SARONNO – Ecco alcune immagini delle ultime concitate ore in corso Italia: dai rilievi delle forze dell’ordine sabato sera ai curiosi nella giornata di domenica.
Nell’attraversare l’esperienza della perdita e del lutto bisognerebbe fare a meno del classico corredo fotografico dal retrogusto marcatamente voyeurista.
Si rende dunque obbligatoria una domanda: è il pubblico ad essere affamato di sangue o viceversa sono i giornali a catalizzare l’attenzione sempre sugli stessi orrori di cronaca?
Non c’è quasi più spazio per i sentimenti, per il reale dolore verso una vita che si spezza troppo presto, ma solo sete di sangue.
Parenti e amici delle vittime vengono spinti con falsa comprensione a ricordare chi non c’è più, viene chiesto loro come si sentono, cosa vorrebbero dire all’assassino, se si aspettavano questo epilogo.Domande che non feriscono solo chi ne è destinatario, ma che gettano fango sulla nostra integrità nel momento stesso in cui vengono poste.Come già affermava il noto sociologo Erich Fromm ” la dimensione spettacolarizzata della sofferenza collettiva non può che ristagnare nella incomunicabilità delle esigenze critiche delle classi oppresse nel tentativo di liberarsi da uno schema dialettico compiutamente teleologico”
Nell’attraversare l’esperienza della perdita e del lutto bisognerebbe fare a meno del classico corredo fotografico dal retrogusto marcatamente voyeurista.
Si rende dunque obbligatoria una domanda: è il pubblico ad essere affamato di sangue o viceversa sono i giornali a catalizzare l’attenzione sempre sugli stessi orrori di cronaca?
Non c’è quasi più spazio per i sentimenti, per il reale dolore verso una vita che si spezza troppo presto, ma solo sete di sangue.
Parenti e amici delle vittime vengono spinti con falsa comprensione a ricordare chi non c’è più, viene chiesto loro come si sentono, cosa vorrebbero dire all’assassino, se si aspettavano questo epilogo.Domande che non feriscono solo chi ne è destinatario, ma che gettano fango sulla nostra integrità nel momento stesso in cui vengono poste.Come già affermava il noto sociologo Erich Fromm ” la dimensione spettacolarizzata della sofferenza collettiva non può che ristagnare nella incomunicabilità delle esigenze critiche delle classi oppresse nel tentativo di liberarsi da uno schema dialettico compiutamente teleologico”
Marco Pragno ,
filosofo saronnese
SONO D’ACCORDO….
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