Profughi, Licata: “Sindaco chiarisca il blackout informativo e il cortocircuito con Sac”
“Sono i diversi i cortocircuiti verificatisi nella nostra Città sulla questione profughi. L’ultimo, ma non in ordine di importanza, è nelle dichiarazioni, per diversi aspetti condivisibili, della lista Sac rispetto al Sindaco leghista.
La prima si richiama sia al principio della solidarietà, al quale ha spesso dichiarato di ispirarsi, ritenendo che: “queste persone debbano essere accolte nei migliori dei modi … come persone bisognose di aiuto e in cerca di una vita migliore” sia alla responsabilità istituzionale che si ha governando la città, ponendo l’accento, come è condivisibile, sul rispetto delle regole e ben consapevole di come la gestione del fenomeno sia impegnativa.
Il sindaco leghista invece dichiara apertamente che non c’è volontà politica di accoglierli. Tradotto: “Non li vogliamo, senza se e senza ma”.
Il secondo cortocircuito, non meno grave, è quello tra istuzioni politiche della città con quelle religiose e dello Stato. Parrebbe, almeno da quanto riportato dagli organi di stampa, che la decisione sia stata presa all’oscuro del sindaco. Nulla è stato comunicato dal prevosto o dal prefetto al nostro Primo cittadino? Nessun tentativo è stato fatto per intraprendere un percorso condiviso, come è giusto che sia? C’è stata veramente la fretta indicata da Sac, ed il grave scavalco del sindaco come come ipotizzato dal consigliere comunale ed ex sindaco Pierluigi Gilli? Il Sindaco non sapeva nulla? Se così fosse, è importante che quest’ultimo renda edotta la città di questo “sgarbo istituzionale” confermando di non essere stato informato di nulla.
Tutti questi cortocircuiti hanno provocato un vero e proprio black out in città che è rimasta al buio. Un buio che rischia di attanagliare le coscienze e dalla quale è indispensabile uscire ed al più presto.
04042016