Romanò: “Assessore, ti si è ristretta la ciclabile?”
SARONNO – Non si è limitato ad un veloce passaggio in auto: prima di esprimere il proprio parere Matteo Romanò, uno dei portavoce del “Comitato dico No ai 30 all’ora”, è salito in sella ed ha pedalato in via Varese. L’ha fatto prima in tarda mattinata e poi all’imbrunire, in pieno orario di punta. Il bilancio del “tour su due ruote” sull’arteria riqualificata dall’Amministrazione comunale con i suggerimenti del consulente Matteo Dondè è una sonora bocciatura (che si aggiunge a quella della parte automobilistica della riqualificazione)
“Ci hanno promesso una città europea per l’attenzione agli utenti deboli e “a misura di ciclista” quando in realtà, con il cantiere più importante dell’intero mandato, ridisegnano una delle arterie più importanti della città con spazi per chi si sposta su due ruote più stretti e più pericolosi di quelli che c’erano prima”. Romanò è molto preciso nelle segnalazioni: “Partiamo dal tratto quello che porta alla rotonda di via Escrivà. Per chi viene da Caronno la pista è strettissima. Non ci si sta nemmeno la bicicletta. Figuriamoci cosa vuol dire pedalare con i camion che sfrecciano accanto in una carreggiata che è stata volutamente ristretta. Nella foga di creare uno spazio centrale ci si è dimenticati di ritagliare lo spazio per un percorso ciclabile degno di questo nome che permetta a tutti di pedalare in serenità magari anche con i bimbi”.
La situazione più a rischio, secondo l’esponente del comitato che si è battuto contro il limite ridotto in tutta la città, è davanti al tribunale e alla Posta:”Qui chi viene da Gerenzano non riesce a pedalare senza invadere la carreggiata che è già stretta. E che dire delle auto che ti devono tallontare perchè non riescono a superarti?” Romanò solleva anche un altro problema: “Si è fatto l’impossibile per trovare spazio per le biciclette, persino eliminando i marciapiedi, come sul lato opposto dell’ufficio postale, e poi non c’è un attraversamento ciclabile per andare da una parte all’altra”.
Ironica la conclusione: “Quando è stato inaugurato il 30 all’ora abbiamo consegnato all’Amministrazione una serie di suggerimenti e proposte che sono rimaste inascoltate. Quindi stavolta mi rivolgo direttamente ai ciclisti: consiglio ginocchiere, casco e tuta da motociclista perchè attraversare via Varese su due ruote è davvero un percorso di sopravvivenza”.
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12122014