x
x
SARONNO – Ha provato a chiedere risposte concrete al primo ministro Enrico Letta ha raccontato la sua storia, il suo bisogno di certezze davanti alle telecamere di “Porta a porta” ma non avendo avuto una risposta rassicurante, ancora piena di preoccupazione per il futuro si è rivolta a papa Francesco. Così Adriana Paladino ha preso carta e penna ed ha scritto un’accorata lettera al Santo Padre. Una missiva che riportiamo di seguito integralmente.
“Caro Papa Francesco,
colei che ti sta scrivendo è Adriana, una persona disperata come tanti tuoi figli che stanno perdendo o che hanno già perso il lavoro (prima necessità nella vita oltre alla salute e alla fede).
Una madre, moglie di un operaio che lavorava fino a pochi giorni fa e che spera di riprendere ancora a lavorare nella sua ditta, la Riva Acciaio di Caronno Pertusella, una ditta che ci fa campare da 25 anni; ditta che ci permette di sposarci e di avere dei figli Isidoro 18 anni inoccupato diplomato in cerca di un lavoro che non c’è e di Alessia di 11 anni con mille sogni, con tanta voglia di studiare e di vivere con la sua adolescenza andando tutte le domeniche a Messa anche come chierichetto.
Ma il giorno 12 settembre 2013, un giorno pieno di sole, di quel sole che ci fa stare bene e ci riscalda, finisce nel buio completo senza via di uscita: finisce il lavoro (fonte di dignità di un uomo); tutto si ferma, perchè????
Non perchè non c’è il lavoro, ma perchè i giudici decidono di sequestrare 7 stabilimenti della Riva Acciaio facendo della loro giustizia un’ingiustizia a scapito dei poveri operai disperati, circa 1500 esseri umani che hanno voglia di lavorare onestamente senza intrighi e scalpori.
Papa Francesco Tu che sei buono, che ogni giorno vedi tante sofferenze, ti preso umilmente di intercedere per noi; da piccola i miei genitori mi dicevano sempre, oltre ad amare, di aiutare il prossimo tuo come te stesso, io lo faccio tutti i giorni, come posso. Aiutaci a venirne fuori con le tue preghiere e come tu sai fare con le Tue parole che arrivano al cuore di chi non ascolta o non vuole ascoltare.
Un grazie di cuore e un forte abbraccio.
Adriana Paladino