Ex Cantoni: presentato il progetto. Prime polemiche
SARONNO – “Abbiamo presentato il progetto per il recupero dell’ex Cantoni, è quello che abbiamo ereditato della precedente Amministrazione. È in linea con il pgt e con tutti i regolamenti cittadini. Abbiamo anche rimarcato che il progetto deve partire dalla bonifica da realizzare su tutti i fronti dalla terra all’acqua”. Così il neo eletto presidente della commissione Urbanistica Davide Borghi commenta i contenuti della riunione tenuta stamattina in Villa Gianetti che ha visto riunite la commissione Urbanistica e quella Ambiente e Sport. Un appuntamento decisamente movimentato in cui non sono mancati vivaci confronti.
La seduta si è aperta con la nomina dei presidenti (Borghi per l’Urbanistica, Pescatori per Ambiente) e con la presentazione del progetto per il recupero dell’ex Cantoni l’area dismessa tra piazza Saragat e via Miola: “È’ quello che abbiamo ereditato dalla precedentemente Amministrazione – continua Borghi – per non stravolgere i progetti dei privati ma anche perchè in linea con quanto stabilito da pgt e regolamenti”.
E’ prevista la realizzazione di edilizia residenziale, spazi commerciali ed un’area per il Comune con la creazione di spazio per i giovani e parco. Completano il quadro opere a scomputo con la creazione di nuove strade e una rotatoria. A questo punto per la discussione della parte degli accordi con la proprietà la commissione ha deciso di appellarsi ad un codice del regolamento che prevede la seduta a porte chiuse. Una decisione che non è piaciuto agli attivisti di Acqua Bene Comune e Ambiente Saronno presenti in sala con alcuni cittadini e anche i delegati della proprietà: “Si parte molto male – commentano a caldo gli attivisti di Abc – non solo l’incontro non è stato pubblicizzato ma si è scelto di tenerne una parte chiusa al pubblico. È stata azzerata la partecipazione. Il recupero dell’ex Cantoni era stata al centro di un grande partecipazione, anche tramite l’operato della Commissione Acqua, e la nuova Amministrazione pretende di azzerare tutto facendoci accontentare con la favoletta del progetto”.
“La realtà è diversa – commenta Borghi – siamo stati i primi a presentare il progetto ma la seconda parte della seduta era necessario che fosse a porte chiuse per garantire ai commissari la possibilità di esprimersi liberamente sui termini dell’accordo con la proprietà. L’aspetto prioritario è la bonifica dell’intera area, un aspetto che noi vogliamo affrontare a 360 gradi non solo pensando all’acqua. Anche per questo abbiamo, come Lega, voluto una commissione dedicata all’Ambiente in modo da agire su tutti i fronti anche su quello atmosferico”.
Tra il pubblico, una volta che i commissari si sono riunioni in seduta a porte chiuse non sono mancati vivaci scambi di opinione.
[gallery type=”rectangular” ids=”77510,77511″]