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SARONNO – Seicento euro in gioielli e braccialetti a tanto ammonterebbe, secondo le indiscrezioni, il bottino dell’uomo che sabato pomeriggio ha ucciso con trenta secondi di pugni e calci di inaudita violenza Maria Angela Granomelli, 62enne uboldese titolare della gioielleria “Il dono di Tiffany” di corso Italia.

Le indagini sono proseguite serrate per tutta la giornata di lunedì. Gli investigatori hanno escluso definitivamente la possibilità che la commerciante conoscesse il proprio aggressore. L’ipotesi era stata ritenuta improbabile fin dalle prime ore. I filmati della videosorveglianza, infatti, mostravano come la donna trattasse l’aggressore come un normale cliente. Il volto dell’assassino nella giornata di ieri è stato mostrato anche ai familiari che avrebbero confermato di non conoscerlo. “E’ un perfetto sconosciuto per noi” avrebbero detto.

Così le indagini proseguono dalle traccia lasciate dall’assassino, un uomo tra i 30 e i 35 anni stempiato che il giorno dell’omicidio indossava una maglietta e un paio di pantaloncini a quadretti. Le sue impronte digitali, il suo volto immortalato dagli occhi elettronici e l’arma del delitto, l’astuccio rigido con cui ha colpito la donna alla testa facendo cadere a terra, sono a disposizione del Ris di Parma. Gli esperti stanno facendo tutte le comparazioni del caso scandagliando la propria banca dati.

Gli inquirenti, guidati dal pm Nadia Calcaterra, stanno poi vagliando tutti gli aspetti di questo delitto che al momento resta un giallo come la lunghissima permanenza dell’assassino all’interno nel negozio prima e dopo l’omicidio, le impronte digitali lasciate ovunque, il furto delle chiavi del negozio. Questi elementi potrebbero lasciare spazio ad altre ipotesi rispetto a quella della rapina pur anomala.

06082013

 

3 Commenti

  1. Sono rimasta sconcertata da quanto accaduto. Ormai non c’è più sicurezza da nessuna parte. Bisogna avere paura di uscire di casa dalla sera alla mattina, visto che queste cose succedono anche in un normale sabato pomeriggio.
    Ormai non si sente altro che parlare di rapine, incidenti, morti e politici. Non ne possiamo più!
    La perdita di una persona è sempre molto dolorosa, soprattutto se in questo modo. Faccio le mie più sentite condoglianze alla famiglia in questo momento.

    Sono daccordo con Renzo, anzi rimettiamo la sedia elettrica altro che svuotare le carceri di persone con reati lievi!!!!!!!!Se sono in carcere non è perchè hanno fatto cose da poco.

  2. Dovrebbero rendere pubblico il suo volto, chiunque potrebbe dare una mano, perchè non lo fanno???

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