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morti in corsia

Saronno, morti in corsia: sequestro da 3 milioni di euro per Taroni e Cazzaniga. Danno erariale e d’immagine all’Asst
Cronaca
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Morti in corsia, il caso Cazzaniga andrà in Cassazione a Roma
Comasco
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15 Dicembre 2021
Morti in corsia ospedale Saronno. Cazzaniga: indagine su morte centenaria di Gerenzano
Comasco
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Morti in corsia a Saronno, processo d’appello: “Assolvete Cazzaniga”
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Cazzaniga al processo d’Appello: “Non sono pentito”
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12 Novembre 2020
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Morti ospedale Saronno, in 673 pagine le motivazioni dell’ergastolo a Cazzaniga
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Morti ospedale Saronno, sentenza Cazzaniga: “sconcerto” delle parti civili
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29 Gennaio 2020
Morti ospedale Saronno, la sentenza: Cazzaniga condannato per 12 omicidi
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27 Gennaio 2020
Morti ospedale Saronno, ergastolo per Cazzaniga
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Morti ospedale Saronno, prima della sentenza parla Cazzaniga: “Sono innocente”
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23 Gennaio 2020
Morti ospedale Saronno, protocollo Cazzaniga: per la difesa solo un pettegolezzo
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SARONNO - Il protocollo Cazzaniga, che avrebbe causato una serie di morti in corsia al pronto soccorso dell'ospedale di Saronno?…
10 Gennaio 2020
Caso Cazzaniga: chiesti oltre 2 milioni di euro per i figli di Laura Taroni
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SARONNO - Al processo nei confronti di Leonardo Cazzaniga, medico veterano del pronto soccorso all'ospedale di Saronno e di tre…
3 Dicembre 2019

SARONNO - I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Como hanno concluso gli approfondimenti delegati dalla procura regionale Lombardia della corte dei conti a carico di Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni contestando, al medico e all'infermiera protagonista della vicenda della morti in corsia al pronto soccorso dell'ospedale di Saronno, un danno erariale complessivo di un importo pari ad € 3.153.872,28.

La vicenda è stata sotto i riflettori delle cronache nazionali per diversi anni. Tutto era iniziato con un'indagine dei carabinieri della compagnia di Saronno guidate dall'allora capitano Giuseppe Regina che scoprì e documentò come negli anni dal 2010 al 2014 la morte di pazienti tramite l’infusione di una commistione letale di farmaci.

Gli approfondimenti ispettivi svolti hanno permesso di scoprire come, considerando che la coppia era alle dipendente della struttura sanitaria, le condotte contestate in ambito penale agli imputati abbiano generato la sussistenza di una duplice responsabilità erariale in danno dell’Asst Valle Olona. Da un lato, il danno indiretto, cagionato dai risarcimenti che l’ospedale ha dovuto pagare agli eredi dei pazienti deceduti, dall’altro l’ulteriore danno non patrimoniale, ma all’immagine, derivato dal discredito gettato sulla funzionalità e la capacità assistenziale della struttura.

Pertanto, al termine dell’attività, la procura regionale della Corte dei Conti ha quantificato in 900 mila euro in capo all’infermiera e in 2.253.872,28 euro nei confronti del medico il danno erariale complessivamente cagionato, importi per i quali è stato disposto ed eseguito il sequestro conservativo, alla luce del fondato timore di attenuazione della garanzia del credito erariale.


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SARONNO - Il "caso Cazzaniga" tornerà davanti ai giudici: la procura generale ed Asst Valle Olona, l'ente ospedaliero, hanno deciso infatti di presentare ricorso contro il verdetto emerso lo scorso 13 aprile alla Corte d'appello di Milano. Che aveva sì condannato l'ex medico "veterano" del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno, Leonardo Cazzaniga di Rovellasca, all'ergastolo ma lo aveva assolto per tre delle 12 morti in corsia prese in considerazione, circostanza che non trova d'accordo la procura. Mentre l'Asst Valle Olona respinge di avere avuto una "responsabilità civile" nell'accaduto.

La vicenda tornerà dunque al vaglio dei giudici, stavolta quelli della Cassazione di Roma: le date del processo sono ancora da definire.

