Gianetti Ruote: solo meno di metà degli ex dipendenti hanno trovato alternativa
CERIANO LAGHETTO – Meno di metà di dipendenti della Gianetti Ruote hanno trovato un impiego, in questi mesi, dopo la chiusura estiva dello stabilimento. Se n’è parlato durante l’udienza tenutasi in Regione Lombardia.
L’azienda, di proprietà del fondo tedesco Quantum Capital Partner, lo scorso 3 luglio senza alcuna comunicazione preventiva ha chiuso i battenti licenziando i 152 lavoratori impiegati nello stabilimento di Ceriano Laghetto, con gravi ripercussioni sociali ed economici anche per le numerose famiglie e i lavoratori coinvolti nell’indotto aziendale. Ad oggi poco meno della metà dei 152 dipendenti della Gianetti Ruote hanno trovato una ricollocazione. Per gli altri lavoratori, soprattutto over 50, sono stati attivati percorsi di formazione in grado di sostenere un loro reinserimento nel mercato del lavoro. Per questo Regione Lombardia ha stanziato un fondo di 250mila euro che, attraverso progetti di riqualificazione promossi da Afol Mb, costruirà percorsi per il ricollocamento di un’ottantina di lavoratori.
Dall’audizione è emersa forte preoccupazione per le sorti dell’altro sito produttivo di Gianetti Ruote, quello di Brescia, che è ancora attivo ma di cui non si conosce il futuro. Nel corso dell’audizione, coordinata dal presidente della Commissione attività produttive Gianmarco Senna (Lega), sono intervenuti il consigliere regionale Pietro Luigi Ponti (PD), gli assessori regionali alla Formazione e lavoro Melania Rizzoli, allo Sviluppo economico Guido Guidesi e al Territorio e protezione civile Pietro Foroni.
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Fondata nel 1880 a Saronno la Gianetti ruote ha oggi sede in via Stabilimenti a Ceriano Laghetto dove conta 152 dipendenti. Attualmente produce ruote per camion e per le celebri motociclette della Harley Davidson. E’ di proprietà di un fondo investimenti tedesco, che controlla anche molte altre aziende in svariati settori compreso quello dei giocattoli e del modellismo. E’ ferma dal 3 luglio quando è stata inviata la mail che annunciava lo stop dell’attività nello stabilimento cerianese e l’intenzione di procedere con il licenziamento collettivo.
03032022