Sgombero, FdI: “Sì alla concessione di uno spazio autogestito nella legalità”
“Niente da dire – e ci mancherebbe – sullo sgombero del Telos. L’impresa proprietaria del vasto immobile ha rivendicato la disponibilità del suo bene e la forza pubblica è intervenuta, facendo al solito egregiamente e con equilibrio il proprio dovere.
La proprietà non è un furto, contrariamente a quanto dicevano Rousseau e Proudhon. Certamente potremmo chiederci perché la detta impresa ha impiegato tanto a reclamare il suo diritto, ma transeat, pensiamo a cose più importanti.
Ora cosa faranno i giovani e non più giovani del centro sociale saronnese? Contrariamente ad altri, io non ero e non sono contrario a che essi disponessero di uno spazio di aggregazione nel quale riunirsi, discutere, insomma coltivare le loro utopie.
Il problema nasceva quando da quello spazio uscivano e ad esempio (come è accaduto) occupavano luoghi pubblici impedendo ai pacifici cittadini di transitarvi. O quando violavano altre leggi e regolamenti (all’interno e all’esterno della struttura occupata) anche approfittando di una certa condiscendenza delle autorità cittadine. Oggi queste autorità – le quali tanto hanno tollerato negli anni addietro – rilasciano dichiarazioni improntate ad un atteggiamento law and order che appare (ma forse mi sbaglio) un po’ falso.
Per farla breve, non sarei contrario a una contrattazione tra le autorità preposte (di qualsiasi colore esse siano) con gli esponenti del Telos allo scopo di: 1) affidare loro uno spazio non rivendicabile da privati da gestirsi autonomamente nel rispetto di leggi e regolamenti; 2) ottenere dagli stessi un’esplicita rinuncia a comportamenti che costituiscano fattispecie di reato e comunque producano turbamento nella vita quotidiana della città.
Non si tratta del principio della “riserva indiana”, ma del realistico riconoscimento che ci sono persone le quali coltivano uno stile di vita alternativo rispetto a quello prevalente, e della disponibilità a lasciare che lo facciano purché non ledano la maggioranza dei cittadini che si sveglia all’alba per andare al lavoro.
Ma temo che essi rifiuterebbero di vedersi concedere gli spazi da questa ipotetica autorità, che considerano avversaria se non nemica. Penserebbero che gli spazi di autogestione non possono essere concessi come i monarchi della Restaurazione concedevano ai popoli la costituzione, ma devono essere rivendicati e strappati di forza.
O forse no, forse è arrivata a Saronno la stagione della ragionevolezza?
11092014