Cazzaniga era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia saronnese, e poi originariamente era stato condannato all’ergastolo per 12 omicidi, 10 fra i suoi pazienti (per episodi avvenuti in reparto, fra il 2011 ed il 2014) ed altri due, suocero e marito dell’ex amante. L’accusa è di avere somministrato loro farmaci che li avevano uccisi. Secondo lui, il trattamento doveva solo servire a ridurre le sofferenze di persone comunque in fin di vita.

La Corte di Appello ha confermato una condanna a 30 anni di carcere per l’ex amante di Cazzaniga, Laura Taroni, di Lomazzo, accusata della morte del marito e della madre.

(foto archivio: Leonardo Cazzaniga in tribunale con i suoi avvocati)

15122021

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La centenaria era deceduta il 14 ottobre 2010: il giudice per le indagini preliminari, Piera Bossi, ha infatti chiesto al pubblico ministero Carlo Alberto Lafiandra di eseguire approfondimenti sulla morte dell'anziana, un rapporto dovràò essere depositato entro il 31 gennaio dell'anno prossimo. L'anziana, che abitava in una casa di riposo gerenzanese, quel giorno era stata portata al nosocomio saronnese per una occlusione intestinale. Il decesso avvenne poco dopo. Nell'aprile scorso Cazzaniga, medico veterano del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno e residente a Rovellasca, era stato condannato all'ergastolo anche dalla Corte d'Appello di Milano, sentenza che gli avvocato hanno annunciati di intendere impugnare davanti alla Cassazione a Roma. Cazzaniga era stato arrestato dai carabinieri e poi è stato condannato all’ergastolo per 12 omicidi, 10 fra i suoi pazienti (per episodi avvenuti in reparto, fra il 2011 ed il 2014) ed altri due, suocero e marito dell’ex amante. (foto archivio: il medico Leonardo Cazzaniga, giubbotto rosso, scortato dai carabinieri) 09072021 [post_title] => Morti in corsia ospedale Saronno. 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A Milano l'appello, con l'avvocato Andrea Pezzangora, legale di Cazzaniga, che ha ribadito quella che è sempre stata la posizione del suo assistito. Ovvero che la morte dei pazienti a lui affidati (10 gli omicidi in reparto che gli sono stati contestati) sarebbe stata causata dalle patologie di cui soffrivano e che da parte del medico sarebbero state praticate solo cure palliative e contro il dolore. Per l'accusa avrebbe invece volutamente prescritto dei cocktail di farmaci, sedativi che si erano rivelati letali per i pazienti, secondo la difesa però tutto sarebbe stato "trasparente", tanto che tali prescrizioni erano state messe per iscritto. Da parte della difesa, con l'avvocato Pezzangora anche il collega Ennio Buffoli, la richiesta ai giudici è stata quella della "assoluzione perchè il fatto non sussiste o per la mancanza di prove". Cazzaniga era stato arrestato dai carabinieri e poi è stato condannato all’ergastolo per 12 omicidi, 10 fra i suoi pazienti (per episodi avvenuti in reparto, fra il 2011 ed il 2014) ed altri due, suocero e marito dell’ex amante. L’accusa è di avere somministrato loro farmaci che li avevano uccisi. Secondo lui, il trattamento doveva solo servire a ridurre le sofferenze di persone comunque in fin di vita. 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Lo ha detto Leonardo Cazzaniga ieri alla Corte d'Appello di Milano. Ed ha precisato, "non sono pentito perchè non ho mai ucciso nessuno". Al tribunale di Milano si è svolta ieri una udienza del processo di secondo grado nei confronti del medico di Rovellasca, "veterano" del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno, che era stato arrestato dai carabinieri e poi è stato condannato all'ergastolo per 12 omicidi, 10 fra i suoi pazienti (per episodi avvenuti in reparto, fra il 2011 ed il 2014) ed altri due, suocero e marito dell'ex amante. L'accusa è di avere somministrato loro farmaci che li avevano uccisi. Secondo lui, il trattamento doveva solo servire a ridurre le sofferenze di persone comunque in fin di vita. Nei giorni scorsi la Corte di Appello aveva confermato una condanna a 30 anni di carcere per l'ex amante di Cazzaniga, Laura Taroni, di Lomazzo, accusata della morte del marito e della madre. (foto: Leonardo Cazzaniga fra i suoi avvocati al processo di primo grado) 24022021 [post_title] => Cazzaniga al processo d'Appello: "Non sono pentito" [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => cazzaniga-al-processo-dappello-non-sono-pentito [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2021-02-24 05:59:50 [post_modified_gmt] => 2021-02-24 04:59:50 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=235452 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [5] => WP_Post Object ( [ID] => 223150 [post_author] => 2 [post_date] => 2020-11-12 18:37:19 [post_date_gmt] => 2020-11-12 17:37:19 [post_content] => SARONNO - Prima udienza oggi del nuovo processo alla Corte d'Appello di Milano nei confronti di Laura Taroni, infermiera e compagna del medico "veterano" Leonardo Cazzaniga, accusato e condannato per una serie di morti in corsia. Taroni era stata a sua volta inquisita ed arrestata dai carabinieri per l'omicidio della madre e del marito, rispettivamente Maria Rita Clerici e l'agricoltore Massimo Guerra. Seguendo un iter processuale diverso, i fatti si svolsero fra il 2013 ed il 2014, la donna - di Lomazzo - era stata condannata in primo e secondo grado di giudizio a 30 anni di reclusione. Ma si è dovuti tornare in Appello perchè la Corte di Cassazione aveva annullato l'ultima precedente sentenza (del luglio 2019) perchè nella stessa erano risultate mancanti numerose pagine, un "errore materiale". In tutto, per la precisione, 13 pagine dei dispositivo con le motivazioni; circostanza che ora "obbliga" ad un nuovo processo. 