciclo-metropolitana saronnese”, progetto da due milioni di euro presentato al Ministero dell’Ambiente: undici Comuni di quattro province attorno a Saronno, distribuiti in un’area molto pianeggiante il che certamente non guasta, saranno uniti da un “programma di mobilità sostenibile condiviso”, scopo appunto incentivare scelte di mobilità urbana alternative all’automobile privata, fra l’altro con la realizzazione di una “greenway” nel sedime della tratta ferroviaria dismessa sulla Saronno-Seregno. Il grafico che illustra l’iniziativa evidenzia con grande efficacia la griglia di percorsi per ciclisti e pedoni previsti verso ogni direzione attorno a Saronno, rendendo subito evidente l’efficacia del nuovo reticolo di corsie, destinato anzitutto agli spostamenti di studenti e lavoratori. Una mobilità caratterizzata da lunghi percorsi ciclopedonali protetti, stavolta in grado di assicurare a tanti utenti non solo un’occasione di svago ma anche un’alternativa reale e quotidiana all’auto. Rendendo il sogno non più proibito.
19022017