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L'anziano malato era stato accompagnato al pronto soccorso per essere visitato per problemi respiratori e meno di un'ora dopo avvenne il decesso. Una vicenda in relazione alla quale la procura aveva chiesto l'archiviazione perchè gli orari di servizio di Cazzaniga in ospedale non corrispondevano con quelli del ricovero del paziente. Cazzaniga è stato recentemente condannato all'ergastolo per dodici omicidi (dieci pazienti oltre che di Massimo e Luciano Guerra, marito e suocero della sua compagna di allora, l’infermiera Laura Taroni). 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La sentenza della Corte d'Assise era giunta lo scorso 27 gennaio ed ora sono state rese note appunto le motivazioni. E' scritto che nella sentenza si è "tenuto conto dell’accentuato disvalore delle condotte perpetrate dall’imputato, come attestata dalla reiterazione dei reati, tutti commessi nel periodo dal novembre 2010 all’agosto 2014, quindi in un arco temporale piuttosto lungo. Il lasso di tempo di commissione dei reati contestati è simbolo tangibile di una spiccata pervicacia dello stesso imputato nella reiterazione dei reati". Tutti gli omicidi sono stati compiuti tramite la somministrazione di farmaci. Per Cazzaniga, farmaci usati solo per ridurre le sofferenze di pazienti comunque destinati alla fine. Riguardo alla morte di Massimo Guerra, marito di Taroni, per i giudici del tribunale di Busto Arsizio ci fu una falsa diagnosi di diabete per convincere il malcapitato a farsi somministrare i farmaci che alla lunga l'avrebbero ucciso mentre riguardo alla morte del suocero della Taroni, sarebbe stato Cazzaniga a consegnare all'amante il Midazolam, farmaco che secondo una perizia ne avrebbe causato l'avvelenamento. (foto: al centro dell'immagine, durate una udienza Leonardo Cazzaniga) 29042020 [post_title] => Morti ospedale Saronno, in 673 pagine le motivazioni dell'ergastolo a Cazzaniga [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => morti-ospedale-saronno-in-673-pagine-le-motivazioni-dellergastolo-a-cazzaniga [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2020-04-29 02:06:46 [post_modified_gmt] => 2020-04-29 00:06:46 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://ilsaronno.it/?p=200921 [menu_order] => 0 [post_type] => post [post_mime_type] => [comment_count] => 2 [filter] => raw ) [8] => WP_Post Object ( [ID] => 189125 [post_author] => 2 [post_date] => 2020-01-29 12:29:27 [post_date_gmt] => 2020-01-29 11:29:27 [post_content] => SARONNO - Processo Cazzaniga, la sentenza di primo grado fa discutere: se da un lato è giunta la condanna all'ergastolo per il medico "veterano" del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno, Leonardo Cazzaniga, ritenuto responsabile di 10 omicidi in corsia (e di quelli di due famigliari dell'amante Laura Taroni), dall'altro esclude ogni responsabilità da parte dell'Asst Valle Olona, che gestisce il nosocomio saronnese. Una decisione che viene accolta con "sconcerto" da parte dei legali di parte civile. Gli avvocati di parte civile hanno predisposto una nota congiunta, che pubblichiamo integralmente. Le parti civili esprimono tutto il proprio sconcerto ed il proprio rammarico per una decisione che esclude inspiegabilmente la responsabilità dell’Asst Valle Olona, anche a fronte della condanna per favoreggiamento dei membri della commissione medica interna. In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, quel che preme evidenziare non è tanto l’impossibilità di fatto per i familiari delle vittime di essere risarciti per la perdita dei propri cari – visti anche gli importi liquidati, molto al di sotto dei minimi stabiliti dalle tabelle del Tribunale di Milano - ma piuttosto la totale indifferenza dell’Azienda sanitaria che non ha mai cercato un contatto con le famiglie delle vittime da noi assistite nel corso del processo e che, all’indomani di una sentenza di condanna, esce indenne da una vicenda tanto grave verificatasi nelle corsie di un suo ospedale. Avv. Isabel Mosca per Luca Rossoni Avv. Luisa Scarrone per Maria Pia Florian e Gabriella Guerra Avv. M. Chiara Arca per i minori Guerra avv. Carlo Basilico per Clelia Leto Avv. Mandaradoni per Andrea Duranti e Adele Lucili Avv. Roberto Ghini per famiglia Persico-Vergani Avv. Fabio Gualdi per famiglia Lauria Avv. Paolo Sevesi per Lorenzo e Laura Duranti Avv. 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Cazzaniga, occhiali con montatura rossa e maglione scuro, ha assistito alla lettura - da parte del presidente della Corte d'Assise, Renata Peragallo - del dispositivo al fianco dei propri legali, in un'aula piena di giornalisti. I giudici sono tornati in aula dopo sette ore di camera di consiglio: è stato condannato per 12 dei 15 omicidi (di 12 pazienti, oltre che dal marito, della mamma e del suocero di Laura Taroni) che gli erano stati contestati, a seguito dell'operazione "Angeli e demoni" del novembre 2016 dei carabinieri. E' stato invece assolto per 3 delle morti che gli erano state contestate, perchè "il fatto non sussiste" per il paziente Antonino Isgrò, e per Domenico Brasca, e per "non avere commesso il fatto" il relazione alla morte di Maria Rita Clerici, mamma della sua amante Laura Taroni, condannata a trent'anni al termine di un distinto processo. Oltre all'ergastolo, per Cazzaniga anche l'interdizione a vita dai pubblici uffici e per cinque anni dalla professione medica. Leonardo Cazzaniga, medico veterano dell’ospedale di Saronno e residente a Rovellasca, è accusato della morte di pazienti del pronto soccorso, e anche di avere concorso all’omicidio tramite somministrazioni di farmaci di altre tre persone, famigliari della sua amante. Era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia cittadina nell’ambito dell’operazione “Angeli e demoni” che era stata messa a segno dai carabinieri della Compagnia di Saronno del maggiore Giuseppe Regina, dopo lunghe e delicate indagini. 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Cazzaniga ha letto una lunga lettera, nella mattinata di questo lunedì 27 gennaio al tribunale bustocco dove si sta concludendo il dibattimento. Cazzaniga, medico veterano dell'ospedale di Saronno e residente a Rovellasca, è accusato della morte di pazienti del pronto soccorso, e anche di avere concorso all’omicidio tramite somministrazioni di farmaci di altre tre persone, famigliari della sua amante. Era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia cittadina nell’ambito dell’operazione “Angeli e demoni” che era stata messa a segno dai carabinieri della Compagnia di Saronno dopo lunghe e delicate indagini. 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E' stata infatti disposta la revoca degli arresti domiciliari all'ex medico "veterano" del pronto soccorso dell'ospedale di Saronno, arrestato per una serie di morti in corsia. Contro i domiciliari si era appellata la procura di Busto Arsizio. Da qualche tempo a Cazzaniga erano stati concessi i domiciliari, con trasferimento dal carcere all'abitazione degli anziani genitori, a Cusano Milanino (lui al momento dell'arresto abitava, solo, a Rovellasca). Cazzaniga, residente a Rovellasca, è accusato della morte di pazienti del pronto soccorso, e anche di avere concorso all’omicidio tramite somministrazioni di farmaci di altre tre persone, famigliari della sua amante. Era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia cittadina nell’ambito dell’operazione “Angeli e demoni” che era stata messa a segno dai carabinieri della Compagnia di Saronno dopo lunghe e delicate indagini. 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Così la difesa del medico "veterano" del pronto soccorso, Leonardo Cazzaniga, hanno ribattuto alle accuse, nell'udienza di oggi al tribunale di Busto Arsizio. Il medico è imputato di una serie di morti in corsia; per lui la pubblica accusa ha chiesto l'ergastolo. Il dibattimento prosegue da lungo tempo al palazzo di giustizia bustocco. Leonardo Cazzaniga, residente a Rovellasca, è accusato della morte di pazienti del pronto soccorso, e anche di avere concorso all’omicidio tramite somministrazioni di farmaci di altre tre persone, famigliari della sua amante Laura Taroni, processata in un separato procedimento. Cazzaniga era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia cittadina nell’ambito dell’operazione “Angeli e demoni” che era stata messa a segno dai militari dell'Arma dopo lunghe e delicate indagini. 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Come risarcimento per la morte del padre Massimo Guerra, l'avvocato dei figli di Guerra e Laura Taroni ha chiesto che Cazzaniga sia obbligato a versare 600 mila euro a figlio; 300 mila euro a testa per la morte della nonna Maria Rita Clerici e 90 mila euro a testa per il nonno Luciano Guerra, e 20 mila euro sempre a testa per la malattia del papà, prima del decesso che secondo l'accusa, come per gli altri famigliari di Taroni, avvenne per l'impropria somministrazione di farmaci. Richiesta anche una provvisionale di 250 mila euro. Le richieste sono giunte nell'udienza di ieri al tribunale di Busto Arsizio dove si sta svolgendo il processo contro Cazzaniga. Cazzaniga, residente a Rovellasca, è accusato della morte di pazienti del pronto soccorso, e anche di avere concorso all’omicidio tramite somministrazioni di farmaci di altre tre persone, famigliari della sua amante. Era stato arrestato dai carabinieri della Compagnia cittadina nell’ambito dell’operazione “Angeli e demoni” che era stata messa a segno dai carabinieri della Compagnia di Saronno dopo lunghe e delicate indagini. 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SARONNO - I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Como hanno concluso gli approfondimenti delegati dalla procura regionale Lombardia della corte dei conti a carico di Leonardo Cazzaniga e Laura Taroni contestando, al medico e all'infermiera protagonista della vicenda della morti in corsia al pronto soccorso dell'ospedale di Saronno, un danno erariale complessivo di un importo pari ad € 3.153.872,28.

La vicenda è stata sotto i riflettori delle cronache nazionali per diversi anni. Tutto era iniziato con un'indagine dei carabinieri della compagnia di Saronno guidate dall'allora capitano Giuseppe Regina che scoprì e documentò come negli anni dal 2010 al 2014 la morte di pazienti tramite l’infusione di una commistione letale di farmaci.

Gli approfondimenti ispettivi svolti hanno permesso di scoprire come, considerando che la coppia era alle dipendente della struttura sanitaria, le condotte contestate in ambito penale agli imputati abbiano generato la sussistenza di una duplice responsabilità erariale in danno dell’Asst Valle Olona. Da un lato, il danno indiretto, cagionato dai risarcimenti che l’ospedale ha dovuto pagare agli eredi dei pazienti deceduti, dall’altro l’ulteriore danno non patrimoniale, ma all’immagine, derivato dal discredito gettato sulla funzionalità e la capacità assistenziale della struttura.

Pertanto, al termine dell’attività, la procura regionale della Corte dei Conti ha quantificato in 900 mila euro in capo all’infermiera e in 2.253.872,28 euro nei confronti del medico il danno erariale complessivamente cagionato, importi per i quali è stato disposto ed eseguito il sequestro conservativo, alla luce del fondato timore di attenuazione della garanzia del credito erariale.


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